Forever BoysIl presidente sorride. E’ soddisfatto, Renato Villalta. Per come sta crescendo la sua Virtus, seguendo quel percorso etico che lui ha indicato da tempo, per come il suo popolo risponde, tra passione ed emozione. La serata magica di ieri, la vittoria contro una Pallacanestro Reggiana attrezzatissima per un campionato di vertice, sono l’occasione per fare un punto della situazione che non può non partire da un numero: 7358, quanti erano ieri i tifosi sugli spalti dell’Unipol Arena per assistere a Granarolo-Grissin Bon.

“Un grande risultato. Siamo stati la seconda piazza del basket italiano, dopo Milano, e questo mi riempie d’orgoglio. Significa che questa città è sempre pronta a farsi trascinare dalla passione per lo sport. L’entusiasmo per la Virtus non si è mai spento, e questa squadra che ispira simpatia, guadagnandosela con il lavoro quotidiano sul campo, lo sta riaccendendo. Chiaro che dobbiamo andare avanti su questa strada, tenere il nostro basso profilo per costruirci il futuro. L’obiettivo resta lo stesso: riportare, con i tempi che occorreranno, questa società ai livelli che merita”.

Una festa nella festa: ieri era il trentacinquesimo compleanno dei Forever Boys, ed è finita in bellezza.

“Un pomeriggio speciale. Loro sono sempre stati il nostro sesto uomo in campo, anche se il regolamento prevede di giocare in cinque… E’ stata una soddisfazione doppia, festeggiare il loro anniversario con una vittoria così importante”.

Abbiamo presentato per tutta la settimana questa partita, giustamente, come il grande derby del basket sulla via Emilia. Abbiamo assistito all’esodo di quasi mille tifosi reggiani. E tutto è scivolato via nel segno di una grande sportività.

“E’ stata una grande giornata anche sotto questo aspetto. Una festa dello sport, a tutti gli effetti. Mi è piaciuto l’atteggiamento propositivo dei tifosi, e certamente il lavoro di entrambe le società ha contribuito a far sì che questo derby si sia svolto nel segno della massima correttezza. Ringrazio una volta di più le forze dell’ordine, sempre presenti e attente, e sono felice che la civiltà dei tifosi del basket non le costringa a un lavoro straordinario”.

“Questa squadra mi piace”. A dirla tutta, lei queste parole le ha pronunciate in tempi non sospetti. Ovvero dopo la sconfitta di Brindisi.

“L’ho detto e ci credo. Continuo a farlo, e non solo perché ha battuto Reggio Emilia. Giorgio Valli e il suo staff hanno creato un gruppo coeso. Una squadra vera. Non era facile, con tanti giovani e otto decimi del roster completamente cambiati. C’era da far passare concetti nuovi, una mentalità diversa, in giocatori che in gran parte non hanno esperienza di questo campionato. Un impegno difficile. Ed oggi io vedo lo spirito giusto, e ci aiuta il fatto di aver trovato dei ragazzi bravissimi, che si impegnano e hanno un grande senso di appartenenza. Ieri, dopo la vittoria, sono venuti ad abbracciarmi con trasporto. Mi hanno fatto un bagno, e c’era il sudore della fatica che hanno speso in campo. E’ stato molto toccante”.

Insomma, c’è lo spirito giusto.

“Non l’ho visto soltanto ieri. Anche nelle partite che abbiamo perso mi hanno dato sempre la sensazione di aver speso ogni energia per fare bene. C’è un senso di coesione che coinvolge tutti, la squadra, lo staff, la gente che lavora in Virtus, il pubblico. Quando va così, si può anche sbagliare ma la coscienza è a posto”.

L’etica del lavoro, alla fine, paga sempre.

“Questa è gente che si sbatte e combatte. E ha capito che c’è bisogno di tutti. Così, ognuno dà il suo contributo, porta il suo mattone. La morale è che bisogna sempre lavorare, senza mollare mai. Andare in campo con questa voglia, questa determinazione, anche se di fronte c’è qualcuno che sulla carta è più forte. Dovrà sempre essere così: il campionato è lungo, ci aspettano altre battaglie, a partire da domenica quando arriverà Avellino, squadra ostica che sta trovando la forma col passare del tempo, essendo partita con la preparazione con un certo ritardo rispetto alle altre. Dunque, immagazziniamo in fretta tutta questa gioia, facciamone tesoro e da domani cominciamo a pensare alla prossima sfida”.

m.tar.