(Foto di Claudio Devizzi Grassi 2014)

Wanamaker decide il match con 21 punti e 5 assist (Foto di Claudio Devizzi Grassi 2014)

PISTOIA – Per il ventisettesimo anniversario della prima promozione in massima serie. Per allungare l’intensissima carriera di Jack Galanda, celebrato con uno striscione con scritto “Vent’anni da grande campione, una vita da uomo vero”. Per la morte di Marco Mugnai, giovane giornalista ed appassionato di basket di Pistoia. La Giorgio Tesi Group aveva semplicemente più motivi per vincere rispetto alla Pasta Reggia Caserta.

I toscani strappano i playoff con una vittoria commovente per 73-68, guidata dalla mente di Paolo Moretti che ha bloccato sin dal nascere le offensive bianconere. Ed a fare le sue veci in campo è un Brad Wanamaker da 21 punti, 5 assist e una capacità di decidere il match nei momenti cruciali, quello che è mancato ad una Juve un po’ sottotono in alcuni momenti che ha pagato lo scotto del giocarsi qualcosa più importante. Ci hanno provato Carleton Scott e Chris Roberts con 15 e 16 punti, ma i bianconeri vanno via sconfitti e senza playoff: nonostante i soli cinque punti di scarto che permettono di tenere il vantaggio nello scontro diretto, la Pasta Reggia è fuori dai playoff per la differenza canestri totale. Una Juve che esce dal campionato comunque a testa altissima.

Pistoia: Daniel, Wanamaker, Washington, Gibson, Johnson

Caserta: Mordente, Brooks, Roberts, Moore, Easley

Caserta è molto attenta difensivamente, recuperando già due palloni in 90’’; sotto l’influsso di Chris Roberts (5 punti) gli ospiti vanno sul 2-7 già al 3’. I bianconeri tengono bene il comando della gara con Easley presente nel pitturato che  prova ad anticipare le ricezioni di Johnson, Pistoia si arma dunque di pazienza e resta a contatto con Washington e Wanamaker, fino al libero del  numero 25 che impatta il risultato a quota 11 al 7’. La posta in gioco inizia a pesare sugli attacchi delle due squadre ma l’ultimo minuto pistoiese è un delirio: tripla di Meini, stoppata di Daniel su Scott a 3’’ sul cronometro e preghiera da centrocampo di Meini che va a segno: al 10’ è 13-17. Caserta soffre la mancanza di Jeff Brooks in attacco, annullato da Daniel.

L’attacco della Juve  non ha sbocchi nei pressi del canestro e i toscani toccano il massimo vantaggio con il tap in di Washington sul contropiede di Wanamaker (15-24 al 14’). Ma gli ospiti fanno davvero fatica: i lunghi bianconeri sono letteralmente murati ogni volta che gravitano in area piccola e le polveri sono bagnate da fuori. L’emorragia viene fermata da Vitali che attacca il canestro e serve Easley ma è solo un lampo nel buio, la trappola della Giorgio Tesi funziona alla perfezione e il vantaggio resta immutato. Fino a che Brooks e Scott non si svegliano e regalano la riscossa Juve: in due minuti i bianconeri creano un break di 2-12 suggellato da una tripla di Vitali allo scadere e chiudono avanti sul 29-27, ribaltando completamente l’inerzia della gara e ammutolendo il PalaCarrara.

Al rientro in campo la Pasta Reggia è carichissima, Brooks e Vitali vanno subito a referto e il vantaggio sale sul 34-27 dopo un

Jeff Brooks, solo 11 punti, limitato da Ed Daniel(Foto Claudio Devizzi Grassi 2014)

Jeff Brooks, solo 11 punti, limitato da Ed Daniel(Foto Claudio Devizzi Grassi 2014)

minuto. Ma la risposta dei padroni di casa è immediata: Daniel e Wanamaker cancellano il distacco in nemmeno 90’’, JaJuan Johnson inchioda di prepotenza la schiacciata del 34-36 che induce Molin al time out. La forza di reagire dei bianconeri è tutta di Michele Vitali che piazza la zampata del 39-39, ma un fallo tecnico al nervoso Brooks permette ai toscani di prendere di nuovo il largo con una gran dimostrazione di collettivo: 10-3 di break e 42-49 al 27’. E’ un punto di non ritorno, gli ospiti abbozzano un rientro con Scott e Brooks ma le triple di Galanda e Wanamaker la ricacciano indietro suggellando un terzo quarto da 30 punti che porta al 47-57 dell’ultimo pit stop.

L’appoggio di Wanamaker per il +12 sembra una mazzata, ma gli uomini di Molin rispondono dall’arco e dimezzano lo svantaggio sul 53-59. Due tecnici, uno a Ronald Moore per proteste e un altro a Roberts per un dubbio flopping, uniti alla capacità di tagliare la difesa di Daniel e Washington, non permettono alla Juve di avvicinarsi oltre le sei lunghezze del 58-64 al 35’. Stesso minuto in cui Kyle Gibson è costretto a sedersi in panchina per raggiunto limite di falli: l’accaduto scuote Pistoia che in un minuto e mezzo vede il suo vantaggio ridursi ad una sola lunghezza, fino alla super giocata di Wanamaker che segna il 63-66 al 37’. E lo stesso playmaker regala altre due magie per tornare sopra di sette lunghezze con due minuti da giocare: la Juve si illude un attimo di potersi permettere di perdere di cinque lunghezze e cerca solo tiri da fuori perdendo tempo: Scott regala speranza con la bomba del -3 e Johnson va in lunetta con 4’’ sul cronometro: il 25 non sbaglia e il tentativo di Moore sulla sirena sbatte sul ferro. Pistoia va a sognare, Caserta è scura in volto, ma può camminare tra i suoi tifosi con la sicurezza di aver dato ogni cosa in mezzo al campo.

MVP: Brad Wanamaker. Il playmaker toscano ha tirato fuori delle giocate maestose nei momenti più importanti della gara. Ogni volta che la Pasta  Reggia si avvicinava ci pensava il numero 11 a tirarla dietro con dei canestri da vero campione. I playoff di Pistoia hanno scritto principalmente il suo nome.

Giorgio Tesi Group Pistoia – Pasta Reggia Caserta 73-68 (17-13, 27-29, 57-47)

Pistoia: Wanamaker 21, Gibson e Johnson 13. Rimbalzi 38 (Washington 11), Assist 9 (Wanamaker 5)

Caserta: Roberts 16, Scott 15, Brooks 11. Rimbalzi 39 (Moore 13), Assust 13 (Moore 6)