BRINDISI

MOORE 8+: Essere consci che nelle prime sei giornate ci sia stato un certo Barber e non lui in cabina di regia fa rabbrividire anche il tifoso più freddo e controllato. Ancora più leader rispetto all’anno scorso, sa prendersi sulle spalle la squadra nel momento di appannamento del terzo quarto e nel rush finale dell’ultima frazione, dimostrando anche attributi nel cercare qualche tripla delle sue che avrebbe forse messo fine alla contesa con qualche patema in meno. Suona strano nel tabellino il solo 1 alla voce palle recuperate, ma forse perché dell’Agnello lo risparmia un poco da quell’asfissiante pressing in fase di non possesso che invece è uno dei fulcri del gioco di Sacchetti.MVP del match e dell’intera 8 giornata con 26 e 31 di valutazione, con un bel 6/6 ai liberi che a Brindisi è sempre stata merce rara.

Grande ritorno di Nic Moore al Palapentassuglia(Foto R.Caruso 2017)

MESICEK 7+: Un altro tassello di fondamentale importanza nella sua crescita, non sbaglia quasi nulla. Tende a volte a essere evanescente, ma quando è presente a sé stesso c’è eccome e si fa sentire!

RANDLE 7:  Chiede un ultimo sforzo al suo fisico martoriato facendone uscire una prestazione commovente condita non tanto dai punti (6) ma quanto dai 6 rimbalzi, le 2 recuperate e i due assist. L’abbraccio coi tifosi a fine match è veramente commovente, sintomo che il cuore che ci metteva in campo ha conquistato la stragrande maggioranza della piazza.

CARDILLO 7:  Appena inizia ad alzare i giri della difesa ha il grossissimo merito di mettere fuori gioco un Gentile già un po’ spaventato per i falli che stava accumulando e in una partita in cui solo lui e Aradori si sono salvati per Bologna voleva dire bloccare il 50% delle bocche da fuoco ospiti.

TEPIC 7-:  Più diligente ed ordinato rispetto alla partita contro Avellino e ancor di più se si pensa alla sua prestazione contro Pesaro…Si improvvisa assistman con 3 passaggi vincenti.

SUGGS 6,5: Quasi non prevenuto nei primi 3 quarti, gli si deve ascrivere che nel quarto si è svegliato ed ha segnato canestri decisivi e pesanti.

LALANNE 6+: Strappa una sufficienza un po’ stiracchiata solo per la grossa mole di rimbalzi catturati (12), perché in attacco non sfrutta affatto la giornata no dei lunghi avversari, sebbene messi fuori dal gioco dalla tattica di dell’Agnello. Buone però le due stoppate poiché in difesa ci mette più fisico e cattiveria del solito.

OLEKA 6: Sotto canestro è più agitato di uno studente di Economia prima dell’esame di Diritto Privato (0/6) e lo 0/2 ai libero è la prova di come non sarebbe riuscito a segnare neppure se un muletto lo avesse sollevato di peso fino ad altezza canestro…Non trascurabili però i 9 rimbalzi afferrati e 1 stoppata. Anche lui in crescita. Lenta, ma pur sempre crescita.

GIURI 5: Quando non gli entrano le classiche triple ignoranti, allora ci si rende conto di quanto sia stato avulso dal gioco, e delle ben 6 palle perse quando tutti i suoi compagni insieme ne hanno perse 7, potendo dunque concludere che è stato l’unico distratto in un ensemble di attenti.

COACH DELL’AGNELLO 7,5: Se è vero quello che dice certa gente che nello sport l’allenatore non conta nulla, allora dovrebbe essere vero che i giocatori possono andare allo sbaraglio e quel che ne esce fuori, ne esce fuori! La sua idea di ingabbiare i lunghi avversari con la più classica delle zone (che a Brindisi ai tempi di Bucchi i tifosi erano abituati a vederla contro) per sfidare ripetutamente i piccoli avversari a tirare da fuori è stata vincente, ma bravi anche i giocatori a metterla in pratica con diligenza.

 

BOLOGNA

ARADORI 7+: Beneficia della marcatura asfissiante di Cardillo su Gentile per avere più libertà di mettersi in proprio e spazio di sparare, ma esacerbando così l’indeterminatezza di un vero e proprio piano di partita di coach Ramagli. Disputa una partita da 25 punti e 8 rimbalzi, fra gli ultimi ad arrendersi, ma non è certo la prima volta che si esalta vedendo Brindisi come un toro con la muleta del matador ( si ricordano di lui i 28 punti in un Brindisi-Cantù della stagione 2013/14, ma anche allora uscì sconfitto dal Palapentassuglia, di un unico punto).

GENTILE 7-: Parte molto bene, sfruttando molto bene il suo fisico possente che sovrasta come minimo i 9/10 delle guardie o ali piccole di tutto il campionato (alla fine i falli che subirà sono ben 7) e per quasi metà del match è lui a segnare quasi il 40% dei punti di tutta Bologna, poi perde verve per tre fattori, elencati dal più determinante a quello meno: la marcatura di Cardillo, i falli accumulati e i “buuu” continui dei tifosi brindisini. Finisce comunque con 20 punti, ma il suo 1/7 al tiro da tre conferma una scarsa confidenza al tiro da fuori che dura da ormai due stagioni.

Alessandro Gentile, molti fischi per lui (foto di repertorio)

NDOJA 6+: Il grande ex di giornata ( non può dirsi lo stesso di Umeh che con la allora Enel giocò solo sei partite sul finire della stagione 2013/2014) segna alcuni dei canestri che hanno consentito a Bologna un mini-sorpasso a Brindisi all’inizio del terzo quarto.

SLAUGHTER 5,5: Riceve pochissimi palloni nel difesissimo pitturato brindisimo, ma riesce a capitalizzare 2 occasioni su 3 e rimpingua il bottino punti con 4/4 dalla lunetta. Anche 8 rimbalzi per lui, ma pure 3 palle perse.

LAFAYETTE 5-: La copia sbiadita del playmaker ammirato due stagioni fa a Milano si è vista sul parquet.

LAWSON 4,5: Si può scrivere che ha giocato una partita semplicemente brutta, o è un giudizio troppo semplicistico o poco obiettivo? Beh,oramai è stato scritto….

UMEH 4,5-: Incrocia Brindisi sulla sua strada e scende su di lui la classica nuvola di Fantozzi. Il suo piede che pesta la linea di fondo durante l’ultimo assalto di Bologna è il degno epilogo af una partita sino ad allora “soltanto” mediocre.

PAJOLA S.V: Quattro minuti di cui non si ricorderà nessuno, neppure lui stesso.

COACH RAMAGLI 5: Surclassato tatticamente da Dell’Agnello, vede acuitasi la crisi di gioco e di vittorie, con anche l’impressione che a volte i suoi stessi giocatori gli remino contro sperando nel suo licenziamento.