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Stefano Mancinelli (foto Pallacanestrocantu.com)

Stefano Mancinelli (foto Pallacanestrocantu.com)

Stefano Mancinelli (ala, chebolletta Cantù): il “Mancio” era fermo da settembre dopo le belle prove con la Nazionale. In mezzo a tante voci di mercato si moltiplicavano le voci che lo davano grasso e fuori forma, alla fine ha poi scelto Cantù, luogo ideale per ritrovare una mentalità fortitudina dopo i vizi meneghini, e si è presentato corto di fiato ma certamente non fuori peso massimo. Al suo esordio, in una splendida sfida contro i ritmi vorticosi di Sassari in cui ha brillato il compagno in azzurro Pietro Aradori, ha dato una bella mano alla squadra di Andrea Trinchieri difendendo bene, giocando sia da tre che da quattro, trovando le sue giocate in post basso e mettendo due belle triple. Diamo il bentornato ad uno dei giocatori italiani più importanti: se son rose, fioriranno…

Massimo Cancellieri (Foto S. Madau 2012)

Massimo Cancellieri (Foto S. Madau 2012)

Angelico Biella: torna al successo dopo tre mesi, la banda di Massimo Cancellieri, a coronamento di un percorso di estrema compattezza tra staff e dirigenza contraddistinto da una gran voglia di salvezza. Da parte della società che, toccato il fondo tre domeniche fa con il -34 interno subìto da Cremona, è corsa ai ripari sul mercato tagliando i giocatori improduttivi ed ingaggiando Rochestie, Tsaldaris e Pinkney; e da parte dei giocatori che oggi sono riusciti a passare in vantaggio solamente al 28′ di gioco, non mollando mai e riuscendo a spuntarla al supplementare contro una squadra, la Juve Caserta, che, per espressa dichiarazione del proprio coach Sacripanti, si proponeva seriamente l’obiettivo di archiviare la questione salvezza con largo anticipo. Una menzione particolare la meritano i veterani biellesi, Jurak e Soragna, che hanno dato battaglia dal primo all’ultimo minuto di gioco.

Ioannis Bourousis (foto S. Paolella 2013)

Ioannis Bourousis (foto S. Paolella 2013)

Ioannis Bourousis (centro, EA7 Emporio Armani Milano): nell’agevole cavalcata di Milano che ripaga con gli interessi la Sidigas della sconfitta dell’andata, il protagonista assoluto è il greco Bourousis. L’ex centro dell’Olympiacos, approfittando dell’assenza di Linton Johnson e Ndudi Ebi nelle file irpine, maramaldeggia sin dall’avvio (29 di valutazione all’intervallo) trascinando per mano tutta la squadra biancorossa. Le sue cifre, alla fine, sono davvero ragguardevoli: 25 punti e 9 rimbalzi per un 44 complessivo di valutazione in appena 20 minuti, gara celebrata con una convinta standing ovation da parte del pubblico del Forum.

Steven Smith (foto C. Sandrolini © 2013)

Steven Smith (foto C. Sandrolini © 2013)

Steven Smith (ala, Saie3 Bologna): ruggito da campione per il discusso lungo della Virtus, passato da un secondo tempo passato a guardare i compagni dalla panchina ad una partita da gran protagonista nel successo in rimonta su Montegranaro. Per lui 28 punti, 9 rimbalzi, 8 falli subiti e 3 recuperi (pur se conditi da numerose palle perse per la gran voglia di strafare) a dimostrare tutte le qualità – raramente sfoggiate in bianconero – del giocatore di Philadelphia. Va detto che, oltre alla ritrovata fiducia (a tempo?) di coach Finelli, ha certamente giovato l’arrivo della famiglia dall’America

Donell Taylor (foto F. Pattacini 2013)

Donell Taylor (foto F. Pattacini 2013)

Donell Taylor (guardia, Trenkwalder Reggio Emilia): la Trenkwalder torna alla vittoria nel secondo match consecutivo al PalaBigi e rialza la testa dopo la sconfitta casalinga contro Venezia. Eroe della serata è la guardia nativa di Washington, che ipnotizza con le sue giocate e la disarmante precisione (9/13 dal campo) la difesa dell’Acea reduce da ben cinque vittorie consecutive. Il numero 7 della Reggiana crea anche per gli altri (6 assist) rendendo semplici anche le situazioni di campo più complesse per i suoi. Ora avanti con la storica partecipazione alle Final Eight, con Taylor e la Trenk attesi dal match contro la pluriscudettata Siena.

LogoASG Vigevano2013All Star Game di Legadue: La Legadue si conferma come una Lega con buone potenzialità durante l’All Star Game tenutosi nel pomeriggio di domenica: buona la location, una Vigevano quanto mai affamata di basket che ha risposto presente all’evento; buono il livello tecnico, con i principali protagonisti di un campionato tanto equilibrato quanto appassionante (da Marigney a Mays, da Lawal a Giddens); buono lo spettacolo, con una gara ad alto tasso atletico, parecchie schiacciate da entrambe le parti (con Eric Griffin, Shane Lawal e Delroy James a svettare sopra tutti) e un finale equilibrato, che ha visto la vittoria di misura del Team Ovest guidato da Gianmarco Pozzecco. Ma… visto che c’è sempre un “ma”, si può dire che forse si sarebbe potuta gestire meglio la segnalazione dell’evento in città (nemmeno un cartello che indicasse la presenza dell’All Star Game, con conseguente difficoltà a raggiungere il palazzetto per chi veniva da fuori), così come la rete WiFi a bordo campo, che, non funzionante praticamente per tutto l’arco della gara, ha complicato non poco la vita ai giornalisti presenti per raccontare l’evento.

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Roberto Russo

Roberto Russo

Roberto Russo (capo allenatore, ArcaAnthea Lucca): già protagonista all’andata di accesi diverbi con la panchina torinese, il tecnico livornese perde la partita sul campo e fuori, rendendosi protagonista di proteste continue e soprattutto, al termine della gara, non stringendo la mano al suo avversario più anziano Stefano Pillastrini, negandogli la stretta di mano di rito. Un gesto che, nella giornata di addio ad un coach storico come Dido Guerrieri, assume un significato ancora maggiore. Il basket dovrebbe essere, come tutti gli altri sport, prima di tutto un esempio di correttezza e civiltà: casi come questi trasmettono il messaggio opposto.