Con i playoff in corso d’opera e la stagione regolare appena conclusa, è tempo di proporre la nostra squadra ideale del campionato. Tanti i giocatori che si sono distinti durante l’anno e che avrebbero meritato una menzione, ecco qui di seguito quali sono state le nostre prime scelte.
MIGLIOR QUINTETTO
JUAN FERNANDEZ (CENTRALE DEL LATTE BRESCIA) : Sembra quasi che i destini di Fernandez e Brescia siano strettamente intrecciati; ritornato “a casa” dopo un anno speso male tra Sassari e Argentina, il “Lobito” ha ripreso da dove aveva lasciato, riportando la società lombarda ai playoff. Il giovane play oriundo è stato il direttore d’orchestra di un gruppo che ha girato alla perfezione, ha compiuto importanti progressi nel tiro dalla lunga e in regia, ma soprattutto ha dimostrato una leadership non comune per un atleta della sua età. Sarà pronto per rimettersi alla prova nella massima serie, magari proprio con la sua Brescia?
Statistiche: 12.4 punti, 5 assist, 1.8 recuperi, 41.8% da tre, 91.4 ai liberi
STEFANO TONUT (PALLACANESTRO TRIESTE) : Tra le squadre che più hanno sorpreso in positivo in questo campionato, Trieste merita sicuramente il premio di autentica rivelazione dell’anno. Data erroneamente come seria candidata agli ultimi posti a inizio stagione, è invece riuscita nell’impresa di centrare l’accesso ai playoff; gran parte del merito va data, oltre al solito ottimo lavoro di coach Dalmasson, alle prestazioni della premiata ditta Tonut-Holloway. Vogliamo premiare in particolar modo l’ascesa esponenziale del giovane figlio d’arte, diventato miglior realizzatore di squadra e giocatore cui affidare la palla nei momenti decisivi; più della crescita tecnica,stupisce infatti la personalità dimostrata da questo ragazzo, che se imparerà anche a disciplinare il suo gioco e diminuire le forzature avrà davanti a sè un futuro radioso.
Statistiche: 19.8 punti, 4.1 rimbalzi, 2.4 assist, 2.1 recuperi, 47.3% da due, 37.2% da tre
RON LEWIS (MANITAL TORINO) : Quando in estate fu annunciato il suo nome, qualche tifoso torinese avrà forse storto un pò il naso, memore delle sue non esaltanti prestazioni in quel di Brindisi; Ron Lewis si è invece presto rivelato autentico lusso per la categoria. In una squadra come Torino che ha spesso affidato le proprie sorti alle iniziative dei singoli, lo swingman USA è stato in più occasioni il principale risolutore. La sua capacità di segnare con alte percentuali da ogni posizione, unita alla bravura nel subire contatti e guadagnarsi molti viaggi in lunetta lo hanno reso un rebus di difficile soluzione per qualsiasi difesa. Il suo talento sarà fondamentale nei playoff per i piemontesi.
Statistiche: 21.1 punti, 5 rimbalzi, 54.2% da due, 41,8 % da tre, 86.7% ai liberi
BENJAMIN RAYMOND (PALLACANESTRO BIELLA) : Il ruolo di ala forte è stato forse il più ricco a livello di talento di questo campionato, almeno tre elementi avrebbero meritato il posto in quintetto, e tra questi sicuramente Brownlee di Brescia ed Holloway di Trieste. Abbiamo preferito premiare BJ Raymond per la maggior continuità dimostrata e un finale di stagione in crescendo; l’americano di Biella ha infatti trascinato i suoi ai playoff nonostante la pesante assenza di Voskuil e le prestazioni ondivaghe dei tanti giovani del roster. Chiude come top scorer della Gold, distinguendosi per la mano educatissima e la capacità di sfruttare pure il fisico massiccio per farsi rispettare in post e a rimbalzo. Il compianto gm Fioretti aveva ancora scelto bene e, come per Hollis, si prospetta un salto di categoria nell’immediato futuro.
