jachson-contrastato-da-scekic-foto-di-a-bignami-2013Vanoli Cremona

Ben Woodside: 4 – Conduzione “passeggiata” del gioco e ritmo latitante, contro una delle difese più perforabili del campionato. 2 punti e 2 tentativi dal campo in 26′ (10′ in meno dell’impiego usuale). In difesa resta, come spesso capita, impalpabile. Non sembra sentire l’urgenze di dover dimostrare di valere di più. Cercasi “faccia giusta” per domenica prossima.
Curtis Kelly: 7,5 – Che sia finalmente tornato il CK di cui Pancotto ha tremendamente bisogno? 10/11 dal campo ma soprattutto una potenza d’urto dal post soprattutto nel primo quarto che ha buttato presto fuori dalla partita Hassell. Se servito in movimento sulla rollata (dove può e deve migliorare specialmente sulla ricezione) diviene difficilmente contenibile.
Jason Rich: 7,5 – Oberato di responsabilità in attacco l’uomo di Pensacola spinge il tempo della partita ogni volta che può, punendo sia l’attardata transizione difensiva di Varese che il friabile presidio dell’area. Vero: l’assenza di intimidazione è totale ma conduce comunque sapientemente l’asse 5-2 con Kelly.
Ernest Kalve: 4,5 – Epilogo della sua esperienza a Cremona in linea con le prestazioni sin qui offerte: un gap fisico con i pariruolo che ne evidenzia ancora di più i limiti tecnici. Comunque un generoso.
Jarrius Jackson: 5,5 – Pare essere il giocatore il cui gioco soffra di più la mancanza di ritmo in attacco. Gli mancano i suoi tiri e lui senza risparmiarsi cerca di costruirsene altri ma ieri le sue tear-drop dal palleggio non portano frutti (0/6) e nemmeno tiri liberi. Non sarà mai lui a far partire la riscossa di questa squadra ma per quanto riguarda lo spirito sembra l’unico pronto già dal 13 ottobre.
Sime Spralja: 5,5 – Forse nemmeno al meglio fisicamente (minutaggio ridotto rispetto alle ultime uscite: solo 13′) appare frastornato dai mutamenti d’identità imposti dalle geometrie variabili del roster cremonese. Si applica a rimbalzo come sempre ma in attacco si trova raramente nel posto che fa per lui.
Klaudio Ndoja: 5,5 – Appare un po’ svuotato di quell’energia che lo aveva contraddistinto nella prima parte di stagione e che lo aveva reso prezioso come glue-guy nel gioco cremonese sempre a rischio disgregazione. Ci mette presenza di spirito in area ma soffre anche lui le pessime spaziature in attacco.
Kyle Johnson: 6- – Entra in punta di piedi nella partita e non si può chiedere a lui di rivoltare l’esito della gara. Volitivo quando si mette in proprio dal palleggio ma si sintonizza a fatica, ed è naturale, con un attacco tutt’altro che corale.
Gianluca Marchetti: 6,5 – In 14 minuti fa vedere che non è, ancora, un play d’ordine ma un giocatore che ha senz’altro generosità e presenza di spirito: quella che serve per uscire dai cul de sac in cui Cremona spesso si infila. Il minutaggio in crescita certifica che Pancotto non lo sta semplicemente mettendo in vetrina.
Cesare Pancotto: 6 – Non lo dice, non può dirlo, non vuole dirlo perché si è riproposto, e nessuno lo smuoverà dal proposito, di eliminare qualsiasi alibi, ma forse anche lui talvolta pensa “Siamo questi”. Il roster si sta modificando un pezzo alla volta e qualche segnale da chi si deve riscattare è arrivato. Ma ad oggi è a Cremona ancora con l’ingrata missione di trovare il feedback giusto tra il lavoro da allenatore e quello da psicagogo, per tirare fuori il gioco e l’anima di questa Vanoli.

Cimberio Varese
Dusan Sakota: 7,5 – Cremona gli lascia fare quello che sa fare meglio: tiri piazzati con spazio. In fiducia se ne prende anche dal palleggio. Non paga dazio sulla sua atipicità in difesa. MVP con distacco.
Ebi Ere: 7 – Con Rich la mette subito sull’Ok-Corral ed è Frates che lo toglie presto dal duello. Consistente ed equilibrato in attacco; non gli si richiedono straordinari.
Frank Hassell: 5 – Esce presto dalla partita per i problemi di falli che gli crea Kelly dal post. Lento nel coprire il campo e poco presente su alcune ricezioni elementari. Si espone alle critiche ormai consuete per la scarsa mobilità in difesa e in aiuto.
Marko Scekic: 7 – Compensa con la corteccia e i polpastrelli quello che le gambe non gli possono più dare: passaggi intercettati, tap-out e rimbalzi in attacco (5, 10 totali) e anche un layup passeggiando a rimorchio su amnesia di Kelly. Occupa mentalmente i vuoti della partita e quindi il pallone gli si recapita in mano.
Adrian Banks: 7 – Vedi Banks e vorresti ci fosse un premio per il giocatore più coordinato. Sorprende la difesa per semplicità di esecuzione e di soluzione.
Keyden Clark: 7 – Ci mette un quarto per scrollarsi di dosso il recente torpore poi fa un quarto facendo male da vicino e uno mettendo il suo marchio da lontano. Molti minuti da guardia che gli giovano.
Achille Polonara: 6,5 – La partita si gioca al largo, ma lui non partecipa al banchetto. Poteva forse mettere più in difficoltà gli omologhi cremonesi. Più prolifico da interno mette comunque in mostra il suo brillante campionario. In crescita e in salute.
Erik Rush: 6,5 – Voto classicamente a metà tra la balistica moscia dei suoi sconcertanti tiri da fuori e la schiacciata che risveglia un Palaradi sonnacchioso e mormorante nel quarto quarto. Con quei mezzi atletici non gli si può perdonare di non tenere l’1-contro-1. Ritrova la concentrazione solo quando si tratta di finire al primo posto negli highlights della Lega.
Andrea De Nicolao: 6 – In una partita affatto sofferta non riesce a ritagliarsi uno spicchio più ampio di gloria rispetto ai 4 assist. Mostra subito di voler ristabilire le gerarchie d’anzianità con Marchetti mettendoci molta aggressività. Un’occasione persa, forse, per ritrovare un po’ di punti che corroborino la fiducia.
Frates: 6+ – Non molto da aggiustare in corsa durante la gara. Vede arrivare Kelly nel primo quarto e tira un sospiro di sollievo quando CK abbassa il rendimento come tutta la squadra nel secondo quarto. La fiamma della convalescenza per Varese è ancora flebile dopo la fine del doppio impegno e il calendario è stato benevolo concedendogli le due partite più facili di seguito proprio in questo periodo.