Bryant Dunston

UPS

 

Bryant Dunston (centro, Cimberio Varese): il prodotto di Fordham University, la stessa di Charlie Yelverton, si rivela partita dopo partita uno dei piccoli grandi colpi del mercato estivo della società biancorossa. Corea, Aris Salonnico e Hapoel Holon le ultime tre stagioni disputate dal centro 26enne; a dispetto di questi nomi poco altisonanti, un rendimento di impatto rilevante nell’impianto di gioco di coach Vitucci, come la prestazione sul parquet di Biella in cui, in 32′ di gioco, realizza 21 punti con il 100% al tiro, cattura 8 rimbalzi, fa registrare 5 falli subìti, 3 stoppate e 2 recuperi per 36 di valutazione, la più alta della giornata. E se, pur con alcune caratteristiche diverse, questo fosse l’inizio della replica di una storia da “nuovo Yelverton”?

 

Bobby Brown

Montepaschi Siena: un anno fa, un successo della Mens Sana a Roma non sarebbe stato considerato degna di nota, ma per questa Siena passare sul campo della mai doma Virtus Roma è qualcosa di notevole, che certifica la ripresa dei ragazzi di Luca Banchi (anticipata già in Eurolega) e permette loro di rimanere nel quartetto di testa. Un successo costruito dal solito Bobby Brown confusionario ma onnipresente, messo in pericolo dalla rabbiosa rimonta della Virtus ma suggellato dai canestri pesanti di Tomas Ress e compagni. Di certo questa imposizione corsara non risolve d’un tratto tutti i problemi dei campioni in carica, ma se il MPS riuscirà a dare continuità a questi progressi, magari dimostrandosi un po’ meno dipendente dal tiro da fuori, le vittorie potrebbero tornare a fioccare nella città del Palio.

 

Jonathan Tabu (foto R. Caruso 2012)

Jonathan Tabu (play, chebolletta Cantù): dal manuale del perfetto panchinaro: “Stai seduto tranquillo e mastica amaro senza mostrare risentimento sino a quando il coach ti fa entrare, ed a quel punto fai di tutto per non uscire”. E Johnny Tabu, una volta che Jerry Smith si è rotto il quinto metatarso, ha eseguito alla perfezione. In tre uscite da titolare viaggia a 13 punti di media con 10/17 da due, 6/14 da tre, 6/9 dalla lunetta, ben 6,3 rimbalzi, 7,6 assist ed oltre 22 di valutazione. Spettacolare e trascinante, finalmente maturo per un ruolo importante, come confermano i 30 punti di valutazione fatti registrare contro Cremona (frutto di 14 punti, 6 rimbalzi, 9 assist e 8 falli subiti). Come si fa ora a togliergli il posto di titolare?

 

Kee Kee Clark (foto S. Paolella 2012)

Keydren Clark (playmaker, Umana Venezia): festeggia nel modo migliore la Reyer di Andrea Mazzon, che celebra i 140 anni della società orogranata passando per la seconda volta nella sua storia a Milano. Tutto il talento offensivo dei lagunari è emerso contro un’EA7 che ha fatto di tutto per esaltare i vari Young, Diawara e Clark. Proprio il play realizzatore dell’Umana è stato il mattatore del parziale decisivo nel finale, cifre a parte (26 punti alla sirena) sono stati la leadership e l’autorità del folletto dell’Alabama a risultare letali per l’Olimpia. Tutti fattori di cui la squadra biancorossa è in cerca disperatamente.

 

Jeleel Akindele (foto F. Passaretta 2012)

Juve Caserta: grande prova d’orgoglio della squadra di Pino Sacripanti, che riesce a battere la Virtus Bologna nonostante le tante difficoltà che stanno attanagliando la società campana. Dopo l’addio di Chatfield l’unico extracomunitario rimasto a Caserta è Jeleel Akindele, e proprio il centro nigeriano ridicolizza i lunghi virtussini facendo registrare una doppia doppia da 10 punti e 13 rimbalzi. Il successo della Juve è stato favorito anche dalla indecente prestazione del trio americano di Bologna: Hasbrouck, Minard e Smith hanno complessivamente collezionato un desolante 6/36 al tiro che ha spianato la strada verso la vittoria ai padroni del PalaMaggiò

Donnel Taylor (foto F. Stefanini 2012)

Trenkwalder Reggio Emilia: in un campionato dai pronostici impossibili non ci sono solo Varese e Cantù a sorprendere. Anche la neopromossa Trenkwalder, dopo l’inizio ad handicap (0-3), ha ingranato la quarta e sembra potersi proporre come mina vagante della stagione regolare. Dopo il successo scaccia-paura contro Biella, infatti, gli uomini di Max Menetti hanno espugnato Milano, battuto Pesaro e sbancato anche Ancona, campo non così proibitivo come quello di Porto San Giorgio ma di certo non facile da violare, se non altro perché la Sutor veniva dallo scalpo di Venezia. Ancora una volta, il leader indiscusso è Donnel Taylor (22 punti, 7 rimbalzi e 9 assist), ma anche Greg Brunner e gli italiani fanno appieno il loro dovere, rendendo ininfluente l’ennesima prestazione mediocre di Dominic James.

