(Foto di Savino PAOLELLA 2015)

Charles Jenkins, uno dei migliori dei suoi (Foto di Savino PAOLELLA 2015)

ASSAGO – Dopo la sconfitta a Zagabria, contro il Cedevita di Mrsic e Pozzecco, ci si aspettava una partita colma di rabbia e buona volontà da parte di Milano. Il risultato esprime un divario sul campo abbastanza netto, ma non di certo una partita spumeggiante per gli uomini di Repesa. Troppe volte nervoso e indispettito l’allenatore croato, in seguito ad errori dei suoi che sono da imputare principalmente alla stanchezza causata dall’impegno europeo. In conferenza stampa, coach Griccioli ha sottolineato più volte come questo impegno non dovesse rappresentare un banco di prova per i suoi, bensì una partita dove mettere i suoi uomini nelle condizioni di acquisire fiducia in vista dell’impegno della prossima settimana contro Pesaro, reputato dallo stesso coach come fondamentale per la conquista dei 2 punti.

Altro fattore da tenere in considerazione, tutto tranne che banale, è senza dubbio l’utilizzo dei giovani in questo match. Milano, a risultato ampiamente acquisito, ha deciso di schierare Amato e Pecchia, con minutaggio sotto i 5 minuti però. Magro, che ormai non è da considerarsi più come un debuttante, ha rimediato invece cinque minuti di utilizzo e i primi due punti in campionato con la maglia dell’EA7.

(Foto di Savino PAOLELLA 2015)

Tommaso Laquintana, in una delle sue scorribande in area (Foto di Savino PAOLELLA 2015)

Le nuove leve schierate da Capo d’Orlando hanno un ruolo totalmente diverso, non solo giustificato dal minutaggio, ma anche dalle responsabilità che spettano loro una volta sul parquet. Laquintana e Perl, entrambi classe ’95, hanno giocato rispettivamente 30 e 22 minuti, spartendosi la cabina di regia nei momenti in cui in campo mancavano Ilievski e Basile. Entrambi hanno parecchio margine e Zoltan Perl gode già della stima di molti addetti ai lavori, non nascondendo di aver visto molto talento nel ragazzo.
Nel pomeriggio verranno valutate le condizioni di Hummel tramite risonanza magnetica, per verificare se l’infortunio alla spalla dell’ala statunitense comporteranno un intervento chirurgico o se sarà necessaria una terapia di recupero.
Notevole l’impatto di Andrea Cinciarini, probabilmente il migliore tra le scarpette rosse, proseguendo il buon momento di forma che lo contraddistingue da diverse partite a questa parte.

La conferenza stampa di Jasmin Repesa è stata composta da due atteggiamenti differenti, derivanti dalla rotonda vittoria in campionato contrapposta alla vittoria in Eurolega, inutile però a far proseguire l’esperienza nell’Europa che conta per la sua squadra. Ribadendo quanto le altre squadre abbiano meritato più dei suoi di passare il turno, l’ex coach del Cedevita ha puntualizzato come l’impresa sarebbe stata possibile affrontando i match in maniera diversa. Detto ciò, Repesa ha optato per una chiusura che lascia poco spazio alle interpretazioni, mettendo l’accento sul girone di ritorno, reputato migliore rispetto a quello d’andata, ma che comunque è stato insufficiente nel complesso e che non ha consentito il passaggio alle Top16.
Una Milano che in campionato può fare senz’altro bene, se non benissimo, ma che con il nuovo anno dovrà anche occuparsi della questione Eurocup, altro obiettivo che rappresenterebbe un’occasione persa se dovesse essere accantonato.

 

LE PAGELLE

EA7 EMPORIO ARMANI MILANO

Stanko Barac, 6.5 – Errori grossolani in attacco, buon impatto in difesa, soprattutto nel contenimento dei pick and roll. Dalla media non è incisivo come in altre apparizioni e a rimbalzo soffre troppe volte la fisicità e la decisione degli avversari. Deve migliorare diversi aspetti del suo gioco se vuole fare la differenza anche con squadre di un livello superiore rispetto all’Upea, a maggior ragione sapendo quanto possa far valere i suoi 2.17 in mezzo all’area.

