Coach Menetti e la sua Reggio hanno fatto un piccolo miracolo (Foto – Matteo Cogliati)

Si sono chiuse mercoledi sera la prima fase di FIBA Champions League e le Top16 di EuroCup, con entrambe le competizioni che si allineano ai playoff per l’assegnazione dei rispettivi trofei. Nella competizione FIBA si parte dagli ottavi di finale, con formula che prevede gare di andata e ritorno, fino alle Final Four, mentre la seconda competizione ECA parte dai quarti di finale con serie al meglio delle 3, finale inclusa. Un momento della stagione in cui, come è ovvio, è naturale tracciare un bilancio complessivo sul percorso delle squadre italiane.

Luca Banchi (Foto Stefano Gandini 2017)

EUROCUPAmara per Torino, soprattutto per come si era messo il girone di Top16, sicuramente non semplice ma che la Fiat con il netto successo sul Bayern all’esordio sembrava aver esorcizzato. Invece dopo la sconfitta, comunque recuperabile al ritorno, contro lo Zenit sono iniziati i problemi che ben conosciamo e che hanno reso difficilissimo il percorso europeo, fino alla eliminazione nella sfida senza domani di di mercoledi sera al PalaRuffini.

Forray e Lacey (foto Pasquale Cotugno)

L’Aquila Trento è la squadra che aveva lasciato le impressioni migliori nella prima fase, soprattutto con le 4 vittorie su 5 nel girone di ritorno e poi con il bel successo all’esordio in Top16 contro il Cedevita. Un girone di Top16 in cui proprio la squadra croata di fatto non ha giocato (6 sconfitte, con un divario medio di 23 punti) ha fatto si che Trento si giocasse tutto nella doppia sfida con il Buducnost. E qui ci sono molte recriminazioni, soprattutto per la gara di ritorno che Trento aveva in mano e si è lasciata sfuggire complice anche un errore arbitrale sull’ultima azione. Non è detto che la storia sarebbe cambiata, però la squadra di Buscaglia avrebbe potuto lottare fino in fondo.

 

(credits EuroLeague Basketball)

Della Valle Amedeo (Foto R.Caruso 2016)

Dulcis in fundo la bella favola di Reggio Emilia che a conti fatti si dimostra la squadra italiana più “europea” (la Grissin Bon è l’ultima squadra ad aver vinto un trofeo continentale, l’Eurochallenge del 2014), tradizione confermata anche in questa EuroCup che in partenza per Della Valle e compagni non era per nulla semplice, viste le difficoltà in Serie A, ma Reggio ha sempre giocato con il coltello tra i denti trovando vittorie importanti già nella prima fase, come i successi interni con Galatasaray e Bayern, oppure il successo a Gerusalemme contro l’Hapoel. Poi nelle Top16 il vero capolavoro. Il girone non era impossibile, ma la doppia vittoria con Kazan in una settimana è una perla di rara bellezza che ha spianato la strada verso i quarti di finale dove, ad attendere la Grissin Bon, ci sarà lo Zenit che ha eliminato Torino e che nella prima fase aveva già incontrato Trento.

CHAMPIONS LEAGUE – Solo dolori nella massima competizione FIBA, come dicevamo in precedenza. Venezia era partita molto bene, vincendo 4 delle prime 5 partite che sembravano aver messo in discesa un gruppo molto equilibrato. Poi la sconfitta al fotofinish di Madrid ha fatto da spartiacque e la Reyer ha subito 4 sconfitte nelle successive 5 partite, riducendosi a dipendere dai risultati degli altri e pagando dazio.

Stefano Sacripanti (Foto R.Caruso 2015)

Avellino è una specie di mistero, perché la stessa squadra che volava in Serie A si bloccava in Europa, non riuscendo mai a trovare un equilibrio e soprattutto faticando contro chiunque, sia in casa che fuori. Nonostante un percorso ad ostacoli ed un record negativo, Avellino era qualificata a 5′ dalla sirena finale contro Bonn, salvo subire un parziale pesantissimo e dire addio alla seconda fase di Champions. Sacripanti ha sicuramente pagato le contro-prestazioni di Rich, non sempre costante, così come i centimetri ed il peso di Fesenko non sono così determinanti in campo europeo, per non parlare di un tiro da 3 punti che nelle serate di Champions ha faticato ad entrare.

La Dinamo Sassari ha giocato un girone al contrario rispetto a quello di Venezia. Partita malissimo, con 1 vittorie nelle prime 5 partite, la squadra di Pasquini ha infilato 3 vittorie consecutive che avevano cambiato gli orizzonti. Ma dopo la sconfitta con Oldenburg, Sassari di fatto si è giocata la qualificazione nella sfida interna con Murcia. Con il senno di poi, sarebbe bastato perdere difendendo la differenza canestri, ma il -6 di quella serata ha ribaltato il +5 con cui Sassari aveva vinto in Spagna e condannato la Dinamo alla FIBA Europe Cup.

 

(credits EuroLeague Basketball)

Kulboka, una delle poche note positive per Capo (Foto Stefano Gandini 2017)

Su Capo d’Orlando abbiamo già speso qualche parola in un pezzo dedicato, vista anche la situazione in Serie A. La prima in una coppa europea non è stata proprio un’esperienza da ricordare per la squadra paladina, che ha messo assieme due vittorie ma soprattutto una serie di sconfitte pesanti che più che aumentare il bagaglio di esperienza della squadra, vero obiettivo della stagione europea, hanno abbassato ancora di più il morale. Con il senno di poi, forse, sarebbe stato meglio non farla la Champions e provare a lavorare di più in palestra per migliorare l’amalgama di una squadra costruita male in estate ed a cui mancano anche quelle poche certezze portate dalla scorsa stagione.

