Andrea Mazzon (foto R. Caruso)

Il primo ad arrivare è coach Luca Dalmonte, visibilmente scosso dalla brutta sconfitta. “Prima di parlare della partita, bisogna fare i complimenti a Venezia, e alla loro intensità di gioco, perno di tante cose. Ci hanno forzato 12 palle perse nei primi 20 minuti, portandoci ad avere solamente 17 tiri nel primo tempo. Siamo andati si in lunetta molte volte, ma le percentuali non ci hanno aiutato. Inoltre, hanno tirato da 3 con una percentuale altissima, che per quanto buoni siano stati i tiri presi dall’Umana, è inequivocabilmente segnale di una nostra compartecipazione a questa statistica”. Si sofferma poi molto sul lato menate della gara: “All’inizio del terzo quarto, le tre bombe ci hanno distrutto, poi non abbiamo avuto la forza di restare li; questo però deve servire da feroce autocritica, dobbiamo essere bravi ad utilizzare questa partita come lezione, per questo i titolari sono restati in campo fino alla fine, perché questa sconfitta è un pugno di una violenza inaudita e dobbiamo avere la maturità, la volontà e la forza di saperci rialzare.” Conclude sempre sulla stessa linea di pensiero: “Si possono fare disquisizioni tecniche, ma di fronte a partite come questa, oggettivamente sarebbe abbastanza superfluo, quello che è mancato stasera è la presenza mentale”.

Segue in sala stampa un raggiante coach Andrea Mazzon: “Innanzitutto, sono realmente soddisfatto per aver visto i giocatori entusiasti dopo aver battuto questa super-squadra, ed è una sensazione che rimane più della vittoria per 26 punti, perché significa che sono coinvolti nel lavoro. Bellissimo sottolineare come queste partite non sono mai finite, non esiste un garbage time come in NBA, e negli ultimi 5 minuti della gare abbiamo giocato con 5 italiani in campo. I ragazzi credono nel progetto, sono coinvolti nel lavoro e ne sono entusiasti, e questo è il lato più bello della vittoria. Siamo 2-0 nei confronti della Scavolini, con un’importante classifica avulsa.” Poi il coach orogranata si sofferma su un punto in particolare: “Mi piace ricordare la coppa Italia, e di come questa non fosse per noi una rivincita, come sottolineato già più volte. Non abbiamo nemmeno lavorato su quella partita, bensì ci siamo concentrati sul nuovo assetto da dare al quintetto vista l’assenza pesante di Fantoni.” Alla domanda sul cambiamento mentale o tattico che ha permesso di ribaltare le sorti rispetto all’incontro di F8: “Stiamo lavorando moltissimo sulla fase difensiva, a partire dai fondamentali, e questa sera non abbiamo concesso il post alle loro guardie che temevamo molto, ci siamo fatti trovare pronti sul lato debole e abbiamo mantenuto un’intensità davvero alta.” Chiude poi rispondendo alla domanda se ormai questa Reyer debba guardare più verso l’alto che verso il basso: “Adesso il nostro obiettivo principale è quello di trovare nuovi equilibri data l’assenza di Fantoni, come è successo ad esempio questa sera con Magro (16 min 10 rim), un ragazzo giovane che sta crescendo molto bene. Manteniamo il nostro credo di vivere partita per partita, poi se arrivasse qualcosa di cui non ci sogniamo neanche di dire il nome sarebbe una cosa pazzesca, per il momento essere terzi a questo punto del girone di ritorno è un passo fenomenale. Nonostante ciò, la nostra testa va già a sabato alla partita contro Teramo”.

Andrea Furlan