Renato Villaltadi Marco Tarozzi

 

Presidente Villalta, la Granarolo Bologna riapproda ai playoff dopo tre stagioni. E’ l’epilogo di un’annata che doveva essere in salita. Invece, il premio arriva addirittura con una giornata di anticipo. Sensazioni?

“Non è un segreto che questo non fosse un obiettivo prefissato all’inizio del campionato. Le priorità erano quelle del risanamento e della salvezza, e alla conferenza stampa che tenemmo nel luglio scorso lo dichiarammo con chiarezza. Però, cammin facendo ci è cresciuto l’appetito. Sapete come la penso, l’ho sempre detto che sognare non costa niente, e questa volta abbiamo realizzato il nostro sogno”.

C’è più gusto, quando il risultato va oltre ogni attesa.

“Questo era assolutamente inaspettato, lo sappiamo tutti. E’ un obiettivo storico, dal mio punto di vista, perché torniamo dopo un periodo di assenza tra le prime otto squadre del campionato italiano. Sì, siamo di nuovo ad un livello importante, e posso dire che è un traguardo conquistato da tanti”.

Dalla squadra in campo, e poi?

“Ho tanti ringraziamenti da fare. A uno staff tecnico che ha saputo portare questi “ragazzi bravi”, come ha detto ieri Giorgio Valli nel dopopartita, a centrare l’obiettivo. Alla Fondazione Virtus, una realtà fatta di appassionati che stanno sempre nell’ombra per amore vero ma non hanno mai fatto mancare il loro sostegno alla società, fondamentale per andare avanti con i nostri progetti. Al nuovo Cda, sempre vicino alla squadra e alle sue necessità. A tutta la società, a tutti quelli che ci lavorano dentro, dal primo all’ultimo, perché hanno dimostrato cosa significa essere e sentirsi un gruppo, una “squadra” in tutto e per tutto. Alle tante aziende che hanno creduto in noi, e condiviso la nostra linea societaria. Alla stampa, che ci ha sostenuti in maniera corretta, professionale e convinta. E poi, naturalmente, al nostro popolo. Migliaia e migliaia di persone che aspettavano come noi questo momento e che oggi penso stiano vivendo una giornata felice”.

Il pubblico, certo. Un sesto uomo in campo che ha aiutato tantissimo una squadra giovane che aveva bisogno di calore intorno a sè.

“Tifosi meravigliosi, che ci sono sempre stati vicino. A loro abbiamo voluto parlare chiaramente, perché la Virtus è una grande famiglia e tra gente che si vuole bene occorre chiarezza. Ci hanno capiti, amati, sospinti verso questo obiettivo. Non ci stancheremo mai di ringraziarli”.

I playoff sono il regalo di fine stagione. Per il futuro, cosa si sente di promettere a questo popolo?

“Sappiamo bene come è fatto il mondo dello sport. Se vinci una partita di un punto hai lavorato benissimo, se la perdi di un punto sei spesso in discussione. Fa parte del gioco, noi abbiamo preso di petto questa sfida, vogliamo continuare. Mantenendo un equilibrio, perché la nostra gente ci ha dimostrato di credere in quello che facciamo. Il nostro obiettivo resta quello del consolidamento societario che ci siamo prefissati: non è ancora completato, ma stiamo lavorando per proseguire nel nostro progetto tecnico, che è quello di far crescere la società, anche attraverso un settore giovanile importante. Un consolidamento che deve essere sia finanziario che tecnico. Quello che promettiamo ai nostri tifosi è che andremo avanti nella ricerca di una stabilità societaria che è la base di partenza per ogni progetto importante”.

Il che non significa che adesso la Granarolo si siederà sugli allori dei playoff conquistati.

“Certo che no. Andremo avanti con la serenità e la determinazione che abbiamo mostrato fin qui. Sposo in pieno le parole di Giorgio Valli: saremo una Cenerentola, può darsi, ma ci metteremo tutte le nostre forze e andremo sempre in campo per giocarcela. Fino all’ultimo. Perché questa è la Virtus che amiamo”.