VITASNELLA CANTU’

Abass Sv

Jones 6+  In una serata così euforica  e di tal fatta l’insufficienza non si dà a nessuno, persino al Globetrotter che arrischia dei tiri improbabili, per poi rimediare con un canestro in entrata a gravitazione variabile

Uter 6.5 Segna un canestro talmente violento, subendo pure fallo, che fa sussultare i sismografi di mezza Italia. Dieci minuti dieci di energia, con un paio di brillanti guizzi difensivi. Good game, anche per l’Ariete di Kingston

Rullo 7.5 L’abbiamo fissato a lungo, durante il pre gara. Capendo subito che negli occhi di The Dreamer luccicavano intenti bellicosi. Due triple nell’ultimo quarto, da distanze siderali; la terza uscita per un beffardo gioco balistico. Concentrazione difensiva, e dispiegamento- sempre più evidente- del suo immenso talento. Ci sono praterie sterminate lungo cui sognare, per Roberto Rullo, e per chi- come Pino Sacripanti- l’ha chiamato per la definitiva redenzione cestistica

Leunen 7/8 C’è Andrea Trinchieri, nel parterre, e allora Marty gioca a fare il Califfo dell’Oregon, come tanto piaceva al coach che ne magnificava l’intelligenza cestistica senza limite. Nel primo quarto tiene a galla la barca canturina, scossa da Gentile e dalla convinzione di Milano. Alla fine segna 12 punti, cattura 7 rimbalzi, dispensa 5 preziosissimi assist. Che gli Dei del basket lo conservino a lungo..

Jenkins 7+ Se è vero che i punti si pesano, oltre a contarsi, quelli  messi a referto da The Silk contro Milano valgono tantissimo. La sua piena integrazione nel sistema Sacripanti è commendevole: tira da fuori, funge da regista aggiunto in attacco, suona lo spartito senza steccare mai. Prezioso come una cisterna d’acqua fresca nel mezzo del deserto

Ragland 8- Parte in sordina, 2 punti in 13 minuti di gioco, ma alla fine è il top scorer di Cantucky (17). 3 assist e un paio di penetrazioni che lasciano impietriti i difensori milanesi. Sa dispensare leadership in ogni momento. Persino quando si maschera da gregario

Gregariato di lusso, per Pietro Aradori..(foto di Roberto Caruso 2013)

Gregariato di lusso, per Pietro Aradori..(foto di Roberto Caruso 2013)

Aradori 7+ Insolitamente al di sotto della doppia cifra (8), il Cannibale gioca una gara di generosità commovente. Subisce 7 falli, sgomita a rimbalzo, è il co-leader degli assist (5), gioca duro persino in difesa. Il suo applauso a inizio gara manda in visibilio il Pianella. In vista del  Natale, Pietro Aradori si è accaparrato sangue nobile. Sangue griffato..  Da incorniciare il canestro da tre punti con fallo e libero aggiuntivo, che ci ha riportato alla prodezza di Sasha Danilovic al cospetto di Dominique Wilkins, A.D. 1998….

Cusin 7.5  Era in dubbio sino all’ultimo, ma una Quercia non si spezza. Mai. Specie se friulana. 30 minuti di stoica resistenza (in difesa) e di scossoni offensivi che alla fine gli valgono 14 punti, frutto di un celestiale 7 su 9 da due. Dan Peterson, presente al Pianella, dovrebbe rispolverare una delle sue espressioni più felici: ‘Perché quando lui ti dice ‘amico tu di qui non passi’, allora tu non passi’

Stefano Gentile 7+ Quando infila una tripla dall’altezza del bar a fianco del parterre, gli vediamo la stessa luce di papà Nandokan, ottobre 1983. 17 minuti di rara importanza, sublimati in un epico duello difensivo col fratello Alessandro che fa la gioia di chi ama ‘il vero basket’. Se lo coccola Nandokan, se ne innamora sempre di più il popolo di Cantucky..

