Il difficile lay up di Evan Turner in faccia alla difesa schierata dei Celtics

LA PARTITA: Dopo una gara 1 in cui i Sixers avevano assaporato il sapore della vittoria, conducendo anche di 10 lunghezze nel 4° quarto, la squadra di coach Doug Collins si è presentata al TD Garden di Boston per gara 2 con le giuste motivazioni e con la decisione di infliggere ai Celtics la prima sconfitta interna in questa post season.
La sconfitta in gara 1 è stata una lezione dura da digerire, il parziale di 23-7 subito a fine 4°quarto che ha consegnato ai Celtics la prima sfida è stato tremendo dal punto di vista psicologico, ma dopo un inizio di gara 2 stentato, Philadelphia reagisce nei quarti centrali, complice una sequenza orribile di attacchi Celtics, e alla fine del 3° quarto si ritrova sopra 57-49. I Celtics come in gara 1 non mollano ed iniziano a segnare costantemente (65% dal campo negli ultimi 12 minuti per Boston), alternando giocate perimetrali a giocate in post basso cercando costantemente Kevin Garnett e con la tripla di Avery Bradley sorpassano sul 72-71 a 2 minuti e 21 secondi dal termine. Jrue Holiday, vero mattatore nel corso del 1° tempo in cui segna 13 dei suoi 18 punti finali, risponde immediatamente dall’arco, ma Ray Allen pochi secondi dopo piazza una importante tripla riportando i Celtics sul +1 a 1 minuto e 40 secondi dalla fine. Boston avrebbe l’occasione di aumentare il gap grazie alla propria difesa che costringe i Sixers alla violazione dei 24 secondi, ma l’errore al tiro di Rajon Rondo, consente sul ribaltamento di campo il difficile lay up del sorpasso di Evan Turner a 40 secondi dal termine. Rajon Rondo e Ray Allen sbagliano i tiri del sorpasso costringendo Boston a spendere fallo su Evan Turner che dalla lunetta segna entrambi i liberi del +3 a 12 secondi dalla fine a cui Boston non riesce più a rispondere. Finisce 82-81 per Philadelphia che vince la prima partita di playoff a Boston dal 1982 (gara 7 della Eastern Conference Finals), nonostante le 19 palle perse e il dominio Celtics a rimbalzo (47 a 36). Ottima la prova di Jrue Holiday, 18 punti con 4/6 da 3 inclusa la tripla pesante del sorpasso a 2 minuti dalla fine. Decisivi i canestri finali e la freddezza ai liberi di Evan Turner a cui va aggiunta la prova a tutto tondo di Andre Iguodala che chiude gara 2 con 13 punti, 6 rimbalzi e 7 assist. Dalla panchina Sixers fondamentale l’apporto di Lavoy Allen, il rookie da Temple, che dopo una positiva gara 1 trova ancora più spazio e si ripete con 10 punti, 8 rimbalzi, 2 stoppate e 2 recuperi dando una grossa mano nel corso del parziale di 14-2 nel 3° quarto che aveva dato il +10 a Philadelphia.
In casa Celtics Kevin Garnett ancora fondamentale su ambo i lati del campo con 15 punti (di cui 11 nel 4° quarto) e 12 rimbalzi, anche se il suo fallo in attacco a 10 secondi dal termine è costato ai Celtics l’ultimo tentativo di riaprire la partita. In fase di miglioramento Ray Allen che dalla panchina ha contribuito con 17 punti frutto di 7/14 dal campo e alcune triple importanti che avevano illuso i 18.624 del TD Garden. Pessimi entrambi i quarti centrali per Boston in cui producono solo 24 punti con il 24% dal campo. In particolare il 3° quarto chiuso con ben 7 perse e 4/17 dal campo.

LA SERIE: Fino ad ora sono state due partite combattute ma in generale non è stata una bella serie, entrambe le squadre stanno faticando molto dal campo. Infatti sia Celtics che Sixers tirano con il 42% dal campo nella serie a cui Boston aggiunge il 27% fuori dall’arco. Le difese hanno i loro meriti e lo dimostrano i loro cammini fino ad ora in questi playoffs. Boston ha tenuto per 6 gare gli Hawks a 82 punti di media rispetto ai 97 segnati in regular season e i Sixers sono 4-1 in post season quando tengono gli avversari sotto i 90 punti. In casa Boston Celtics Paul Pierce e l’età-situazione fisica dei big three sono le incognite principali, vista la stagione compressa e i pochi giorni di riposo tra una partita e l’altra. Il 34 biancoverde in queste due partite ha faticato non poco (10 punti di media con il 25% dal campo), mentre contro gli Hawks era stato uno dei fattori fondamentali per la vittoria (21 punti e il 43% dal campo di media). I problemi al ginocchio sinistro che lo tormentano da gara 5 del 1° turno lo stanno limitando, anche se in proposito Pierce non ha voluto cercare scuse e si è trincerato dietro un laconico: “Il ginocchio sta bene“. Ora si vola al Wells Fargo Center di Philadelphia sull’1-1 ed in casa Sixers c’è molto entusiasmo ma anche un pizzico di rammarico per come è finita gara 1. Philadelphia potrebbe tranquillamente essere sul 2-0, in gara 1 è mancata l’esperienza a questo gruppo giovane, è mancato un go-to-guy a cui affidarsi nei momenti difficili. Mercoledì sera è in programma gara 3, fondamentale per capire se gli equilibri della serie si sono effettivamente spostati o se i Celtics sono ancora in grado di dire la loro.


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