Rodriguez contro Rice, potrebbero incontrarsi anche quest'anno (Foto Claudio Devizzi Grassi 2014)

Rodriguez contro Rice, potrebbero incontrarsi anche quest’anno (Foto Claudio Devizzi Grassi 2014)

Sergio Rodriguez (Real Madrid) – Partita tutt’altro che facile, dopo essersi qualificati quasi in extremis alle Top16. Il Bamberg ha fatto sudare tutti gli avversari che fino a questo momento si sono trovati davanti a loro in campo e anche in questo caso non si sono smentiti. Prestazione eccellente del play spagnolo, completata con il canestro che regala, di fatto, la vittoria ai blancos. Quasi 30 minuti di impiego, 22 punti, 8 assist, 3 rimbalzi e 3 recuperi, per 28 di valutazione finale. Con il ritorno di K.C. Rivers e le conferme degli altri, il Real fa paura anche quest’anno.

Malcolm Delaney (Lokomotiv Kuban Krasnodar) – Devastante prestazione della guardia di Bartzokas. 41 di valutazione, frutto di 31 punti e 8 assist, ma anche di 7 falli subiti e buonissime percentuali al tiro (6/6 da due, 5/9 da tre). MVP a mani basse della prima giornata, anche se gli altri componenti di questo quintetto non hanno di certo scherzato. Vincere a Zagabria era tutto tranne che scontato, eppure la marcia del Lokomotiv Kuban sembra non volersi fermare. Avversarie avvisate, già da tempo.

Alexey Shved (Khimki Moscow Region) – Se dovessimo considerare la parte difensiva del suo gioco, bisognerebbe metterlo direttamente in tribuna, a volte. La parte offensiva evidenzia una classe incredibile, a cui ha abituato anche oltreoceano. Nella seconda metà della partita diventa un vero e proprio incubo per la difesa del CSKA, apportando danni decisamente rilevanti. Ma la sua partita è molto più completa di quello che si è potuto vedere “ad occhio nudo”: 28 punti, 2 rimbalzi, 5 assist, 3 recuperi e 9 falli subiti. 33 di valutazione. Questo Khimki è una grossa incognita, perché il potenziale è molto elevato, ma si hanno diversi dubbi sulla capacità di fare bene una volta superata la regular season. La prima risposta è arrivata, contro quella che parte tutti gli anni come la candidata numero uno, ed ora ci si aspetta che ne arrivino altre.

Maik Zirbes (Stella Rossa Belgrado) – Altro fedelissimo al quintetto della settimana, esce sconfitto di un soffio nel primo match delle Top16. A testa alta, altissima. È un incubo per la difesa dell’Efes e il motivo principale delle urla di coach Ivkovic. Mette a segno 22 punti e cattura 12 rimbalzi, guadagnandosi anche 6 falli. I 7 rimbalzi in attacco dimostrano quanto faccia male sotto canestro in ogni situazione, ma non è più una novità. 25 di valutazione per lui, penalizzato dalle 4 stoppate subite e dai 4 falli commessi. Se continua così, come ha ricordato Geri De Rosa durante la telecronaca del match, sarà facile definirlo il miglior centro d’Europa entro la fine della competizione.

Bryant Dunston (Anadolu Efes Istanbul) – Spacca in due il match, fino a quel momento nelle mani della Stella Rossa. Non sbaglia praticamente nulla al tiro (7/8 da due e 7/8 dalla lunetta) e mette a segno 21 punti in 23 minuti. Alcune volte soffre troppo la presenza di Zirbes, ma quando si ricorda di essere stato per ben due volte il miglior difensore dell’Eurolega la sua presenza si sente, eccome. Tassello importante per la formazione di Dusan Ivkovic, vista troppe volte in difficoltà e in grado di dare sempre quella sensazione di inadeguatezza una volta che la difficoltà della competizione aumenterà.

Coach, Rimas Kurtinaitis (Khimki Moscow Region) – Partenza col botto, contro un CSKA che accende e spegne più del solito. Partita di rara bellezza, con finale al cardiopalma deciso da un ex di turno, proprio come lui. Per usare un termine molto colloquiale, Kurtinaitis ha in mano un bel giocattolino, con cui concedersi ambizioni di un certo livello. Sarà estremamente interessante stare a vedere fino a che punto una squadra come il Khimki riuscirà a spingersi nella massima competizione europea.