Foxtown Cantù-Khimki Moskow Region 99-88

eric williams (foto R.Caruso 2015)

eric williams (foto R.Caruso 2015)

Cucciago: Non è stata la solita serata di idoli improbabili come ne abbiamo visti nella prima fase di Eurocup dove fra Dario Djerdja e Ferdinand Prenom ci scaldavamo il cuore come con un buon Speyside, anche se tal Ruslam Pateev con una combinazione di badilate ci ha convinti di essere il nostro back up center ideale, ma è stata la serata in cui la Devotion della Eurolega è tornata a far capolino al Pianella a distanza di qualche anno dalle notti magiche del PalaDesio, troppo forte questo Khimki Moscow Region con il suo coach di grido dalla lituana memoria Kurtinaitis, i suoi dodici giocatori dodici tutti forti, belli ed imponenti, il suo codazzo di solerti fisioterapisti appollaiati dietro alla panchina pronti a servire i giocatori, senza mai abbandonare il prezioso marsupio, manco fossimo a Scampia invece che in Brianza, con una serie di dirigenti seri e pronti a scattare in massa al primo errore del tavolo. Giunta a Cantù come seconda forza del ricco campionato russo è invece tornata con le pive nel sacco stregata dalla magia del Pianella, non pienissimo (forse non tutti si aspettavano una simile prestazione) ma caldo e pronto a salutare con amore la visita del suo capitano Maarty Leunen, e dalle magie di Pino Sacripanti che a pochi giorni da una gara che avrebbe significato il suo esonero in caso di sconfitta, quella con Reggio Emilia, pare aver trovato il bando della matassa e persino rivitalizzato i due USA a rischio di taglio: sia Darius Johnson-Odom (18 punti 7-12 dal campo e 7 assist) che Damian Hollis  questa sera hanno fatto quello che ci si aspetta da loro, senza incaponirsi il primo o immusonirsi il secondo.

Tyrese Rice (foto R.Caruso 2015)

Tyrese Rice (foto R.Caruso 2015)

E quando la Foxtown nel primo quarto, nonostante un Tyrese “Teresina” Rice irresistibile (17 punti nel primo tempo e 25 alla fine), capisce di poter stare attaccata ai russi, esplode in una sinfonia di gioco nel secondo quarto vinto 34-14 tirando quasi il 70% dal campo, triplicando la valutazione (76 a 26) e riempiendo di falli i moscoviti. Cantù che sale poi a +23 nel terzo quarto e che quando il Khimki moltiplica le forze per provare a rientrare con Koponen (14) e Popovic (9) trova un Hollis puntuale a colpire da fuori ma pure intenso dietro cosicché il +11 finale, causato da un paio di errori dei canturini e da qualche fischio non felicissimo, va persino stretto a Cantucky.

MVP: lo abbiamo criticato, ci ha fatto incazzare, molle e supponente… ma quando Damian Hollis fa quello che sa e che deve fare, ovvero tirare per aprire il campo, diventa una chiave decisiva per Cantù. Lo avrà capito?! Intanto ne ha messi 19 con 6-7 dal campo.

La STATISTICA: sei canturini in doppia cifra e buone cose anche da Abass e Laganà, sembra rinata questa Cantù e battere uno squadrone come il Khimki deve dare fiducia e moltiplicare le forze.

TABELLINI:

Cantù: Punti Hollis 19 Johnson-Odom 18 Feldeine, Gentile, Jones, Williams 10  Rimbalzi Buva 6 Assist  DJO 7

Khimki: Punti Rice 25 Koponen 14 Rimbalzi Monia 9 Assist Koponen  6