Venezia vs. Varese

TREVISO – Due sconfitte in fila, per Venezia, non si registravano da Dicembre. Per questo, dopo i tonfi con Biella e Montegranaro, aleggiava un insolito nervosismo attorno alla sfida contro la Cimberio. Varese, al contrario, veniva sì dalla sconfitta per mano della capolista senese, ma nelle ultime due trasferte era stata capace di prevalere su Caserta e Casale. Questa, tra le altre, una delle chiavi di letture dell’incontro tra Umana e Cimberio, che tra le altre cose metteva di fronte il coach rivelazione del campionato, Andrea Mazzon, con il grande vate della pallacanestro italiana, Carlo Recalcati. Una sfida arricchita da una prestigiosissima presenza in parterre: quel Praja Dalipagic che vive e gioca ancora nei cuori di moltissimi tifosi veneziani, che ne ricordano le quattro stagioni in laguna. Questi i quintetti alla palla a due:

Venezia: Clark, Young, Slay, Szewczyk, Bryan.
Varese: Stipcevic, Weeden, Diawara, Kangur, Fajardo.

I quintetti scendono in campo con le mani fredde: dopo tre giri di lancette il punteggio è fermo sul 2 a 0 Reyer, grazie ad un passo-e-tiro di Szewczyk, con un bollettino dal campo che recita 0 su 4 per Varese ed 1 su 4 per Venezia. Ci pensa Keyden Clark ad accendere la contesa, con una tripla al limite dei 24 secondi che infiamma il Palaverde. Bryan commette due falli in un amen, spedendo Kangur in lunetta per il 5 a 2 e costringendo coach Mazzon ad aprire le rotazioni. Alla fine del quarto saranno nove gli uomini ruotati dal coach lagunare, addirittura dieci quelli messi in campo da Charlie Recalcati. Un mini-break di 4 a 0 tutto firmato Szewczyk proietta l’Umana sul 9 a 2 al 5′, cui fanno seguito due bombe in rapida successione di Kangur e Young. Il 13 orogranata apre così un solco che, di fatto, non si rimarginerà più per Varese, capace di chiudere la prima frazione con un eloquente 3 su 17 complessivo al tiro. Venezia pressa spesso Varese nella sua metà campo, costringendola a prendere brutti tiri ed isolando quel Diawara attorno a cui ruota molto dell’attacco varesino. 5 punti di un favoloso Alvin Young regalano alla reyer il massimo vantaggio all’8′, 18 a 7, che rientra sotto la doppia cifra con un elegante pick n’ roll tra Ranniko e Talts: 20 a 11 e prima sirena.

La seconda frazione si pare con Yakouba Diawara che schiaccia a canestro i primi punti duo i e del quarto, cui Bowers fa subito da antidoto in penetrazione. Una tripla di Ganeto riavvicina la Cimberio, e quando un mini-parziale di 4 a 0 sigla il 24 a 20, coach Mazzon è costretto a chiamare timeout. In uscita dalla sospensione Rosselli trova il canestro con fallo, ridando respiro a Venezia, ma Kristjan Kangur vince molti dei duelli che si accendono nel pitturato, sia in attacco che in difesa. La tripla di Rannikko vale il -2 che pare riaprire la contesa. Non è così: in un batter d’occhio Ganeto floppa, lasciando Szewczyk libero di depositare a canestro, Diawara sparecchia dall’arco e Kee Kee Clark trova la tripla del nuovo +6. Recalcati dà respiro a Rannikko e chiama timeout, ma non ottiene la reazione sperata. In un attimo Venezia è di nuovo a +10, 36 a 26 con il lavoro di Szewczyk. Prima dell’intervallo lungo c’è solo tempo per il terzo fallo di Bryan, cui Mazzon rimedia dando fiducia al giovane Magro, e per l’1 su 2 di Slay che sigilla il punteggio a metà gara: 37 a 26.

Il terzo quarto di Venezia parte subito con le marce alte: jumper di Clark e semigancio di Magro: +15. La partita sembra sfuggire a Varese, che con due play costantemente in campo, prova a dare ordine alla manovra. Rannikko pesca il jolly dalla distanza, ma Szewczyk si prende il palcoscenico a sportellate, trovando con la tripla del 46 a 29 il nuovo massimo vantaggio Reyer. Varese reagisce: Talts segna col fallo, e poco dopo Stipcevic brucia la retina con l’unica tripla della sua partita. Venezia pasticcia qualche pallone di troppo, facendo infuriare coach Andrea Mazzon, obbligato a riordinare le idee dopo la bomba di Kangur che vale il -10 Cimberio. L’Umana stringe le maglie difensive: Bowers ruba un paio di palloni in serie, saranno 4 a fine gara, e Slay si scuote dal torpore per il piazzato dalla media che vale il 52 a 40. L’ultimo sussulto varesino lo regala Kangur, pescato splendidamente dal nazionale finlandese Rannikko per il 52 a 42 su cui suona la penultima sirena.

Il sottomano con cui Diego Fajardo scolpisce il -8 Varese è un chiaro segnale di vita da parte di Varese, cui Slay risponde rapidamente per il 54 a 44. Uno scontro fortuito tra lo stesso Fajardo e Szewczyk costringe il polacco ad uscire dal parquet per un sanguinamento dall’arcata sopracciliare sinistra. Si apre un botta e risposta da apnea: Clark infila dall’angolo con un piede sull’arco, Ganeto risponde con un tiro spaventosamente identico, Bowers mette la tripla del +11, Weeden riporta Varese alla singola cifra di distacco, 59 a 50 al 36′. Szewczyk rientra con una vistosa medicazione al volto, quando Young prima e Rosselli poi infilano 4 liberi su 4, suggerendo alla Reyer di poter alzare il piede dall’acceleratore. Kangur insacca dalla distanza, ma Varese è ricacciata indietro da 4 punti di Bowers. Finita? Sì, o meglio, quasi. Nell’ultimo minuto Diawara e Rannikko fanno vedere le streghe Mazzon con due centri dall’arco, ma la precisione dalla lunetta consente i lagunari di trainare in porto la vittoria senza eccessivi patemi, e ribaltando la differenza canestri che all’andata li aveva visti sconfitti di 6 punti.

Umana Venezia – Cimberio Varese 71 – 63 (20 – 11, 17 – 15, 15 – 16, 19 – 21)

Venezia: Clark 15, Allegretti NE, Causin NE, Tomassini NE, Slay 5, Szewczyk 20, Meini 0, Young 12, Bowers 11, Rosselli 5, Magro 3, Bryan 0. Allenatore: Mazzon.
Varese: Demartini 0, Stipcevic 7, Ranniko 13, Talts 7, Diawara 8, Reati 0, Zattra NE, Kangur 15, Ganeto 7, Bertoglio NE, Fajardo 4, Weeden 2. Allenatore: Recalcati.

Arbitri: Cerebuch di Trieste, Vicino di Argelato (Bologna), Weidmann di Campobasso.

Spettatori: 4500 circa.