Statistiche: 21.7 punti, 8,4 rimbalzi, 52.1% da due, 42.6% da tre
DARRYL MONROE (TEZENIS VERONA) : Quello di Monroe è l’ultimo nome del quintetto, ma solo per ragioni di ruolo perchè stiamo parlando del più serio candidato al titolo di MVP stagionale; raramente a questi livelli si è infatti potuto ammirare un lungo tanto decisivo e completo. Il centro della Tezenis sopperisce benissimo alla mancanza di centimetri grazie ad un invidiabile bagaglio tecnico, alla grande forza fisica e ad un insospettabile atletismo. Ma la caratteristica che più lo rende determinante è forse l’ottima comprensione del gioco, che in più di un’occasione gli ha permesso di giocare da vero e proprio play aggiunto; i compagni hanno potuto beneficiare della sua bravura nell’attirare raddoppi e pescare l’uomo libero sul perimetro o quello che tagliava a canestro. Merita un applauso la dirigenza di Verona, ma sorge spontaneo chiedersi perchè un giocatore simile non sia stato preso in considerazione da società di serie A. In caso di promozione e meritata conferma dimostrerà tutto il suo valore a chi lo ha snobbato.
Statistiche: 17.5 punti, 9 rimbalzi, 3.4 assist, 63% da due
MIGLIOR SESTO UOMO
Ex aequo ANDREA BENEVELLI (CENTRALE DEL LATTE BRESCIA) e BRETT BLIZZARD (NOVIPIU’ CASALE) : Sono stati entrambi fondamentali per le loro squadre in uscita dalla panchina. L’ala di Brescia è tornato ad essere importante dopo l’ulrima e anonima stagione a Capo d’Orlando; coach Diana gli ha ridato le giuste motivazioni e Benevelli lo ha ripagato con minuti di grande grinta, energia e ritrovata precisione dall’arco. Blizzard invece, a Casale come a Veroli lo scorso anno, si è confermato preziosa alternativa ai titolari; dopo un inizio un pò balbettante con basse percentuali dal perimetro, il tiratore italo-americano ha aggiustato la mira e con la sua freddezza e l’elevata intelligenza cestistica è stato spesso decisivo.
Statistiche Benevelli: 9 punti, 4.7 rimbalzi, 51.9% da due, 48% da tre
Statistiche Blizzard: 9.4 punti, 2.7 assist, 54.5% da due, 35,2% da tre, 96.9% ai liberi
MIGLIOR ALLENATORE
ANDREA DIANA (CENTRALE DEL LATTE BRESCIA) : Alzi la mano chi ad inizio stagione avrebbe pronosticato Brescia seconda forza del campionato; chiusa l’era Martelossi con un’annata assai deludente e affidata ad un tecnico promettente ma senza esperienza ad alto livello come capo-allenatore, la compagine lombarda non godeva di grande fiducia da parte degli addetti ai lavori. Proprio coach Diana è stato invece capace di amalgamare alla perfezione un gruppo che sembrava presentare qualche incognita di troppo. Lo spirito combattivo ed un sistema di gioco capace di coinvolgere e dare responsabilità a tutti gli elementi del quintetto sono stati i suoi marchi di fabbrica; ha anche dimostrato di saper lavorare bene coi giovani e di riuscire a gestire al meglio situazioni un pò complesse che avrebbero potuto minare la tranquillità dello spogliatoio (vedi il caso Brownlee). Ora lui e Brescia si affacciano ai playoff con tanta voglia di stupire ancora. Ci sembra comunque doveroso concludere ricordando l’ottimo lavoro svolto da Ramagli a Verona nonostante i favori del pronostico, e i piccoli capolavori compiuti da Ramondino, Dalmasson e Ciani, tecnici che con le idee e il duro lavoro hanno ottenuto risultati al di sopra di ogni più rosea aspettativa.