La Buesa Arena stracolma

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I 15504 che hanno riempito la Buesa Arena: negli ultimi tempi anche il florido basket spagnolo ha dimostrato di non essere immune alla crisi globale che travolge a cascata anche il nostro sport, ma l’ACB è ancora in grado di confermarsi il miglior campionato dopo la NBA per quanto avviene sul campo e fuori con eventi da ricordare come il big match della ventottesima giornata tra Caja Laboral Vitoria e Real Madrid nella rinnovata Buesa Arena. Per festeggiare il ritorno allo storico palasport dedicato ad una vittima dell’ETA (l’inaugurazione, passata un po’ in sordina, è avvenuta in febbraio contro il Gran Canaria), il Baskonia ha scelto di rendere la partita contro le merengues solamente lo “spettacolo nello spettacolo”, organizzando un vero e proprio show per gli oltre 15mila che hanno esaurito i biglietti disponibili nel giro di pochi giorni. Vedere un pubblico da NBA accompagnare i propri beniamini e festeggiare il lieto fine per i propri colori (finale 67-66) è di per sé uno spot per la palla a spicchi, a maggior ragione se si pensa che la città basca non raggiunge i 250mila abitanti e che nella stessa regione Bilbao può vantare cifre simili per le partite di cartello. Questo mentre il vice presidente della Lottomatica Roma si lamenta delle poche migliaia di appassionati che seguono i destini dell’unica squadra professionistica della nostra capitale.

Andrei Kirilenko

Andrei Kirilenko (ala, CSKA Mosca): per dieci anni campione di versatilità nell’NBA, anche in Europa AK47 continua a dettare la legge del più forte. Lo ha fatto una volta di più nel successo nella diciannovesima giornata PBL in trasferta a San Pietroburgo contro lo Spartak, dominato 78-88. Da incorniciare la sua prestazione con appena tre errori dal campo: in tutto 27 punti (8/10 da 2, 0/1 da 3, 11/12 ai liberi) con 11 rimbalzi, 3 assist, 2 recuperi e 1 stoppata. La somma fa 43 punti di valutazione, tanto da far impallidire le buone prestazioni dei compagni di squadra e le solite cifre notevoli del mai domo Patrick Beverley, ancora leader dello Spartak con 18 punti e 11 falli subiti.

Will Daniels

Will Daniels (ala piccola, Nanterre): dopo una carriera passata nelle leghe pro minori, questa potrebbe essere la stagione della sua maturità. Lo scorso anno vinse la Pro B francese con Nanterre e ora, riconfermato, sta ripagando con 13,6 punti di media e percentuali discrete. Ma dove non arrivano le statistiche arriva il cuore. Perché Daniels a Chalon è partito dalla panchina ma poi si mangiato il campo guadagnando minuto su minuto. Alla fine i suoi, ancora in lizza per un posto nella post season, hanno avuto bisogno di un supplementare per sbancare il campo della seconda forza del campionato (99-101) e Daniels ha portato un contributo strepitoso con 31 punti realizzati (7/14 da 2, 4/7 da 3, 5/7 ai liberi), 6 rimbalzi, 4 assist, 2 palle rubate e 37 di valutazione.

Ime Udoka

Ime Udoka (ala, UCAM Murcia): per un giocatore americano che ha trascorso quasi tutta la sua carriera a fare il gregario NBA, sbarcare in Europa a 34 anni con grandi aspettative sulle spalle può essere complicato; e così, inizialmente, è stato anche per Udoka. Ma da quando l’ala di Portland ha iniziato ad ingranare, anche il suo UCAM lo ha fatto, tanto da acquisire una distanza abbastanza rassicurante dal penultimo posto (attualmente occupato dall’Estudiantes) e da riuscire, nell’ultima giornata, a sbancare nientemeno che il campo di San Sebastián, che ha visto cadere molte grandi di fronte al Lagun Aro sorpresa del campionato. Nelle ultime quattro partite, tre delle quali vinte, Udoka ha fatto registrare 14,5 punti, 5,5 rimbalzi e 2,8 assist di media, divenendo un riferimento costante per coach Óscar Quintana e per l’intera squadra. A questo punto, malgrado l’età, una sua conferma per l’anno venturo è tutt’altro che da escludere.