Sempre meglio, Roberto Rullo (foto di Roberto Caruso 2013)

Sempre meglio, Roberto Rullo (foto di Roberto Caruso 2013)

Pino Sacripanti 9.5 Vero, la perfezione non esiste, nella vita come nel basket. Ma la squadra che Pino Sacripanti ha disegnato, voluto e condotto combina la leggiadria dell’Olanda 1974, lo spirito di squadra dell’Hickory College di Gene Hackman, la determinazione guerriera dell’Argentina di Manu Ginobili oro ad Atene. Pino Sacripanti, Profeta in Patria, ha il pieno controllo di questa incredibile, sorprendente versione della Cantù 3.0: la riprova, l’ennesima, che dalle parti del colle di Cucciago il confine tra storia e leggenda si fa sempre labile. E il rendimento ottenuto dai singoli fa sì che il valore complessivo della squadra vada ben oltre la sommatoria individuale. Questo, e non altro, significa essere un grande condottiero.

 

EA7 MILANO

Gentile 7.5 Supremo, nella manifestazione del suo talento. 28 punti in 37 minuti, 8 rimbalzi e 4 assist, piena presenza- specie a tratti- anche in difesa. Al cospetto di papà Nandokan, Alessandro conferma di possedere quell’innato istinto da guerriero senza pace di cui ci parlava in estate il suo agente, Riccardo Sbezzi. A volte tende a strafare, la meccanica di tiro non è ancora perfetta, ma quando s’invola verso il ferro lo fa con l’abbacinante eleganza dell’aquila che punta la preda

Gigli Sv

Cerella 5 3 falli in 5 minuti: se non è un record, poco ci manca..

Melli 5 Mai visto un Nicolò così abulico: 0  punti in 21 minuti. A sua parziale discolpa ci sono 7 rimbalzi

Un Ale Gentile sontuoso, ma non basta

Un Ale Gentile sontuoso, ma non basta

Kangur 5- Spiace liquidarlo col più classico ‘in campo per 15 minuti, ma non se ne accorge nessuno…’

Haynes 5+ Quantomeno ci prova, ma i mezzi sono limitati

Langford 7+ Il suo fatturato offensivo, frutto specie in alcuni frangenti di canestri impossibili, segnati con equilibrio precario, è davvero rilevante. Ma se resta solo- o quasi- le sue magie non bastano

Wallace 5 Sempre volitivo, ma- ahilui- del tutto anonimo ed ininfluente per le sorti del match

Lawal 7 Doppia doppia da 14 punti e 10 rimbalzi, per l’ex centro virtussino, che assieme agli ormai noti difetti- le infrazioni, certe disattenzioni, una tecnica non proprio ortodossa- mette in mostra tutta la sua esplosiva verticalità. Se innescato a dovere,  alle difese avversario cagiona più danni di una mandria di cinghiali in un campo di grano appena seminato.

Jerrels 6+ Prestazione macchiata da 4 palle perse, ma complessivamente sufficiente.  A  livello offensivo è l’unico che segue, o cerca di seguire,  il duetto delle meraviglie e il volitivo Lawal: 9 punti alla fine, per lui. Anche se le sue doti di regista lasciano sempre molto, ma molto a desiderare

Luca Banchi 5.5  Il coach che viene dalla Maremma ha plasmato un gruppo parecchio nuovo e dato un’identità, le vittorie contro Bamberg lo dimostrano. Ma se l’innesto di Hackett, come dice a fine partita, deve servire ‘a riappropriarsi dei concetti base e a commettere meno ingenuità’, qualcosa non quadra. Detto questo, pensare che alla squadra vista al Pianella vanno aggiunti Hackett, Moss e Samuels fa venire i brividi a ogni avversario. Ma allora servirà una guida più ferma, capace di trasformare uno stuolo  di solisti in una vera orchestra, capace di suonare all’unisono. Dipende sempre, e molto, anche dalle dinamiche di spogliatoio. Sta tutta qui, la sfida- tutt’altro che facile- di Luca Banchi

Il sesto uomo di Cantucky(foto R. Caruso)

Il sesto uomo di Cantucky(foto R. Caruso)