I paralleli col 2013, quando a Trento si vide – anche se solo ‘in fieri’ – la squadra che stupì tutta Europa in Slovenia.

TRENTO – Notti magiche, inseguendo un canestro fatto di passione. Scomodiamo, parafrasandole, le parole con cui Edoardo Bennato e Gianna Nannini resero celebri i mondiali di Italia 1990 per lanciare l’argomento che maggiormente ci sta a cuore: cosa aspettarci dalla Trentino Cup ormai alle porte, in quel del sempre bello e funzionale palaTrento?

Gigi Datome e Danilo Gallinari

Gigi Datome e Danilo Gallinari

Tanto, è meglio essere chiari subito. E da subito. Ci aspettiamo tanto non in virtù delle parole, forse eccessive ma certamente giuste sotto il profilo sportivo, di Gianni Petrucci negli studi di Sky. Vincere l’Europeo 2015, un Europeo nomade che porterà tutte le pretendenti al titolo nel grande catino di Lille, è al momento una generosa utopia. Ma il basket, si sa, è fatto ed impiastrato di utopia. Due anni fa, correva l’estate 2013, a Trento arrivò la doccia gelata dell’out di Andrea Bargnani, che vedemmo mestamente a bordo campo durante gli allenamenti mattutini. Epperò vedemmo, anche e da subito, il grande affiatamento di squadra, il super lavoro dell’unico centro di ruolo che ci era rimasto, Marco Cusin, vedemmo la classe cazzimmara di Ale  Gentile (aveva solo 20 anni), lo spirito di sacrificio con cui le due star Datome e Belinelli si misero al servizio della squadra.

Oggi, se possibile, ci aspettiamo ancora di più. Negli occhi delle nostre star d’oltreoceano, soprattutto in quelli di Danilo Gallinari, il 20 luglio scorso abbiamo letto la consapevolezza dell’ora o mai più: il livello di coesione del team sembra ai massimi storici, e se anche Daniel Hackett si metterà completamente nel mood collettivo, allora ci divertiremo. E tanto.

Perciò dal Palatrento ci attendiamo delle conferme. Di carattere prima che tecniche, essendo agli inizi della preparazione, anche in senso fisico e atletico. Ma le indicazioni che scaturiranno dai tre incontri al via oggi saranno preziose, e molto. Anche alla luce di quanto ha dichiarato un Simone Pianigiani che sembra carico assai: “Affronteremo la Germania che poi ritroveremo nel girone di Berlino, l’Austria e un’altra squadra che parteciperà all’Europeo come l’Olanda: come sempre la Trentino Basket Cup rappresenterà un test importante perché da subito vorremmo trovare un’identità, un’idea comune di pallacanestro che poi dovremo coltivare nei tornei successivi. Ci piacerebbe trovare un PalaTrento pieno di calore, d’altra parte l’entusiasmo che ci ha avvolto in questi giorni a Folgaria è stato eccezionale”.

Non  dimentichiamoci i commenti stupiti degli osservatori increduli  che a Capodistria, nel 2013, parlarono di un’Italia dei miracoli capace di battere Grecia, Turchia, Russia. Oggi, se possibile, quell’Italia dei miracoli può tramutarsi nella Nazionale più forte degli ultimi anni. Con gli scalpitanti Della Valle, Polonarac e Pascolo muniti della licenza di stupire.

Noi ci crediamo, siamo certi che ci credono anche gli azzurri. E voi, ci credete?

Il Pianigiani  versione Europeo 2013

Il Pianigiani versione Europeo 2013