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Andrea Cinciarini, autore di una buonissima prova (Foto di Savino PAOLELLA 2015)

Andrea Cinciarini, 8 – Forse buona parte dei tifosi di Milano dovrebbe capire che non è un uomo da 15 punti a partita, ma che piuttosto dovrebbe tenere un rendimento come quello mostrato ultimamente, proponendo un gioco frizzante, sensato, ordinato e dal ritmo sostenuto. Si è visto un ottimo direttore d’orchestra, in grado di prendersi responsabilità in modo continuo. Non tutte le avversarie avranno l’impatto di Capo d’Orlando, ma non si può neanche affermare che il playmaker di Milano sia inadatto contro contendenti di livello. Con il recupero di Gentile e l’avanzare delle partite è probabile che certi meccanismi verranno affinati ancora di più, ma di sicuro un elemento come lui fa bene all’Olimpia a 360 gradi.

Charles Jenkins, 7 – Giocatore totale, quando non cade nel tranello dei falli. Un 17 di valutazione frutto di una forte difesa, di recuperi, di una prova balistica notevole e di un atteggiamento che è piaciuto tanto sia a Repesa che al pubblico biancorosso. Se dovesse trovare la sua dimensione a breve, si vedrebbe il giocatore totale che in realtà è, colmando quelle lacune che hanno causato il suo rendimento altalenante nella prima parte di stagione.

Krunoslav Simon, 6.5 – Il miglior talento offensivo, insieme all’assente Gentile, di cui Repesa dispone. Per convincere ha convinto fino ad ora, anche se sarebbe stato meglio in un ruolo diverso da quello di risolutore di situazioni complesse. Contro la squadra di Griccioli, ovviamente, non fa troppa fatica ma se c’è un giocatore che può fare la differenza anche in Europa, quello è proprio Kruno Simon. Tramontata l’avventura in Eurolega, non si farà attendere in Eurocup.

 

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Zoltan Perl, talento tutto da costruire (Foto di Savino PAOLELLA 2015)

BETALAND CAPO D’ORLANDO

Simas Jasaitis, 6 – Più in difficoltà rispetto al solito, com’è giusto che sia sul parquet del Forum. Resta un talento di rara bellezza ed efficacia, ma proprio per questo motivo sarebbe stato corretto aspettarsi un numero di tiri superiore e più responsabilità negli oltre 26 minuti giocati. Per lui 9 punti e poco altro, ma si farà perdonare nelle prossime uscite.

Tommaso Laquintana, 7 – Talento nostrano, personalità da vendere. Si trova a guidare una squadra francamente allo sbando contro un avversario fuori portata. Non si fa impaurire da niente e nessuno, attaccando il canestro con continuità e rimediando una quantità di contatti da far spavento. 11 punti, 3 rimbalzi, 3 assist e 7 falli subiti. Tutti si aspettano il salto di qualità da lui, seppur graduale. Ce la farà?

Zoltan Perl, 6.5 – Altro talentino con tanto margine ancora. Oltre alle belle parole spese da Basile, può vantare la stima di molti giocatori che lo affrontano settimana dopo settimana. Ha tanta strada da fare di fronte a sé, ma la base è quella giusta. È normale che le aspettative cresceranno, vista la giovane età ma un minutaggio da giocatore rodato, ma c’è anche da dire che sarà difficile vederlo tirarsi indietro.

Alex Oriakhi, 5 – Decisamente insufficiente la prova del lungo statunitense. Scelte sbagliate e tempi altrettanto errati, poca efficacia vicino a canestro e solo 4 rimbalzi catturati in più di 23 minuti. Fisico possente, ma poca mobilità. È sembrato più deleterio che utile in buona parte delle situazioni di gioco dei suoi.