Dimitri Diamantidis, decisivo contro il Barcellona  (Foto Savino Paolella 2014)

Dimitris Diamantidis, decisivo contro il Barcellona (Foto Savino Paolella 2014)

UPS:

Dimitris Diamantidis: Ci mancherà, questo è certo. Nel suo ultimo anno di carriera (ha annunciato il ritiro già ad inizio stagione), stava vivendo un momento non semplicissimo sia con la propria squadra che personale. L’età ovviamente si fa sentire, specialmente sul fisico e la formazione greca sta faticando a trovare ritmo e continuità nella massima competizione continentale. In settimana lo scontro davanti a 15.000 tifosi “indemoniati” contro un Barcellona già qualificato alle Top 16 ma comunque avversario vero e di livello. Il Pana vince la partita e tiene aperto il discorso qualificazione e lo fa anche e soprattutto grazie al proprio leader emotivo, che pur con un fisico non certo al massimo dello splendore tira fuori dal cilindro una super prestazione, nel momento più complicato dei suoi, quando conta. Certo glielo abbiamo fatto fare tante volte, sono innumerevoli le partite vinte grazie alle sue giocate, ma questo incredibile “colpo di reni” da veramente l’idea di quanto di speciale ci sia in Diamantidis. Chiude la gara con 20 punti in 18’, con 12/14 ai liberi, 3/6 dal campo, 4 rimbalzi e 29 di valutazione, offrendoci ancora una volta tutto il suo talento, la sua determinazione e la sua innata capacità di essere un campione, sempre e comunque.

 

Luka Doncic: Dai campioni di ieri che hanno ancora qualche cartuccia da sparare, ai campioni di domani, che oggi però, senza mezzi termini, impressionano. Sicuramente è il caso del gioiellino del Real Madrid, sloveno dal talento incredibile e dalle possibilità infinite. Parliamo di una guardia di quasi due metri con due gambe che gli permettono di piazzare schiacciate da applausi e due ottime mani per segnare un po’ i tutti i modi. Si di giocatori così forse se ne sono già visti, ma viaggiare a quasi 8 punti di media in Acb ed entrare, con profitto, in Eurolega alla bellezza di 16 anni è affare per pochi. Pochissimi. Il Real non sta avendo vita facile in questa prima fase e nella sfida contro il Fenerbahce ha faticato parecchio prima di ottenere una fondamentale vittoria, arrivata grazie ai propri veterani, Ayon e Lull su tutti. Lo sloveno però resta in campo ben 17’, segna 6 punti, cattura 3 rimbalzi, smazza 3 assist. Si ci sono anche gli errori, un paio di palle perse, ma parliamo di un ragazzo nato nel 1999, cioè quando due suoi attuali compagni di squadra come Reyes e Nocioni iniziavano a fare i professionisti. Solo questo potrebbe dare l’idea di quanto stia sorprendendo tutti Luka Doncic, che oltre alle evidenti qualità tecniche e fisiche, giorno dopo giorno dimostra una padronanza dei propri mezzi ed una personalità che fanno di lui un vero giocatore di Eurolega, da studiare, da temere, da rispettare come qualsiasi altro cestista del Real Madrid. Una vittoria personale non da poco anche se la sensazione è che di vittorie, ben più “corpose”, potrebbero arrivarne tante altre.

 

DOWN:

Strasburgo: La formazione allenata dal coach della nazionale francese Collet, in questa prima fase ha sicuramente sorpreso positivamente tutti, conquistando punti preziosi e toccando l’apice con la batosta rifilata al Fenerbahce. Nelle prime sette gare hanno dimostrato a tutti di essere una squadra vera, organizzata e con le idee chiare, ma soprattutto molto difficile da battere davanti al proprio pubblico. Adesso però arriva il momento caldo della competizione e oltre ad organizzazione tattica, entusiasmo e voglia di sorprendere, è necessario che emergano anche altre qualità. La prima sconfitta casalinga della competizione arriva proprio all’ottava giornata e a firmarla è il Bayern Monaco, che gioca una gara solida controllando di fatto per tutto l’arco del match il proprio vantaggio e conquistando due punti davvero preziosi in chiave qualificazione alle Top 16. Parlare di una squadra deludente sarebbe davvero eccessivo per Strasburgo, che come anticipato ha invece sorpreso tutti fino ad oggi. Certo è che questa sconfitta complica e non poco il discorso qualificazione per i ragazzi di Collet, che sono necessariamente chiamati a vincere contro il Khimki settimana prossima, impresa non semplicissima. Contro i tedeschi del Bayern sarebbe servita una prestazione di maggiore carattere e nel momento di maggiore importanza della propria breve esperienza in Eurolega è forse mancato quel pizzico di personalità e di carattere necessario per emergere nelle partite che contano davvero. Niente è perduto, ma la sensazione è che il “sogno” si stia per infrangere.