Cinque gli incontri disputatisi nella notte oltreoceano: vittorie in totale scioltezza sui parquet di casa per Miami e Houston, rispettivamente contro Atlanta e Boston. Da sottolineare il primo quarto “monstre” dei texani, capaci di portarsi sul 40-18 al 12′. Fatica maggiormente Detroit per avere ragione dei sempre più deludenti Knicks, cede invece in volata Minnesota che si arrende a Washington negli ultimi secondi. Infine, chiude la serata di basket a stelle e strisce il match tra Sacramento e Phoenix, in cui i Kings riescono a mettere la museruola a una delle squadre rivelazione di questo inizio stagione, cogliendo una “W” tanto a sorpresa quanto sudata.

Minnesota Timberwolves @ Washington Wizards 100-104
New York Knicks @ Detroit Pistons 86-92
Atlanta Hawks @ Miami Heat 88-104
Boston Celtics @ Houston Rokets 85-109
Phoenix Suns @ Sacramento King 104-107 

DeMarcus Cousins (Photo by Rocky Widner/NBAE via Getty

DeMarcus Cousins (Photo by Rocky Widner/NBAE via Getty Images)

MVP. Oggi la nostra scelta ricade su uno dei giocatori più discussi e al tempo stesso più talentuosi della Lega. DeMarcus Cousins mette infatti a segno 27 punti nella vittoria dei suoi Kings contro i Suns, aggiungendo 12 rimbalzi (unico giocatore della sfida in grado di andare in doppia cifra in questo fondamentale), 4 palle rubate, 3 assist e 2 stoppate. Come se non bastasse, il centro tira col 50% dal campo e mette a segno 9 dei 15 tiri liberi tentati, sfoggiando anche un confortante +9 nella casella del plus/minus. Unica macchia sulla sua prestazione le 4 palle perse.

LVP. Protagonista del premio meno ambito di serata è Jeff Green, ala 27enne di Boston che si era distinto in questo inizio di stagione per una serie di prestazioni decisamente convincenti. Nella disastrosa trasferta in Texas dei suoi, Green è di certo il più deludente della ciurma: 4 punti e 1 assist, con 3 rimbalzi, sono i numeri impietosi che descrivono i suoi 23′ in campo. Anche se il dato più disarmante, e più indicativo, è il -31 accumulato in plus/minus.

On Fire. Sorpresa in quel di Houston: il miglior marcatore è il giovane Terrence Jones, che infila 24 punti col 10/12 dal campo, cui aggiunge 9 rimbalzi e un plus/minus da +20. Bene anche Bradley Beal, che trascina i Wizards coi suoi 25 punti, doveroso poi citare la doppia doppia di Wall da 14 punti e 16 assist. A Sacramento Ben McLemore ne infila 19 con 5 rimbalzi, risultando il secondo miglior marcatore dei suoi e dando un apporto fondamentale.

Losing Effort. Gerald Green ci ha provato in tutti i modi a portare alla vittoria i suoi Suns: 23 punti con buone percentuali (che diventano ottime dalla lunetta) e 4 assist nei 35′ passati sul parquet.

Gerald Green, qui in azione contro Marco Belinelli

Gerald Green, qui in azione contro Marco Belinelli 

Ups: Bosh e Allen guidano i campioni in carica di Miami in una serata in cui LeBron fa l’umano, mettendone a referto rispettivamente 19 e 17. Le prestazioni spaventose di Love non fanno più notizia, ma il ragazzo ci sta proprio prendendo gusto: nonostante la sconfitta dei T-Wolves, l’ala porta in cascina la solita, solida doppia-doppia da 25 punti e 11 rimbalzi. A Detroit brillano la coppia Stuckey – J. Smith, che combinano per 40 punti in due, e la stella sempre più solitaria di Anthony, che porta un po’ di luce nel buio di NY con 25 punti. Menzione di squadra infine per Miami e Houston, che provano a carburare e a scalare posizioni importanti in classifica: 4 successi in fila per la franchigia della Florida, 3 per i texani.

Downs: Rubio stecca la trasferta nella capitale di Minnesota: 10 punti e solo 2 assist in 20′ di impiego per il talento spagonolo. Boston è un cantiere e si sapeva, ma colleziona la quarta sconfitta consecutiva; New York invece resta un caso aperto, record che rimane imbarazzante e gioco che non vuole saperne di decollare.