Alvin Young (Foto Il Gazzettino)

TREVISO – Era l’atmosfera della grandi occasioni quella che si respirava al Palaverde nei minuti precedenti alla sfida tra Venezia e Sassari. Ancora in estasi per la vittoria nel derby contro la Benetton, in casa Reyer l’occasione era centrare con quaranta minuti di anticipo la qualificazione alla Final Eight di Coppa Italia di Torino. Qualcosa di impensabile pochi mesi fa.
A Treviso sbarcava però una Sassari con il medesimo obiettivo nel mirino, e capace, la scorsa domenic, di tenere testa alla corazzata Siena per lunghissimi tratti della partita.

Questi i quintetti scesi in campo al tip-off:

Umana Reyer Venezia: Clark, Young, Slay, Szewczyk, Fantoni.

Banco di Sardegna Sassari: Diener T, Diener D, Hosley, Plisnic, Easley.

L’avvio del match era uno choc per gli ospiti. Venezia, il cui tallone d’Achille sono spesso stati gli avvii poco brillanti, partiva fortissimo, costringendo coach Sacchetti a chiamare time-out dopo soli due minuti, sul 6 a 0 Reyer. Il primo canestro degli ospiti arrivava con quattro minuti sul cronometro, e lo realizzava Hosley per il 10 a 2. Kee Kee Clark rispondeva con la stessa moneta ad una tripla di Travis Diener, per un 15 a 7 che a metà primo quarto esaltava un Palaverde gremito. La pressione delle marcature a uomo di Venezia produceva effetti positivi, 5 recuperi nel periodo, e negativi, 6 falli commessi, ma l’ulteriore parziale di 9 a 0 che allargava la forbice fino al +17 obbligava Meo Sacchetti a ricorrere al suo secondo time-out. L’effetto della sfuriata era debole: Sassari ricuciva fino al 28 a 16 di fine primo quarto, ma l’impressione era che Venezia avesse già le mani sulla partita.

La seconda frazione partiva con nuovi problemi di falli per Andrea Mazzon, che al 12′ aveva Slay, Rosselli, Bryan e Fantoni già a quota due. Szymon Szewczyk inchiodava la bimane del 32 a 19, mentre una tripla di Pinton prima, ed un paio di rimbalzi offensivi poi, consentivano agli ospiti di restare a ridosso della doppia cifra di svantaggio. L’Umana sbagliava qualche canestro di troppo, 32% dal campo nel quarto, Sassari non si dava per vinta ed infilava un mini-break di 5 a 0 firmato tutto da Hosley, tripla e tap-in, che portava la panchina veneziana a chiamare time-out sul +6 e a un minuto dall’intervallo lungo. L’uscita dall’interruzione era da dimenticare: Slay sbagliava, mentre Drake Diener realizzava dalla lunga distanza il canestro del -3, facendo scorrere un brivido gelato sulle schiene dei cinquemila spettatori orogranata. Sulla sirena il layup di Bowers ridava serenità ad una Reyer ancora in vantaggio, 42 a 37, ma decisamente meno spavalda.

Chi si aspettava una Dinamo con il coltello tra i denti ad inizio ripresa, però, veniva deluso. L’inizio del terzo quarto ricalcava quello del primo, ed in un amen i padroni di casa si riportavano sul +13, grazie all’affondata a due mani di Tommaso Fantoni. Sacchetti era nuovamente obbligato a chiamare time-out dopo due soli minuti, e nemmeno in questo caso otteneva l’effetto sperato: un indemoniato Szewczyk stoppava Drake Diener alla ripresa del gioco, e con il supporto di Kee Kee Clark allungava il divario fino al 58 a 43 del 25′, che saliva fino ad eguagliare il massimo vantaggio con due punti di Fantoni dalla lunetta, 60 a 43. Travis Diener colpiva ancora dall’arco, ma non veniva imitato da nessuno dei suoi compagni. Venezia alzava nuovamente il livello difensivo e per Sassari l’unico spiraglio di luce lo teneva acceso Quinton Hosley con il tap-in valido per il 65 a 52 con cui si chiudeva la terza frazione di gioco.

Il quarto quarto si apriva con un 4 a 0 Dinamo che alimentava le spicciole speranze di rimonta degli ospiti, e portando coach Mazzon a chiedere time-out dopo il secondo fallo in attacco consecutivo fischiato ai suoi. Sassari non approfittava del passaggio a vuoto della Reyer, e Tim Bowers schiacciava i primi due punti dell’Umana al 34′, rimettendo in carreggiata l’attacco di Venezia e mandando i titoli di coda sull’incontro. Sassari non rientrava più sotto i dieci punti di svantaggio, e Venezia mollava gli ormeggi volando fino al +15 ancora con Bowers, lasciando gloria e minuti anche per Alberto Causin. Il jumper sulla sirena del capitano mandava in visibilio il pubblico, e sanciva una storica qualificazione alle Final Eight di Coppa Italia per la Reyer Venezia.

Da segnalare, nell’intervallo del match, la sfilata della Coppa Italia vinta dalla formazione femminile dell’Umana Reyer Venezia, cui il nutrito pubblico ha dedicato un lungo, caloroso e meritatissimo applauso.

Umana Reyer Venezia – Banco di Sardegna Sassari 91 – 71 (28 – 16, 42 – 37, 65 – 52)

Venezia – Clark 13, Allegretti 2, Causin 2, Tomassini 0, Slay 10, Szewczyk 21, Meini 0, Young 17, Fantoni 6, Bowers 12, Rosselli 6, Magro NE, Bryan 2. Allenatore: Mazzon.

Sassari – Metreveli NE, Binetti 0, Hosley 18, Devecchi 3, Diener T 13, Sacchetti 4, Plisnic 3, Diener D 7, Vanuzzo 6, Pinton 5, Easley 12. Allenatore: Sacchetti.

Arbitri: Cerebuch (TS), Vicino (BO), Gori (PD).

Spettatori: 5.000 circa.

MVP: Szymon Szewczyk. 21 punti, 8 su 10 dal campo, 3 su 3 dall’arco, 8 rimbalzi, 4 assist, 2 stoppate, +35 di plus-minus e 32 di valutazione. A volte, i numeri parlano da soli.

WVP: Drake Diener, Travis Diener, Quinton Hosley, Tony Easley. Al di là dei buoni numeri messi assieme da ognuno di loro, con loro in campo Sassari crolla.