La Pasta Reggia Caserta al completo nella presentazione (fonte by Sportzoom.it)

La Pasta Reggia Caserta al completo nella presentazione (fonte by Sportzoom.it)

Si riparte dai mille e più tifosi accorsi al Palamaggiò nella giornata di giovedì. Un migliaio di supporters che hanno ripagato con tutto il loro entusiasmo i grandi sforzi di Raffaele “Lello” Iavazzi e di Carlo Barbagallo, principali artefici del nuovo corso della Juvecaserta. L’arrivo dello sponsor Pasta Reggia dopo un anno all’asciutto ha reso l’aria più leggera, mai respirata negli ultimi anni; così facendo il GM Marco Atripaldi ha avuto lo spazio necessario per operare sul mercato, condizione necessaria per il suo approdo in Terra di Lavoro. L’ex Biella è così riuscito a costruire uno di quei roster che tanto ama, composto da tanti giovani in rampa di lancio verso la pallacanestro d’elite, coadiuvati da alcune chiocce di notevole spessore come Michelori ed il nuovo capitano Marco Mordente, l’ideale per ricoprire questo ruolo. Tanti palloni passeranno da Chris Roberts, guardia dalle caratteristiche tecniche ma soprattutto mentali adatte per giocare all’ombra della Reggia. L’ex Texas Legends, autore di sensibili miglioramenti nel corso delle stagioni, non ha mai nascosto il suo entusiasmo nell’approdare a Caserta: ” Non ho mai affrontato il basket italiano ma prometto che con la mia etica del lavoro e la voglia di apprendere migliorerò sempre. Il livello di energia sarà sempre alto, sarà eccitante giocare per questi tifosi. Vedendo l’amore che mi hanno mostrato su Facebook, mi aspettavo questo tipo di accoglienza calorosa. Sul campo sono in grado di fare tutto: segnare da fuori, attaccare il canestro, difendere e andare a rimbalzo”. Parole che si avvicinano a quelle di Michele Vitali nella nostra intervista di venerdì, voglioso di far bene e di essere parte importante di questo gruppo. L’asse Moore-Hannah può essere un potenziale crack, tra le capacità offensive e carismatiche del playmaker (“L’unico modo di descrivermi è che sono un vincente. (…) Posso fare tutto in campo, la mia qualità principale è sapere come guidare un gruppo di ragazzi di talento alla vittoria. Il basket italiano è uno dei migliori al mondo, ho un paio di amici che hanno giocato qui e mi hanno raccontato del grande tifo. Ho avuto altre esperienze in Europa, ma l’Italia è uno dei paesi più belli, credo mi troverò bene”) e la verticalità del pivot, forse il più sorpreso dall’accoglienza del tifo bianconero.

L’unico USA con esperienza nel campionato italiano è Jeff Brooks, ala-jolly che lo scorso anno ha dato più di una mano alla Cantù di Trinchieri e dell’odierno allenatore casertano Lele Molin. Il suo ingaggio favorisce numerose soluzioni, non è lontana l’ipotesi di un quintettone con lui da 3 a sfruttare i mismatch che gli si presenteranno ed il nuovo innesto Carleton Scott da 4. Lo stesso Brooks non si nasconde dal compito di probabile leader in campo:”Ho già lavorato con Molin e mi ha chiesto di aiutare gli altri ragazzi che sono alla loro prima esperienza in Italia. Dovrò spiegargli come saranno gli allenamenti, le partite e gli arbitraggi. Sono davvero felice di questo ambiente, dei tifosi e della città. Ricordo quanto fosse rumoroso il Palamaggiò quando venni a giocarci con Cantù. Non vedo l’ora di iniziare. Qualsiasi cosa mi chiederà il coach la farò, il ruolo di giocatore chiave non mi pesa. La nostra prima qualità sarà la difesa perché siamo molto atletici. Possiamo muovere i piedi velocemente, stoppare e andare a rimbalzo. In attacco dobbiamo correre bene e cercare punti facili, sarà importante passarci molto la palla. Credo saremo una squadra più perimetrale che interna. Molti giocatori sanno palleggiare e tirare bene, anche il nostro centro Moore. Può darsi che la squadra sia un po’ carente vicina a canestro, soprattutto in termini di peso ma aiutandoci colmeremo queste lacune. Obbiettivi? Vogliamo vincere ogni partita. L’anno scorso la squadra non ha fatto i playoff, credo che questo sia il primo traguardo ma vogliamo anche la coppa Italia”.

 Ma la squadra non è composta solo da americani, attenzione a non sottovalutare la colonia italiana. Conosciamo bene Mordente e Michelori, i vecchi leoni che saranno il cuore pulsante di questa Juve, e la voglia di sfondare di Vitali e del secondo play Tomassini non passerà certo inosservata. A tenere alta la bandiera di prodotto del vivaio, dopo la cessione in prestito di Cefarelli a Capo D’Orlando (dove lavorerà agli ordini di Pozzecco fianco a fianco a gente come Basile, Soragna e Nicevic: il ragazzo può imparare parecchio…) ci sarà il solo Marzaioli, ora alle prese con i postumi dell’operazione di appendicectomia. Ma quali obiettivi per questa squadra? Sicuramente raggiungere la salvezza il prima possibile. Ma con tante squadre costruite “al risparmio” sarà una guerra perpetua dal sesto posto in poi. E per una volta, i tifosi bianconeri possono permettersi di sognare un po’, per mostrare all’Italia di che…Pasta sono fatti.

(interviste ad opera de “Il Mattino”)