CremonaCremona – Coach Pancotto non sposta la barra di una frazione di grado dalla rotta tracciata per raggiungere la prima vittoria della sua gestione dopo 40 giorni di bonaccia e sconfitte, seguiti alla vittoria su Cantù, ed uscire dalle acque perigliose in cui la Vanoli Cremona è stata risucchiata dopo la sconfitta con Pesaro, dopo quella con Pistoia: rigenerare le motivazioni della squadra e tradurre questa fiducia in lavoro. E possibilmente in risultati. Presto. In settimana è stato perfezionato il tesseramento di Kyle Johnson che per indole, oltre che per profilo, pare fare al caso del proprio allenatore: solare, pur se pacato e con la voglia di accettare la sfida di ribaltare pronostici. Soprattutto la testa pare essere il motivo del mulinellare di pugni di pancotto dalla Panchina nelle sue tre uscite, laddove la mancanza di focus produce violazioni di metà campo e rimesse dal fondo che incocciano il tabellone come visto al Forum. Certo la partita contro Milano è una cartina tornasole poco attendibile dei progressi della squadra. Dal punto di vista tattico si dovrebbe rivedere per tratti più lunghi di gara la presenza di due lunghi in campo. Sul banco di prova nuovamente il rendimento di un Woodside molto più intraprendente in attacco, che ha segnato infatti 16 punti giovedì, di cui 10, però, nel primo quarto di una Milano ancora intorpidita, e di Kelly, che ha mostrato qualche promettente movenza in attacco, da tradurre presto in marchio di fabbrica. Le parole di coach Pancotto: “Dopo un primo periodo di studio devo dire che comincio ad avere risposte positive. A Milano siamo sempre stati della partita e siamo stati battuti solo sul piano del fisico e del talento. Il nostro compito è quello di continuare a lavorare avendo sempre presente il nostro obiettivo. Abbiamo un lavoro da portare avanti a medio lungo termine in ottica salvezza ma per farlo serve aggredire il presente per toglierci la scimmietta che abbiamo sulle spalle e ritrovare fiducia. Per questo stiamo cercando di crearci un vissuto comune tenendo la testa dritta verso l’obiettivo salvezza con entusiasmo e determinazione. Per prima cosa domani dobbiamo fare un ulteriore passo avanti rispetto a Milano. Dovremo lavorare duro sia in attacco che in difesa e migliorare in tutti fondamentali. Oltre a questo dovremo essere continui lungo tutta la partita e trasformare la pressione in energia positiva”.

Varese+SponsorVarese – Non sono pochi i dubbi che attanagliano l’ambiente biancorosso alla vigilia dell’ultima partita dell’anno. La vittoria contro la Virtus Bologna nel posticipo di Santo Stefano ha sì rasserenato animi stanchi di perdere con cadenza settimanale e dato un po’ di ossigeno alle apnee da classifica scivolosa, ma la domanda da un milione di dollari non può ancora avere risposta: sarà vera svolta? La trasferta che condurrà i prealpini al PalaRadi di Cremona è il primo banco di prova per capirlo. Varese non ha mai vinto lontano da Masnago in questo campionato, dimostrando spesso – fuori dalle mura amiche – una fragilità intrinseca che contrasta con gli attributi necessari per poter esultare alla sirena finale: si pensi ai match contro Montegranaro, Pistoia e Caserta, contese in cui la Cimberio è sempre naufragata in finali sciagurati anche dopo aver condotto più volte nell’arco dei quaranta minuti. Un leit motiv da invertire contro una Vanoli affamata di punti salvezza e desiderosa di invischiare i corregionali nella lotta per le basse posizioni di classifica. Le parole della vigilia di coach Frates sono un mix di preoccupazione e speranza: “Ci attende una partita delicatissima per la classifica, sia loro, sia nostra, perché quella di Cremona può essere per la Cimberio uno spartiacque, nonostante il campionato non sia ancora arrivato a metà. Il torneo è molto equilibrato, le distanze ridottissime: affrontiamo una gara che in caso di vittoria può aprire scenari diversi rispetto a quelli recenti, e cioè può permetterci di provare ad entrare tra le prime otto”. Il primo peccato capitale da non commettere sarà quello di sottovalutare i padroni di casa: pur in difficoltà, la squadra di Cesare Pancotto (che ora ha l’ex Montegranaro Kyle Johnson in più nel motore) sa essere temibile quando trascinata dal proprio pubblico, in un campo storicamente ostico per Varese. Il secondo sarà quello di pensare di poter vincere solo con la brillantezza offensiva: il 60% da oltre l’arco, che ha permesso di ottenere lo scalpo della Granarolo, è difficilmente ripetibile. Le vittorie “on the road” passano solo ed esclusivamente dalla difesa. Kee Kee Clark e compagni sono avvisati.