Matteo Martini

Matteo Martini

Questa settimana ho scelto di parlare di Matteo Martini.

Matteo, atleta classe 1992 e 195 cm d’altezza, di cui si potrebbe parlarne fino a domani mattina, è un giocatore serio, dà sempre importanza agli  allenamenti come fossero tutte finali da giocare e, non a caso, la Novella Sentieri prima, e Gagà ora, ha deciso di confermarlo. Per onor di cronaca va puntualizzato che  è stato l’unico ad essere confermato dalla squadra 2012 – 2013 (un motivo ci sarà?).

Ragazzo in evoluzione sempre pronto ad ascoltare il coach Eliantonio che non manca mai di punzecchiarlo e  lui da buon giocatore non si lascia mai scappare una lamentela, mai una smorfia per un cambio,  un vero professionista.

Disponibile sempre per due chiacchiere, non ha mai creato una diatriba per un articolo dove la sufficienza non gli viene proprio data.

Per lui, l’inizio di questa stagione non è stata delle più idilliache, iniziare ad allenarsi in piena estate con una polmonite  in corso non è stato il massimo e la mancanza di quegli allenamenti in alcune partite si sono fatti sentire.

Sulla tribuna becchiamo il papà di Matteo e proviamo a farci raccontare da lui alcune curiosità del figlio.

 

La scelta  di giocare a basket, gliel’ha trasmessa lei o la decisione è maturata da sola?

Da coach, quale sono, avrei proprio voluto che Matteo intraprendesse questo sport, non è mai stato forzato in niente e se vuoi ottenere dei risultati non lo devi spingere a farlo e così è stato”.

Quale futuro vorrebbe scrivergli?

Anche qui  di grandi ambizioni non ne nutro, certo vedere il proprio figlio giocare a questi livelli mi lusinga. Vorrei che Matteo facesse quello che più lo rende felice e questo sport ne è la dimostrazione”.

Vorrebbe dirmi che non ha l’ ambizione che giocasse in serie  più elevate?

No, forse son stato frainteso: il non avere ambizioni voleva semplicemente dire che per adesso  va bene così, l’importante è che lo faccia spontaneamente, in libertà”.

Com’è Matteo nel tempo libero? Tra un libro ed un film cosa sceglierebbe?

Non vorrei fare una figuraccia ma credo che sceglierebbe  un film e non ha preferenze, gli piacciono tutti i generi”.

Altri interessi, oltre al cinema?

La cosa che più mi ha fatto piacere sono i valori che la sua mamma da vera sicula è riuscita a trasmettere. Quei valori legati alla terra ed alle tradizioni di una regione tanto bella”.

Mentre scorre l’intervista il padre si lascia trapelare quella fierezza e quell’orgoglio di essere il papà di un grande atleta sì, ma di esserne soprattuttol’insegnante di vita!

E’ proprio bello vedere papà e mamma sempre seduti in panchina a soffrire assieme al figlio e a gioire per il successo dell’intera squadra.

Veramente un bella famiglia!

 

 

Gianfranco Galli