Jesi – Non c’è che dire: dall’arrivo in arancioblu di Green, inseritosi bene l’altra new entry Fontecchio, è un’altra Termoforgia.

Parole probabilmente scontate, ma non stava scritto da nessuna parte che l’arrivo di Green potesse cambiare radicalmente il volto della squadra, pur conoscendo le qualità del giocatore.

Invece è  accaduto proprio quello che a Jesi tutti si aspettavano: Green ha ridato alla squadra gli equilibri giusti, ha trasmesso fiducia nei compagni di squadra e il team di Cagnazzo è tornato quello di inizio campionato.

L’Ubi Bpa Sport Center è tornato un fortino difficilmente espugnabile: ne sanno qualcosa la Fortitudo Bologna e l’Andrea Costa, ultima avversaria, uscite con passivi piuttosto pesanti.

Già l’Andrea Costa: stasera tutti i presenti – oltre 1800 spettatori – hanno fatto fatica a riconoscere Imola, che è sembrata far scendere in campo le controfigure dei giocatori che stanno disputando una stagione splendida.

Cosa è accaduto? In realtà ha fatto difficoltà perfino Cavina a spiegarselo, certo è che la vera Imola, quella che domenica ha battuto Ravenna, sembrava non essere scesa dal pullman che l’ha condotta a Jesi.

Brutta serata davvero e per l’Andrea Costa non era un match qualsiasi, era forse la partita più importante di questo inizio di girone di ritorno, quella che valeva l’ottava posizione in classifica e il +4 da questa Termoforgia, che la stava scalpitando alla spalle.

La squadra di Cavina è sembrata priva di energie, probabilmente mentali più che fisiche, senza il mordente che pure sarebbe servito per battere l’attuale Termoforgia. Non pervenuto Bell che ha chiuso il match con il 22% al tiro, sotto tono le due chiocce della squadra Maggioli e Prato, qualcosa di buono lo hanno fatto i soli Alviti e Wilson, anche se quest’ultimo senza troppa continuità; troppo poco per sperare legittimamente in un successo che invece è scivolato via come una saponetta bagnata sin dal primo quarto.

La cosa più grave è che nessuno, dell’Andrea Costa, ha provato a raccogliere questa saponetta bagnata.

Conducendo per tutta la partita, quasi sempre con vantaggi in doppia cifra, la Termoforgia ci è andata pesante, pur nel massimo rispetto verso l’avversaria, che l’ha portata a rallentare decisamente nell’ultimo quarto, senza peraltro correre il rischio di un rientro dell’avversaria.

Maggioli e Rinaldi, un duello mancato (foto G.Esposto)

STARTING FIVE

Jesi: Green, Marini, Rinaldi, Hasbrouck, Ihedioha

Imola: Alviti, Maggioli, Wilson, Gasparin, Penna

 

MVP

Per quello che ha dato in termini di qualità potremmo dire Green, il fattore di equilibrio perfetto per questa squadra, per quello che dicono i numeri Hasbrouck: un dato su tutti il 4/6 da tre.

 

DIAMO I NUMERI

Jesi più brava in tutto, 41% totale al tiro contro il 33%. Se è vero che Imola tira leggermente meglio da 2, con un 13/27 (48%) contro il 17/37 dei padroni di casa (46%) nelle triple il gap è abissale. La Termoforgia colleziona 10 centri su 29 tentati, l’Andrea Costa appena 6 su 30, che le valgono un modesto 20%.

E non è che ai tiri liberi le cose siano andate meglio per gli emiliani, che hanno raccolto un modesto 60% che non ha influito sul punteggio finale, ma che deve allarmare per un fatto di “testa” e concentrazione.

E poi la 18 palle perse, anche se Jesi ha fatto…meno peggio con 14, facendo un po’ arrabbiare coach Cagnazzo.

Rinaldi al tiro (foto G.Esposto)

SALA STAMPA

Cavina: «Oggi non sono per niente soddisfatto per come abbiamo giocato, abbiamo pagato un primo quarto insufficiente. Eppure avevano studiato attentamente il piano partita, sulle loro qualità che conoscevamo.» Alla domanda sul perché di quell’atteggiamento quasi rassegnato dei suoi: «Ho visto qualcosa del genere soprattutto nei nostri giocatori più esperti. Non è una giustificazione ma oggi i giocatori di maggiore esperienza sono sembrati quasi appagati dalla partita di domenica scorsa e purtroppo ho visto questo atteggiamento anche nei più giovani. Stiamo facendo un campionato straordinario, ora non possiamo permetterci di smettere di pensare all’importanza che ha ogni partita. Domenica eravamo concentrati, con la consapevolezza che era una partita importante; lo era anche il match di oggi, ma non siamo stati all’altezza.»

Cagnazzo: «Sembra quasi che stia parlando di una sconfitta di trenta punti,  però non tutto è girato come avremmo voluto. Troppe le  quattordici palle perse, brutto l’ultimo quarto nel quale sembra aspettassimo solo la sirena di fine partita. Queste cose non ce le possiamo permettere.»

Domenica Termoforgia impegnata a Bergamo: «Quella di domenica a Bergamo è la peggiore partita che ci possa capitare. Abbiamo vinto a Piacenza contro una squadra che aspettava di giocare con noi per dare una svolta alla stagione. Stasera abbiamo incontrato Imola, che era in fiducia, Bergamo ci aspetterà per fare punti e lasciare la coda della classifica. Da venerdì potremo preparare questa seconda lunga trasferta della settimana, sperando che questi incontri ravvicinati non abbiano lasciato strascichi, dal punto di vista fisico.»

 

 

TERMOFORGIA JESI – ANDREA COSTA IMOLA 78-56 (27-14; 21-20; 16-8; 14-14)

Termoforgia Jesi: Green 10, Marini 5, Rinaldi 8, Hasbrouck 26, Ihedioha 11, Kouyate, Mentonelli, Fontecchio 12, Piccoli 4, Valentini, Massone 2. All.: Cagnazzo.

Andrea Costa Imola: Alviti 9, Maggioli 2, Wilson 14, Gasparin 7, Penna 3, Bell 9, Wiltshire, Cai, Prato 7, Toffali, Rossi, Penna 3, Simioni 4. All.: Cavina.

Arbitri: Casta, Foti, Chersicla.

Septtatori: 1817