Pesaro[1]La grandissima rimonta che ha permesso alla Vuelle di battere Pistoia al fotofinish, risalendo da un meno 12 a 3 minuti dalla fine che appariva proibitivo, è stata una grande dimostrazione di forza mentale e coraggio, soprattutto in virtù della vittoria di Montegranaro. In caso di sconfitta, le possibilità di rimanere in serie A sarebbero rimaste davvero poche e invece Pesaro è ancora li. Un ambiente galvanizzato si appresta, per la seconda volta consecutiva tra le mura casalinghe, ad accogliere Varese, squadra che non sta attraversando un buon momento, ma che non merita la posizione in classifica che ha.  Sandro Dell’agnello è soddisfatto del momento della squadra: ”Nel girone di ritorno stiamo facendo cose importanti, abbiamo vinto 4 partite su 7 e il grande merito va ai giocatori che ci hanno sempre creduto, si sono fatti un’identità e non hanno mai messo un piede indietro. Oggi ci sono cinque squadre coinvolte nella bagarre per la salvezza.”. Varese è una formazione da non sottovalutare e il coach livornese lo sa molto bene: “Noi siamo la squadra che deve salvarsi e nel campionato italiano una partita facile non c’è. Da qui alla fine tutte le partite in casa saranno determinanti e lo sarà anche quella con Varese. Hanno un roster importante, dal talento offensivo infinito, hanno cambiato giocatori, allenatore e soprattutto hanno bisogno di vincere.”. Fondamentale sarà rimanere concentrati per 40 minuti e cercare di ingabbiare il micidiale tiro da tre punti di una squadra dove chiunque può punire dalla lunga distanza, senza pagare un livello di fisicità (vedi Linton Johnson e Polonara) del tutto rispettabile.

Varese+SponsorUna settimana di allenamenti a porte chiuse per trovare concentrazione e guardarsi negli occhi: questa è stata la ricetta di Bizzozi nel tentativo di guarire il malato grave Cimberio. Il momento è catartico, direbbe qualcuno. La lezione di vita cestistica impartita a domicilio dal professor Recalcati e dalla sua umile banda, composta – peró – da uomini veri, lascia in eredità l’obbligo morale di reagire contro la Vuelle, pena lo sprofondo in un dramma sportivo dai risvolti imprevedibili. L’appuntamento con i marchigiani segna l’ultimo vero crocevia di questa tribolata stagione: bisogna vincere per trovare la salvezza, nella classifica e nell’animo, anche perché Varese non ha nei cromosomi la capacità di lottare per qualcosa che appare più grande di lei, meglio dunque togliersi subito la scimmia dalla spalla. Al BPA Palas sarà battaglia ed i prealpini farebbero bene a curarsi di tutti gli effettivi a disposizione di Dell’Agnello, non solo del “Babau” designato Anosike: i vari Turner, Pecile, Johnson paiono tutti plasmati  ad immagine e somiglianza di “Sandrokan”, dei lottatori veri. Certo il centro americano di origini nigeriane, con i suoi 12 rimbalzi di media a partita, rischia di ammazzare a colpi di carambole le resistenze degli ospiti, personificate da uno Scekic dalla autonomia perennemente limitata e da un “Presidente Johnson” finora in versione turista lacuale. Infine, un dato con domande annesse: contro Montegranaro per l’ennesima volta i biancorossi sono crollati nella ripresa, dopo un primo tempo sostanzialmente ben giocato: c’è un problema di tenuta fisica? E’ stata sbagliata la preparazione? La partita di domenica confermerà la tendenza?

Da Varese,  Fabio Gandini