Il Prof. Maurizio Mondoni

DailyBasket pubblica ogi la seconda parte (clicca qui per accedere alla prima parte) del trattato “Il fair-play e il buon esempio nella pallacanestro”.

 

La cultura e l’etica sportiva

 

Molte persone pensano di possedere etica e cultura sportiva perché guardano lo sport alla televisione, vanno allo stadio, ogni tanto corrono o giocano al campetto, discutono di sport al bar, leggono la Gazzetta dello Sport: questa non è cultura.

La cultura sportiva è l’insieme delle esperienze e delle sensazioni maturate con il passare del tempo in ambito sportivo e l’etica è il saper vivere e applicare tutto ciò in modo corretto.

Il basket e lo sport sono una questione di buona educazione e di cultura, la cultura etica è la vera arma di cui dispone lo sport: un potenziale di valori, principi, emozioni, che se espressi possono migliorare la qualità della vita non solo di chi pratica attività sportiva, ma anche di chi la segue o la tifa.

Le Agenzie Educative che devono promuovere una corretta cultura sportiva e insegnare ai giovani una corretta etica di comportamento sono la Famiglia, la Scuola e le Società Sportive.

Ogni Famiglia deve essere il centro dei valori umani, la famiglia è la “casa” dei valori umani, perché è da lì che essi nascono, sbocciano, fioriscono e portano il giovane alle alte vette di questo tipo di cultura.

I Genitori devono essere sempre e in ogni occasione il “buon esempio” per i loro figli, in tutti gli ambiti. In tribuna devono comportarsi da persone intelligenti e corrette.

A Scuola, il “buon esempio” deve venire dagli Insegnanti. L’Insegnante deve far riscoprire i valori dello sport, deve essere un “modello” per i suoi allievi, un provocatore di “vocazioni sportive”, un ideale per loro.

Nelle Società Sportive, il “buon esempio” deve venire dagli Istruttori, Allenatori e dai Dirigenti. Gli Istruttori e gli Allenatori devono essere la guida dell’atleta e della squadra, devono incanalare tutte le risorse del singolo e del gruppo, sfruttandole al meglio, per cercare di ottenere i risultati migliori. I Dirigenti devono “dirigere”, devono fornire consigli, indicazioni corrette.

Tutte e tre queste Agenzie Educative dovrebbero ogni tanto andare a scuola di agonismo, di etica, di buon esempio e di “Fair-play” e dovrebbero convogliare i loro sforzi verso il soggetto e non essere divergenti.

 

L’agonismo è insito in ciascuno di noi, sin dalla nascita, basta educarlo e convogliarlo in giusti canali. L’agonismo è un elemento insopprimibile della pratica sportiva, basta non trasformarlo in antagonismo.

L’importante è confrontarsi e verificare quanto una persona vale e se ogni volta ci si migliora è come se si avesse vinto.

L’agonismo sportivo deve essere educato, non esasperato. Confronto e non scontro e con fair-play.

 

Quanto conta l’etica nella pallacanestro e nello sport?

 

L’etica è tutto. E’ formata da quattro D:

 

–     dedizione

–     disciplina

–     determinazione

–     dare qualcosa di più

 

Questa è la formula del successo, che vale in tutte le fasi della vita e non solo nello sport.

Etica significa rispetto delle regole e gli Educatori rivestono un ruolo importante nell’insegnamento delle diverse discipline sportive, e devono essere un esempio visibile per i giovani.

Il mondo dello sport ha bisogno di Educatori veri.

 

Conclusioni

 

Scivolano gli anni, mutano le generazioni, si sconvolgono gli Stati, i mezzi di comunicazione amplificano immagini di eventi negativi che negano il primato ai valori umani: eppure ogni anno, in tutti i Paesi, si avvicendano “buoni esempi” nello sport.

Cerchiamo di vivere bene e con serenità: solo in questo modo daremo un buon esempio ai giovani, che saranno i cittadini del domani e i custodi di questi valori!

Umano è vincere, umano è perdere, ma la sfida sta nel saper vivere con nobiltà e dignitàd’intenzione e di comportamento, l’uno e l’altro momento di vita: entrambi sono degni di memoria, solo se riferiti al cammino di crescita e di perfezione della persona”.

 

Prof. Maurizio Mondoni