Tip-off! (Foto: Daniele Furlanetto 2012)

Tip-off! (Foto: Daniele Furlanetto 2012)

MESTRE – “About damn time!”, prendendo in prestito le parole di un talentuoso sportivo d’oltre oceano; più volgarmente “Gera ora!”, se si tende l’orecchio verso le sorridenti gradinate del Taliercio. La Reyer torna a vincere dopo tre sconfitte consecutive, sfatando anche l’incantesimo che l’aveva vista sempre battuta nei tre precedenti incontri disputati al Taliercio.

Lo fa provando a scappare nei primissimi minuti, quando un favoloso Daniele Magro, schierato titolare in contumacia Eric Williams, cavalca la fiducia di coach Mazzon e sigla 4 punti nel 13-2 del 4’. La Reyer acquista fiducia, e pur registrando lo sciopero della frangia più calda del tifo, costruisce diversi buoni tiri, mancando però spesso il bersaglio, specie dal perimetro. Bologna, spinta dalla coppia di talenti nostrani composta da Matteo Imbrò e Riccardo Moraschini, reagisce, e chiude la prima frazione con un break di 10-2 valido pe il 15-12 parziale.

L’incipit del secondo quarto è ancora del giovane lungo orogranata, che ben imbeccato da Bulleri schioda Venezia da quota 15. Le polveri delle squadre si bagnano tutto d’un tratto, e le rotazioni dei due allenatori non sembrano dare l’inversione di tendenza sperata. Szewczyk incappa nel suo secondo e terzo fallo in un baleno, mentre pochi istanti dopo il gelo irrompe nel palasport mestrino, quando Tommaso Fantoni ricade in maniera scomposta sul ginocchio sinistro: il lungo dei padroni di casa resta dolorante sul parquet per qualche minuto prima di essere accompagnato fuori tra gli applausi del pubblico. Alla ripresa dei giochi è Angelo Gigli a suonare la sveglia in casa Virtus: per due volte in un minuto, prima imbeccato da Poeta, poi da Gaddefors, sfoggia la specialità della casa, inchiodando la bimane su alley-oop e regalando a Bologna il primo vantaggio ospite, cui seguono rapidamente i canestri di Magro e Poeta per il 26-25 Virtus di metà partita.

La seconda metà di gara si apre con il primo canestro made in America della SAIE3. Lo firma Kenny Hasbrouck, con i connazionali Minard e Smith che proseguono nel recitare il ruolo degli spettatori privilegiati. Bulleri è in una delle sue serate migliori, ma Peppe Poeta non sembra curarsene troppo quando sigla la tripla del +4 ospite al 23’. Magro e Young ricuciscono velocemente lo strappo, dando il via ad una fase della partita dove il vantaggio balla costantemente da una parte all’altra del tabellone luminoso. È in questo frangente che sale in cattedra Mason Rocca, autore di tutti i suoi 6 punti nei minuti finali della frazione, ed al quale rispondono prima Denis Marconato con un movimento d’altri tempi in post basso, poi Alvin Young., il cui tecnico comminatogli da Martolini fa alzare in maniera considerevole il numero dei decibel del pubblico, francamente tiepido sino a quel momento.

All’ultima interruzione, quindi, Bologna è ancora avanti di 1, 43-42, e la zona con cui Andrea Mazzon apre il quarto quarto è il coniglio dal cilindro del coach lagunare. La chiave della partita. Schierando un quintetto atipico, che eccezion fatta per Bulleri vede in campo per l’intera frazione la Reyer dello scorso campionato, Young, Bowers, Rosselli e Szewczyk, Venezia concede alla Virtus l’illusoria tripla di Hasbrouck del 46-44, dopodiché spegne la luce. Young è posseduto, Massimo Bulleri infila da otto metri la bomba del +5, obbligando coach Finelli a ripararsi in un inutile timeout. Rosselli e compagni stringono le maglie della 3-2; Hasbrouck manda in lunetta Bowers con un antisportivo, ma l’ex Caserta, probabilmente turbato dall’inizio di stagione a marce basse, fa 0/2. Young al contrario non fallisce, ed il suo compagno di reparto va quindi a guadagnarsi gli scroscianti applausi del pubblico catturando tre rimbalzi in un minuto, ma fallendo nuovamente l’appuntamento con la retina a cronometro fermo. Il tap-in con cui ancora Tim Bowers rompe il digiuno personale, siglando il 55-48 Reyer del 36′, ha tutti i connotati della liberazione e della svolta. Personale e di squadra. Bologna inanella una persa dietro l’altra, saranno 7 nel solo quarto periodo, fallendo ogni tentativo di riavvicinarsi all’Umana. Gigli paga a caro prezzo l’elevato minutaggio cui Alessandro Finelli è stato costretto a sottoporlo in precedenza, risultando innocuo. Poeta si vede così sottratto il suo terminale offensivo prediletto, l’unico realmente efficace per gli emiliani, finendo per stroncare sul nascere ogni velleità ospite di rimonta.

Le schiacciate di Szymon Szewczyk e Tim Bowers sono le ciliegine sulla torta di Venezia, che raccoglie due punti di un’importanza vitale, forse più psicologicamente che dal punto di vista della classifica. Bologna si conferma squadra inaffidabile lontano da casa, raccolgliendo la quarta sconfitta in fila e facendosi agganciare da Brindisi al sesto posto in graduatoria.

Quintetti base:
Venezia: Bulleri, Young, Diawara, Szewczyk, Magro.
Bologna: Poeta, Minard, Hasbrouck, Smith, Gigli.

Venezia: Clark 2, Bulleri 13, Diawara 7, Marconato 2, Zoroski 2, Szewczyk 8, Young 13, Fantoni 0, Bowers 6, Rosselli 2, Magro 10, Candussi NE. Allenatore: Mazzon.
Bologna: Gaddefors 6, Imbrò 2, Poeta 9, Moraschini 8, Rocca 6, Gigli 10, Landi NE, Parzenski 0, Guazzaloca NE, Minard 0, Smith 0, Hasbrouck 10. Allenatore: Finelli.
Tabellino completo.

Spettatori: 2876 circa.
Arbitri: Cicoria di Milano, Martolini di Roma, Quacci di Albuzzano (PV).

Il migliore: Daniele Magro. Pur restando seduto per l’intera, decisiva ultima frazione, il giovanissimo lungo si merita la palma di migliore in campo per l’impegno e la grinta profusi, cui sono corrisposti, come mai in precedenza, i fatti concreti. 10 punti, 8 rimbalzi e 1 stoppata in 19 minuti.
I peggiori: Ricky Minard e Steven Smith. Due ectoplasmi.