Trento vs San Pietroburgo (foto Pasquale Cotugno)

IL RISULTATO COMPLESSIVO – Non può essere per nulla positivo, se si pensa che su 7 squadre solo una, tra l’altro quella meno pronosticata alla vigilia, è ancora in corsa nei playoff di EuroCup. Quanto meno nella competizione targata ECA le squadre italiane hanno superato tutte il primo sbarramento, obiettivo minimo stagionale, arrivando alle Top16. Nel complesso nella prima fase le squadre italiane hanno raccolto 16 vittorie su 3o gare giocate, mentre nella Top16 le vittorie sono state 8 su 18 partite. Se andiamo a guardare il resto d’Europa, quanto meno possiamo consolarci visto che la Spagna porta avanti una sola squadra (Gran Canaria), la Francia, dopo aver perso Levallois nella prima fase, lascia per strada le altre due eliminate proprio da Reggio Emilia, mentre la Germania porta avanti il solo Bayern. Piuttosto a volare è il basket russo con Zenit, Kuban e Kazan tutte avanti.

Coach De Raffaele

In Champions League si accedeva ai playoff direttamente dai gironi e non possiamo certo dire che il bilancio è positivo, considerando che a passare erano le prime 4 di ogni raggruppamento. Sono state 23 le vittorie, su 56 gare, bilancio decisamente “drogato” dalle due sole vittorie di Capo d’Orlando, ma anche Avellino ha chiuso con un record negativo. Nella massima competizione FIBA il confronto con Francia e Germania, ad esempio, è abbastanza disarmante. La Francia porta nel tabellone playoff 3 squadre su 4, con la sola Chalon ad essere eliminata, mentre la Germania fa 4 su 5, con la sola Bonn, amara per Avellino, eliminata.

Achille Polonara (foto Stefano Gandini 2017)

In realtà il cammino per Avellino, Venezia e Sassari continua ma in FIBA Europe Cup che, obiettivamente, è forse qualcosa meno di una coppa di contorno, quanto meno scorrendo i nomi delle squadre partecipanti. Per Sassari l’avversario è la squadra francese di Le Portel che viaggia a metà classifica in Pro A. Ad attendere la Sidigas ci sarà invece il Tsmoki Minsk, che nella VTB United League viaggia nelle ultime posizioni, più o meno allo stesso livello del Enisey affrontato da Sassari nella prima fase di Champions. Infine per Venezia gli ungheresi del Egis Körmend, attualmente al secondo posto nel campionato magiaro. Si gioca con partite di andata e ritorno, con differenza canestri, con le nostre squadre che giocheranno tutte in trasferta la prima partita. Vista la caratura delle avversarie, il passaggio del turno di tutte e tre le squadre non è neanche in discussione, altrimenti, se qualcuno non si è fatto delle domande sulla salute del nostro basket, è ora che se le faccia sul serio. Tra l’altro, considerando la posizione che occupano in classifica in Serie A e gli obiettivi a lungo termine in stagione, sia Avellino che Venezia non possono che puntare a vincere la competizione europea. Possono farlo e devono avere come obiettivo minimo quello di puntare almeno alle semifinali, anche se essendo da parti diverse del tabellone, una finale tutta italiana potrebbe essere più che alla portata, visto che a parte il Nizhny, le altre squadre rappresentano più che il sottobosco europeo.

 

(credits EuroLeague Basketball)

Wright, ex Aquila Trento, è stato uno degli innesti fondamentali per Reggio (Foto R.Caruso 2015)

Chiudiamo spendendo altre due parole per la Grissin Bon Reggio Emilia. La squadra di Menetti è quella che forse più di tutte poteva affrontare l’EuroCup senza alcuna ambizione, visto l’inizio complicato di stagione. Eppure questa squadra ha dimostrato di avere qualcosa dentro proprio durante la prima fase di EuroCup, quel qualcosa che lentamente è cresciuto e germogliato fino a far sbocciare una bellissima (fin qui) favola. Il momento di svolta è stata la prima settimana di Novembre quando Della Valle e compagni hanno perso di 35 a Monaco di Baviera, toccando un record complessivo tra campionato e coppa di 2 vinte e 9 perse, poi la domenica hanno rifilato 50 punti a Pistoia, trovando il primo successo in Serie A. Da quel momento il record complessivo è stato di 15 vinte e 8 perse, equamente distribuito tra Italia ed Europa. Un cambio di passo deciso, una squadra che in Italia ha iniziato a giocarsela con tutte e che ha avuto in Europa un atteggiamento anche spavaldo, quello che serve per giocarsela lontano dai nostri parquet. Ora per Reggio Emilia inizia il difficile, ad attenderla lo Zenit che nella seconda fase ha cambiato passo perdendo solo con il Bayern. Fondamentale, ovviamente la prima sfida che Reggio Emilia giocherà in casa. Non è semplice e probabilmente la Grissin Bon parte sfavorita, ma nessuno poteva immaginare che i ragazzi di Menetti sarebbero arrivati fino a qui. Sono la nostra ultima chance europea della stagione, è giusto tifare per loro e sperare che vadano il più lontano possibile.


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