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Keith Langford (foto S. Paolella 2013)

Keith Langford (foto S. Paolella 2013)

Keith Langford (guardia/ala, EA7 Milano): si conferma squadra imprevedibile ed umorale l’EA7 Milano, che dopo l’orrida sconfitta interna con la Sutor sbanca con merito il PalaSerradimigni. E come spesso durante la stagione è Keith Langford, pretoriano di ferro di Sergio Scariolo, a regalare ossigeno alla squadra biancorossa. Praticamente immarcabile l’ex Khimki, che spegne ogni velleità di rimonta della Dinamo griffando 26 punti di classe purissima e alimentando così i sogni di Milano, che ora proverà ad agganciare la Virtus Roma al terzo posto.

Marzaioli festeggiato dai compagni (foto R. Caruso 2013)

Marzaioli festeggiato dai compagni (foto R. Caruso 2013)

Juve Caserta: altra commovente prestazione dei ragazzi di coach Pino Sacripanti che, in barba alla difficile situazione societaria, passano a sorpresa al Pianella. Successo strameritato per i bianconeri, che regalano proprio all’ex coach biancoblù una grande soddisfazione nel giorno dell’ennesima standing ovation ricevuta dai tifosi brianzoli. A completare la favola della Juve il libero della vittoria insaccato dal ‘91 Domenico Marzaroli, che non trema nonostante la pressione ed il rumore assordante generato dai tifosi canturini.

Jimmie Lee Hunter (foto di E.Zito 2013)

Jimmie Lee Hunter (foto E. Zito 2013)

Sidigas Avellino: la Sidigas centra la quarta vittoria casalinga consecutiva battendo al PaladelMauro la Montepaschi Siena. Vittoria di squadra per i ragazzi di coach Pancotto, ottenuta dopo un’estenuante battaglia con i campioni d’Italia. Dopo una brutta partenza, gli irpini trovano infatti le contromisure per arginare Kangur e compagni vincendo quasi tutti i duelli. Nota di merito per Jimmy Lee Hunter, autore di 14 punti e 14 di valutazione in 17′, rimasto in campo anche dopo aver commesso il 4 fallo e capace di segnare nei momenti determinanti della partita. Menzione pure per il solito Jaka Lakovic: dopo soli 2′ di marcatura sul playmaker sloveno, un abile difensore come David Moss contava già due falli.

Troy Bell

Troy Bell

Troy Bell (play/guardia, Trenkwalder Reggio Emilia): partito dalla panchina, Bell si dimostra immediatamente inarrestabile per gli esterni brindisini e trascina la Trenk ad un prezioso successo corsaro. Concluderà da top-scorer con 24 punti in 24′ e 8/11 al tiro senza concedere nulla in difesa. È l’ennesima prestazione da 1 punto al minuto per la guardia di Minneapolis, in risposta a chi da anni lo definisce irrimediabilmente infortunato ad un ginocchio. Un’addizione, la sua, che fa del già performante organico della Trenkwalder, ottimamente orchestrato da coach Max Menetti, uno dei potenziali protagonisti della post-season. Per la Reggiana non è utopia pensare addirittura alla quarta posizione.

Spettacolare schiacciata di "King" Kinsey (foto F. Stefanini 2013)

Spettacolare schiacciata di “King” Kinsey (foto F. Stefanini 2013)

Tarence Kinsey (guardia/ala, Scavolini Banca Marche Pesaro): altra grande prestazione dell’esterno biancorosso, ex Fenerbahçe Istambul, Cleveland Cavaliers e Memphis Grizzlies, un fattore concreto nella svolta della stagione dei marchigiani. Il bomber di Tampa, approdata sull’Adriatico dopo avere iniziato la stagione all’Anadolu Efes, anche sabato si è affermata realizzando in soli 26′ 18 punti con il 75% di realizzazione ed il 100% ai liberi, frutto di 6 falli subìti, a cui vanno aggiunti 8 rimbalzi e 3 recuperi per 30 di valutazione. Decisamente protagonista della salvezza praticamente acquisita dalla squadra di Zare Markovski.

