Jeff Brooks (foto di Marco Berti)

UNGHERIA-ITALIA 63-69

Vittoria doveva essere e vittoria è stata, ma l’Italia finisce con il fiatone a Debrecen rischiando molto grosso contro una Ungheria che ha messo in campo tanta energia e voglia di volontà, ma che è rimasta in partita soprattutto grazie ad una seconda parte di gara poco lucida offensivamente da parte della nostra squadra, con Sacchetti che ha dovuto pescare dalla panchina l’energia di Biligha e Filloy nel momento più delicato, oltre alla classe di Gigi Datome, uno dei pochi a mantenere sempre la lucidità ed a firmare le due giocate probabilmente decisive nel momento più complicato. A bocce ferme, comunque, un successo fondamentale sulla strada per la Cina, che adesso solo una gestione sciagurata delle sfide al ritorno con Polonia ed Ungheria potrebbe far diventare complicata.

C’è tanto Datome nei dei primi 15 punti di un’Italia non brillantissima in attacco ma che concede solo 4 punti e meno del 30% al tiro ai magiari nei primi 8′ di gioco. Il quintetto basso di Sacchetti però apre voragini dietro e ne approfitta l’Ungheria, grazie anche ad un paio di rimbalzi offensivi, per ricucire nel finale di quarto e chiudere sul -6. Stojan Ivkovic ruota in modo vorticoso i suoi uomini ma l’Ungheria senza Keller è soprattutto il talento offensivo di Vojvoda (15 punti con 3/4 da 3 punti nei primi 20′), tanta fisicità sotto canestro e poco altro, così non appena l’Italia difende con un minimo di intensità e, grazie alla lucidità di Luca Vitali (5 assist nei primi 20′), muove bene la palla in attacco il divario si allarga toccando per la prima volta la doppia cifra ad un giro di lancette dalla pausa lunga su un movimento spettacolare sotto canestro di Brooks. L’Italia rientra in campo toccando il +15 ma non può rilassarsi perché a Vojvoda si aggiunge Govens e con un parziale di 10-2 i magiari ritornano subito sotto. L’uscita per 3 falli di Melli sembra spegnere completamente la luce in casa Italia, mentre dalla parte opposta l’Ungheria inizia a difendere sul serio mandando fuori giri il nostro attacco ed allunga il parziale fino al 19-2 mettendo per la prima volta la testa avanti. Ariel Filloy, per la prima volta in campo, prova a dare coraggio alla squadra ma Vojvoda continua ad imperversare (25 punti, anche se 8/18 al tiro) e solo un 2/2 dalla linea della carità di un ottimo Biligha consentono agli azzurri di presentarsi sul +1 all’ultima pausa. Sono ancora Filloy e Biligha ma anche un positivo Abass a permettere all’Italia di mantenere un vantaggio minimo prima che Datome metta a referto due grandi giocate su entrambe le metà del campo per dare il +6 agli azzurri quando si entra negli ultimi 5′ e poco dopo su un gioco a due Vitali-Biligha l’Italia trova il +9, con la difesa che diventa nuovamente competente tenendo i magiari senza punti per oltre 3′. Nel finale l’Italia arriva stanca e poco lucida in attacco mentre l’Ungheria ha ancora tanta energia per ritornare ad un solo possesso con 24″ da giocare, Della Valle fa 1/2 dalla lunetta ma Luca Vitali prende il rimbalzo che chiude il match.

MVP – Titolo da condividere tra Gigi Datome, vero leader offensivo (18 punti e 7 rimbalzi) della squadra ed autore delle due giocate che hanno scavato il solco decisivo, e Paul Biligha, capace di chiudere con il 100% al tiro e 14 di valutazione, ma soprattutto anima difensiva della squadra nel momento più complicato del terzo quarto.

Ungheria-Italia  63-69 (14-20; 14-19; 23-13; 12-17)

UNG: Vojvoda 25, Benke 9, Goloman 9. Rim 30 (Goloman 7); Ass 9 (Govens 4)

ITA: Datome 18, Biligha 11, Melli 11. Rim 39 (Brooks e Datome 7); Ass 17 (L. Vitali 7)


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