BOSH – Brutta tegola per i Miami Heat, che perdono a tempo indeterminato l’ex Raptors. Il numero 1 ha abbandonato il campo a un minuto dal termine del primo tempo di gara 1 tra Miami e Indiana, dopo aver mandato a referto 13 punti con 6/11 dal campo. A bloccarlo è stato un dolore addominale, conseguenza di un fallo commesso da Hibbert, che gli esami clinici svolti nelle scorse ore hanno dimostrato essere causato da uno stiramento dei muscoli addominali. Una diagnosi che mette in serio dubbio il ritorno di Bosh in campo in questa stagione, come conferma lui stesso: “Credo che la nostra stagione dovrà essere ancora molto lunga perché io possa tornare in campo. Inizierò subito le cure e vedremo come reagirà il mio corpo. Il mio desiderio è quello di tornare il prima possibile”. Sicuramente si tratta di una brutta tegola per coach Spoelstra, costretto a dividere i minuti di Bosh tra Turiaf, Haslem e Anthony, che di certo non potranno dare lo stesso impatto del numero 1. Va ricordato, infatti, che Bosh ha chiuso il primo turno contro i Knicks con una media di 15 punti a gara, tirando complessivamente col 51%. La serie tra Heat e Pacers, quindi, sembra destinata a cambiare, anche se coach Vogel spiega come “Miami non giocherà comunque quattro contro cinque”. La sensazione è che Miami possa tamponare l’assenza di Bosh almeno fino a un’eventuale finale, ma potrebbe pagare caramente questa assenza nel caso di un confronto diretto con i Lakers o i Thunder.

GRIFFIN – A proposito di infortuni eccellenti, Blake Griffin ha assicurato la sua presenza nella gara 1 di questa notte contro gli Spurs, nonostante la distorsione al ginocchio e i dubbi sul suo impiego espressi da coach Del Negro. Per i Clippers sarà la settima gara in tredici giorni, mentre gli Spurs si sono guadagnati otto giorni di riposo eliminando Utah in quattro partite. Una differenza che potrebbe diventare ancor più marcata considerando le precarie condizioni fisiche, oltre che di Griffin, anche di Paul, Mo Williams e Butler. Nonostante questo scenario Manu Ginobili ha messo in guardia i suoi su eventuali cali di tensione: “Ci siamo meritati questa pausa, ma a volte stare fermi aiuta, altre volte no”. Vedremo se e come il fattore stanchezza inciderà su questa serie.

DENVER – Dopo l’eliminazione in gara 7 contro i Lakers, inizia a delinearsi il futuro dei Nuggets. Andre Miller, che sarà unrestricted free agent quest’estate, lascia intendere che gradirebbe trovare una nuova sistemazione. “So che il mio ruolo è quello del play di riserva, ma voglio esserlo per una squadra da titolo. Ovviamente Denver è una buona squadra da playoff, ma non so se riuscirà a compiere un ulteriore passo che la faccia diventare una squadra da titolo”. Miller mostra tutto il suo orgoglio quando spiega come “posso mettere da parte il mio orgoglio e accettare il ruolo di riserva solo per una squadra da titolo. In altre realtà di questa Lega, invece, mi vedo ancora come possibile uomo da quintetto. Quel che è certo è che non voglio far parte di una squadra che paghi per la propria inesperienza nei playoff”. Queste parole fanno capire come l’esperienza in Colorado di Miller sembra arrivata al capolinea. Vedremo chi punterà sull’esperienza dell’ex Blazers nella prossima stagione.

FERNANDEZ – Per un Miller con le valigie pronte, Rudy Fernandez, il cui contratto è in scadenza, spera di poter continuare la sua esperienza a Denver: “Qui sto benissimo. Ho un ottimo rapporto col coach e il sistema di gioco è perfetto per le mie caratteristiche. Credo di poter aiutare la squadra a vincere e se i Nuggets mi offriranno un nuovo contratto lo valuterò”. Va ricordato che Fernandez è stato limitato in questa stagione da problemi alla schiena, che lo hanno costretto a subire un’operazione dalla quale sta recuperando. Nelle trentuno partite giocate ha comunque messo insieme 8.6 punti di media.

PBWASteve Nash, Doc Rivers e l’ufficio stampa dei Milwaukee Bucks si sono aggiudicati gli annuali premi assegnati dalla Professional Basketball Writers Association a coloro i quali si distinguono non solo sul campo, ma anche nella disponibilità con i media e i tifosi. Il premio assegnato a Nash è intitolato a Magic Johnson, quello toccato a Rivers porta il nome di Rudi Tomjanovich, mentre ai Bucks è andato il premio intitolato a Brian McIntyre.

GOLDEN STATE – Il sindaco di San Francisco Ed Lee, dopo aver incontrato il nuovo proprietario dei Warriors Peter Guber, ha inviato una lettera alla dirigenza della franchigia, firmata anche da diversi uomini d’affari locali, con la quale esprime l’interessamento per un trasferimento della squadra nella sua città entro la stagione 2017/2018. Il progetto prevedrebbe anche la costruzione di una nuova arena che si affacci sulla baia. Per ora, comunque, si tratta solo di parole, che non hanno ovviamente entusiasmato il sindaco di Oakland Jean Quan che ha fatto sapere “di essere al lavoro per far rimanere la franchigia dov’è ora”.