Kenan Bajramović

Kenan Bajramović (centro, Banvit): continua la risalita del sorprendente Banvit, che noncurante del blasone delle avversarie di alta classifica si intrufola nel quartetto di testa a suon di prestazioni convincenti e scalpi prestigiosi. L’ultimo è arrivato addirittura sul campo dei campioni in carica del Fenerbahçe, stesi a domicilio dopo sette squilli consecutivi grazie soprattutto al centro bosniaco, ormai un veterano del basket europeo che, magari più di spada (o di clava) che di fioretto, riesce ovunque a farsi sentire. Contro i gialloneri una partita perfetta da 8/8 al tiro per 19 punti, a cui ha aggiunto 4 rimbalzi e 3 assist, tutte cifre che, in una partita tirata conclusasi 75-79, hanno pesato enormemente.

K.C. Rivers

K.C. Rivers (guardia/ala, Lokomotiv Kuban Krasnodar): se n’è parlato come rinforzo per l’EA7 Milano prima dell’arrivo di Simmons, intanto lui, ex Latina, Treviso e Bologna che come molti cestisti americani ha scelto la via dell’est per rimpinguare un po’ di più il conto in banca, continua a fare felici i tifosi del Lokomotiv Kuban, trascinati al secondo turno dei playoff di VTB League grazie al secco 2-0 sul blasonato Žalgiris Kaunas. Dopo i 21 punti (con 11 tiri) e 9 rimbalzi di fronte ai 4000 di Krasnodar in gara1, nel bis in Lituania Rivers non si è fatto intimidire dai 10mila tifosi di casa e, con l’aiuto di Jeremiah Massey e Ali Traore (35 punti in due), ha centrato una meritata vittoria corsara con un’altra prova convincente (18 punti) guadagnando i quarti di finale contro i connazionali dello Spartak San Pietroburgo. Un altro giocatore scoperto dal nostro campionato che però, come spesso accade, spara altrove le proprie “cartucce” migliori.

DOWNS

Tifosi del Panionios: come sempre in questi casi, il discorso non vale per tutti i sostenitori della squadra, ma per i pochi violenti che, nell’ultimo turno del massimo campionato greco, si sono macchiati dell’ennesimo episodio censurabile registrato nel campionato ellenico durante il recupero Panionios-Panathinaikos. Anzi, il folle è probabilmente uno solo, un tifoso di casa che, sul finire dell’acceso derby contro i greens (poi vittoriosi) ha scagliato un oggetto (pare di marmo) verso Dimitrios Diamantidis, colpendolo di striscio ma mettendo seriamente a rischio l’incolumità sua e degli altri giocatori sul parquet. La situazione economica e sociale del paese non aiuta certo a calmare gli animi, ma episodi di questo tipo non sono una novità da quelle parti e sembra che multe e squalifiche non sortiscano effetti a lungo termine. Ai giocatori non resta che munirsi di casco per le partite in trasferta.

Henry Domercant

Unics Kazan: quarta sconfitta di fila in campionato per l’Unics di Kazan, che perde anche in casa contro il Khimki e ora deve dire addio anche ai primi quattro posti per i playoff russi. Per i ragazzi di coach Pašutin, partiti con velleità da grande e fino a febbraio protagonisti di una stagione strepitosa (con la ciliegina sulla torta della qualificazione tra le prime otto d’Europa), non si ferma il vortice negativo di dieci sconfitte tra PBL ed Eurolega che, complice forse qualche voce di mercato che ha distratto i giocatori (5 punti e -3 di valutazione per Henry Domercant contro il Khimki), li ha fatti precipitare su tutti i fronti. La loro presenza nella parte bassa di questa rubrica rischia ormai di diventare un appuntamento fisso.

Andrea Rizzi e Alessandro Petrini