Ware e Griccioli (foto by KGproduction 2012)

Ware e Griccioli (foto by KGproduction 2012)

Casper Ware (playmaker, Novipiù Casale Monferrato): ancora una volta nella parte alta di questa rubrica il folletto casalese, che stavolta si concede addirittura il canestro-partita oltre alla solita prestazione da leader della squadra allenata da Giulio Griccioli (21 punti e 5 assist per il play californiano). È sua, infatti, la tripla che gela il PalaCredito a 3” dalla sirena prima che Terrence Roderick fallisca il più facile dei controsorpassi sulla sirena. Una vittoria conquistata all’ultimo respiro e non senza un po’ di fortuna per la Novipiù, il che non ridimensiona però l’ennesimo colpo da maestro di Ware. Sarà davvero difficile, il prossimo anno, non vederlo scorrazzare sui parquet al piano superiore.

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Trinchieri in uscita? (foto S.  Paolella 2013)

Trinchieri in uscita? (foto S. Paolella 2013)

Lenovo Cantù: il giocattolo si è rotto. A gennaio era una pretendente seria allo scudetto ma dopo la cessione di Markoishvili la situazione è precipitata. Tatticamente è divenuta una squadra senza senso, il suo timoniere cerca con orgoglio di riprendere il controllo dell’aereo che precipita ma oltre ad urlare “may-day” non riesce a fare non sapendo comprendere la testa ed accendere il cuore dei suoi giocatori che, fra nostalgie di casa e volti da encefalogramma piatto, paiono aspettare la fine della loro agonia. I tifosi si arrabbiano (erano anni che non si assisteva a fischi a fine gara e richieste di udienze da parte degli ultras) e con la presidentessa Cremascoli pronta – pare – a decisioni drastiche. I playoff sembrano certi ma, a parte qualche incasso in più, è difficile che la post-season possa portare molto. Qualcuno vorrebbe che si pensasse già alla prossima stagione, magari facendo giocare chi ne ha voglia (ad esempio il giovane Awudu Abass).

 

Piero Bucchi (foto D. Furlanetto 2013)

Piero Bucchi (foto D. Furlanetto 2013)

Enel Brindisi: continua la picchiata dell’Enel, che dopo aver a lungo assaggiato il sapore della zona playoff si ritrova ora a 6 punti dall’ottava posizione, in quella “terra di nessuno” in cui la motivazione di giocatori, staff e tifosi rischia di venire meno per un finale di stagione che, a salvezza acquisita, appare privo di senso. Di certo su questo filotto negativo (sei i KO consecutivi, equamente divisi tra casa e trasferta) ha pesato il rendimento incostante di alcuni giocatori, ma altrettanto certamente il roster a disposizione di Piero Bucchi sembrava avere le carte in regola per riuscire a superare discontinuità e momenti di appannamento.

Pierfrancesco Betti

Pierfrancesco Betti

FMC Ferentino: la proprietà ferentinate in estate aveva dato fondo alle proprie disponibilità allestendo un organico di eccellente levatura per recitare il ruolo di sorpresa del torneo da debuttante assoluta. La stagione non le ha arriso, ed ora, dopo la sconfitta rimediata ad Imola, si trova ad un solo passo dall’ultima posizione in campionato. Autentica l’attenuante degli infortuni, ma i giocatori ingaggiati a rimpiazzo sono sicuramente di primo livello. Forse l’Aget ha avuto una stagione meno tribolata? Ma la squadra ciociara, decisamente più benestante, ha perso entrambi gli scontri diretti con i bianorossi di Fucà. Dopo quella di Reggio Emilia, per il GM Pierfranceso Betti è la seconda esperienza consecutiva in Legadue con risultati negativi malgrado la solidità e le aspettative della società. La risurrezione della Pallacanestro Reggiana coincise con l’esonero del dirigente oggi amaranto: solo un caso?