J.R. Giddens (foto M. Martinelli 2012)

J.R. Giddens (ala, Centrale del Latte Brescia) e Michael Jenkins (guardia, Centrale del Latte Brescia): la Centrale del Latte era sotto 50-32 all’intervallo della partita contro la Tezenis Verona, un passivo che lasciava presagire una sconfitta casalinga per gli uomini di Martelossi. Giddens e Jenkins, però, non erano evidentemente dell’avviso, e si sono proposti come fautori di una furiosa rimonta nel terzo quarto, culminata con la vittoria finale per 80-77. Giddens ha chiuso con 21 punti e 14 rimbalzi per un 36 complessivo di valutazione, Jenkins ha messo a segno 25 punti e 6 rimbalzi per 32 di valutazione. Se la Leonessa veleggia saldamente nei piani alti della classifica, è in buona parte dovuto all’ottimo rendimento della coppia USA.

Toppo difende su thomas

Jobey Thomas (foto D. Martelli ©2012)

Jobey Thomas (guardia/ala, Acegas Trieste): l’Acegas Trieste è una delle sorprese di questo primo scorcio di campionato, in cui veleggia saldamente in zona playoff. Si è parlato spesso dell’ottimo rendimento dei giovani giuliani come uno dei segreti di questo esordio oltre le aspettative, tuttavia una buona parte di merito va riconosciuta a Jobey Thomas. L’americano sta infatti sciorinando una serie di prestazioni ragguardevoli, culminate con i 35 punti dell’ultima partita contro Capo D’Orlando, in cui è stato indiscutibilmente il match winner. Per Trieste una certezza su cui contare per il prosieguo della stagione.

DOWNS

 

La doppia diretta La7d – Sportitalia: sorvolando sull’inutilità di due telecronache dirette contemporanee a livello nazionale (con due cronisti e due commentatori coinvolti senza contare gli assistenti di produzione), anche nella seconda “doppia diretta” stagionale si sono verificati problemi di trasmissione in particolare su Sportitalia: audio spesso muto, sovrapposto (non raramente le voci di Gianmarco Pozzecco e Dan Peterson si sono udite contemporaneamente) o addirittura invertito. Per alcuni istanti, infatti, su Sportitalia si è potuta ascoltare la voce di Ugo Francica Nava, prima che lo studio decidesse opportunamente di “virare” sulla diretta silente. Insomma, ancora una bocciatura per la copertura televisiva della Serie A, che sembra non sapere a che santo votarsi e finisce per cadere in simili situazioni grottesche.

Steven Smith (foto C. Sandrolini © 2012)

Saie 3 Bologna: pessima sconfitta per le Vu Nere, che incappano in una giornata disastrosa al tiro e cedono di schianto a Caserta. Riconosciuto il coraggio e la grinta agli uomini di coach Sacripanti, che hanno sconfitto qualunque avversità, la partita incolore degli americani dei bolognesi ha messo a nudo tutte le difficoltà dai giovani ed insicuri cambi di coach Finelli. Senza Angelo Gigli la coperta degli emiliani diventa ancora più corta, non basta un Poeta commovente sino alla sirena ad evitare la seconda sconfitta imbarazzante in terra campana dopo la scoppola ad Avellino.

Massimo Bernardi

Upea Capo D’Orlando: i siciliani perdono nuovamente in casa, stavolta per mano dell’altra matricola Acegas Trieste, nonostante i 32 punti di Alex Young. Dopo sei giornate i siciliani sono ancora fermi al palo, nonostante il roster allestito sia assolutamente da considerarsi competitivo per la categoria. L’esonero di coach Bernardi è mirato ad invertire la rotta di una squadra che, sotto la guida del tecnico romagnolo, non sembrava in grado di portare a casa la vittoria. A preoccupare maggiormente è l’arrendevolezza dimostrata nelle sconfitte interne, con il PalaFantozzi a diventare terreno di conquista sia per le big che per club in lotta per i playoff.