foto di Giulio Tiberi - fonte Eurobasket Roma

Coach Bonora (foto di Giulio Tiberi – fonte Eurobasket Roma)

ROMA – Dopo un secondo tempo passato interamente ed (inutilmente) ad inseguire (solo due situazioni di parità, senza mai mettere il naso avanti) e appena due canestri da tre a bersaglio nei primi trentotto minuti di partita, sarebbe stato probabilmente più facile abbandonarsi agli spettri di una pericolosa seconda sconfitta interna di fila che, con insistenza, aleggiavano sugli spalti del PalaTiziano. Ma è proprio lì, invece, che con la forza dei nervi e la voglia di portare a tutti i costi a casa la vittoria, la Roma Gas & Power ha costruito le basi del secondo referto rosa stagionale. “Sono contento del risultato e un pò meno della prestazioneha esordito, sorridendo, Davide Bonorafaccio i complimenti a Casale perchè era complicato per entrambe giocare una partita in queste condizioni, noi con la voglia di fare meglio e loro reduci da quattro sconfitte. Ne è uscito un approccio nervoso, senza che siamo riusciti a scioglierci e spesso, anzi, perdendoci in troppi palleggi, mentre loro hanno avuto una buon percentuale da tre punti. Non ci mancano nemmeno stavolta le attenuanti fisiche come lo stiramento a Malaventura, insieme a qualche problema con la gestione dei falli, ma pur essendoci tanti aspetti su cui lavorare, sono due punti importanti che ci danno morale“.

foto di Giulio Tiberi - fonte Eurobasket Roma

Bonora durante un time-out (foto di Giulio Tiberi – fonte Eurobasket Roma)

Che sono arrivati per merito di un parziale di 10-2 negli ultimi quattro minuti senza canestri dal campo concessi agli avversari ed una difesa che ha chiuso ogni varco ad una Junior rimasta sotto l’abituale standard dei 67 punti segnati, pur avendo toccato 41 al riposo lungo: “Ho detto spesso alla squadra che in futuro, se la salute dovesse assisterci, saremo sicuramente in grado di proporre anche una pallacanestro più dinamica e divertente e con migliori percentuali – prosegue il coach esordiente in A2 – ma per ora le nostre vittorie non possono che nascere dalla difesa e da un’attenzione al 100%. E’ una squadra che ha voglia e vuole essere aggressiva, ma a volte ha dei cali di concentrazione anche nella lettura di certe situazioni, come aver concesso tiri comodi a Blizzard o Emegano, mentre quando abbiamo aumentato l’intensità difensiva abbiamo tolto loro le soluzioni più semplici, tenendoli a soli due punti in oltre quattro minuti. E’ da qui che si parte, per poi essere più fluidi ed organizzati anche in attacco, non vivendo solo delle giocate di un singolo, pur avendo giocatori che possano decidere la partita con una giocata estratta dal cilindro“. L’unica bomba di Righetti, la caparbia energia di Easley e Bonessio, i canestri di Stanic e Deloach nell’ultimo minuto vanno proprio in questa direzione, ma se è vero che i 67 punti segnati sono la cartina al tornasole di una distribuzione offensiva non troppo omogenea, segnali decisamente confortanti giungono da alcune prestazioni individuali: “Non abbiamo certamente costruito buoni tiri e di questo è responsabile lo staff tecnico, a partire da meammette con onestà l’ex playmaker della Nazionaleperchè dobbiamo avere più pazienza nel coinvolgere Tony che è giocatore non solo di “roll”, ma anche di post basso da dove può creare per se e gli altri, dandoci qualche altra idea oltre al pick and roll. Nonostante i quattro falli a carico è stato decisivo nel regalarci 2-3 situazioni di secondi tiri tenendo vivi i rimbalzi in attacco (da questi il suo appoggio del -4 e la bomba del -1 di Righetti), così come Bonessio ha giocato una partita di grande presenza mentale, decisivi per due punti che ci siamo presi col cuore e la difesa“.

In attesa, come detto, che le condizioni fisiche migliorino e aiutino a creare degli equilibri ancora precari (cinque quintetti iniziali diversi nelle prime altrettante sfide) anche per evitare di rincorrere a lungo un avversario che, guidata soprattutto dell’intelligenza tattica di Martinoni (quando Roma era senza lunghi di ruolo) e Blizzard era sembrata in controllo della partita ben oltre un vantaggio mai superiore a sette punti: “Dobbiamo crescere nella conoscenza individuale degli avversari, nel secondo tempo la nostra attenzione difensiva è aumentata e questo ci ha dato anche una ritrovata sicurezza per girare dalla nostra parte un altro finale in volata, come magari non ci era successo nelle circostanze passate“.