Avery Bradley, guardia dei Boston Celtics

Avery Bradley, guardia dei Boston Celtics (fonte foto: dailybasket.it)

Ormai è tutto pronto. Mancano pochissime ore e poi verrà alzata la palla a due. I Boston Celtics, a tre anni di distanza dall’ultima volta tornano in Italia per sfidare l’EA7 Olimpia Milano. Una partita amichevole nell’ambito di NBA Global Games 2015 all’insegna del divertimento, ma anche della competitività (basti pensare alla sconfitta di questa notte dei Nets contro il Fenerbahce di Gigi Datome). A differenza dal 2012, quando arrivarono con una squadra piena di stelle sul viale del tramonto, questi Celtics arrivano a Milano pieni di giovani e con uno sguardo rivolto al futuro, ma con un roster comunque ricco di talento. Vediamo di conoscerli meglio:

DRAFT E MERCATO – Ricchi di scelte, in questa e nelle prossime stagioni, i Celtics non hanno goduto di una chiamata in lotteria visto l’accesso agli ultimi Playoffs (stagione chiusa con 40 vittorie e 42 sconfitte), ma hanno pescato tre giocatori interessanti come Terry Rozier, R.J. Hunter and Jordan Mickey che andranno ad allungare la panchina. In particolare ci si aspetta qualcosa di importante da Terry Rozier, scelto al primo giro con la chiamata numero 16. Parliamo di un playmaker dalla grande vena realizzativa, buon tiratore da 3 punti e grande atleta. Colpi importanti sono arrivati anche dal mercato con le acquisizioni di un All Star come David Lee e di un lungo molto solido come Amir Johnson. Due grandi rimbalzisti, andranno a coprire una delle grandi falle della scorsa stagione. Lee poi, dopo la stagione difficile ai Warriors è in cerca di riscatto, ma con un contratto in scadenza non andrà nemmeno a ingolfare il payroll biancoverde nelle prossime stagioni.

LE CERTEZZE – Dopo aver chiuso la stagione con una serie di vittorie molto positiva, i Celtics sono stati spazzati via dai Cavs ai playoffs. Poco importa Boston ha mostrato di aver assorbito in tempo record la cessione di Rajon Rondo e ha trovato in  Isaiah Thomas un leader offensivo di grande livello. Al suo fianco Avery Bradley ha confermato ancora una volta le sue grandi doti umane e tecniche, guardia dal tiro affidabile, Bradley è un grandissimo difensore. Alle loro spalle Marcus Smart, dopo un impatto difficile con la NBA ha iniziato a mettere in mostra tutto il suo talento, fisico e atletico. I tre formano un ottimo backcourt e con l’inserimento di Rozier potranno crescere ancora, il tutto senza dimenticare Jae Crowder, arrivato nell’affare Rondo per far quadrare i conti si è dimostrato un giocatore utile alla causa, soprattutto in difesa.

I DUBBI – Squadra dal talento diffuso in ogni ruolo, Boston deve fare i conti con due problemi: una serie di giocatori che tende a infortunarsi fin troppo spesso, su tutti Bradley e Jared Sullinger, ma David Lee e la mancanza di un vero leader tecnico ed emotivo. Come detto Isaiah Thomas è senza dubbio il miglior attaccante della squadra ed è in grado di servire con continuità i compagni, ma non è una superstar a tutto tondo. Stesso discorso possiamo farlo per David Lee, grandissimo giocatore su cui pesano però alcuni limiti a livello caratteriale. In biancoverde l’ex Knicks e Warriors dovrà essere, per la prima volta in carriera, un leader dentro e fuori dal campo, guidando i giovani Celtics ad una stagione di alto profilo.


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