Vuelle Pesaro – Red October Cantù 82-91 (18-23; 34-51; 52-67; 82-91)

Pesaro – La Vuelle ci prova, ma non è abbastanza. Nonostante gli sforzi, la sensazione è che ci sia davvero troppa Cantù, e troppa differenza di qualità, almeno per questo pomeriggio, tra le squadre in campo. Pesaro deve cedere le armi sul punteggio di 82-91 abbattuta da una avversaria coriacea e capace di segnare con tutti i suoi terminali offensivi ( ben 5 uomini in doppia cifra). Dopo un primo periodo comunque positivo, i padroni di casa sono stati seppelliti dal potere fisico sotto le plance di Burns e Thomas e hanno faticato a contenere l’estro offensivo degli esterni canturini, incappando in un secondo quarto di digiuno offensivo che ha fatto davvero male alle speranze biancorosse. A poco è servito il tentativo di rimonta nel terzo periodo: un approccio al rientro dagli spogliatoi di tutt’altro genere è valso l’ennesimo riavvicinamento pesarese, che Cantù ha saputo brillantemente gestire e contenere. A nulla sono valsi i 29 punti di Clarke e la prova di intensità e voglia di Bertone (18 punti), contro una fisicità e una qualità offensiva e difensiva di tutt’altro livello.Una sconfitta che allarma e impensierisce, in vista di un finale di stagione che si preannuncia sempre più infausto.

Cronaca – E’ un inizio contratto per entrambe le squadre, nonostante i ritmi alti. La Vuelle costruisce con Bertone a suonare la carica, ma fatica contro il contropiede e la forza offensiva degli esterni canturini. I padroni di casa soffrono qualche distrazione difensiva, e Cantù è una macchina che, se lasciata girare, funziona alla perfezione: qualche contropiede fulmineo orchestrato da Burns, canestri facili concessi a Culpepper e Smith, e Cantù chiude i primi 10 minuti in vantaggio (18-23). Serve una scossa di energia e Coach Galli cerca di trovarla dalla propria panchina italiana: l’entrata in campo di Monaldi, Ceron e Ancelotti coincide con la riscossa biancorossa: Pesaro ritorna vicinissima (26-27), ma Cantù cambia difesa e intensità, recupera fisicità e fluidità, cercando Thomas in post basso e sfruttando i canestri di Chappell. Pesaro soffre troppo i miss match e dopo essersi riavvicinata, sprofonda in un amen: è un secondo quarto da incubo, dove Pesaro non ha fluidità, non segna nemmeno i tiri aperti, spreca le buone occasioni, mentre Cantù impone il suo ritmo e segna tutti i canestri difficili. All’intervallo il tabellone dice 34-51.

Il rientro in campo comincia benissimo per i padroni di casa: il duo Clarke e Braun si sveglia e mette a segno un 8-0 che riporta prepotentemente Pesaro in partita; i biancorossi hanno tutta un’altra faccia, sono loro a correre ora è a mettere in campo l’aggressività necessaria per inceppare l’attacco canturino, che in sette minuti produce appena sei punti. La Vuelle si riavvicina, torna anche sotto la doppia cifra di svantaggio (48-57) ma senza riuscire mai a concretizzare l’aggancio, perché Cantù ogni volta riesce ad uscirne con qualche canestro difficile e a mantenere saldo il timone rifugiandosi nelle sue certezze: il gioco ad alto ritmo e la intensità a rimbalzo in attacco. E di nuovo Pesaro crolla, mentre Burns e compagni riprendono la distanza di sicurezza. Alla vigilia degli ultimi 10 minuti di gioco il punteggio dice 52-67, ma la sensazione è che non ci sia più tanto da fare; i biancorossi tornano ancora una volta a meno 10 (61-71) ma Chappell e compagni sono sempre in perfetto controllo e ripetutamente spengono i fragili entusiasmi dei padroni di casa; gli ultimi 10 minuti sono di garbage time e servono a Clarke, Braun e Omogbo a rintuzzare i loro score personali, quando ormai non c’è più nulla da fare; finisce 82-91.

Tabellini

Pesaro: 18/33 da due; 9/34 da tre; tl: 19/28; Clarke 29, Bertone 18, Braun 10; Rimbalzi: 37 (Omogbo 8); Assist: 12 (Ancellotti 3);

Cantù: 25/41 da due; 8/21 da tre; tl: 17/22; Burns 18, Chappell 17, Smith 15; Rimbalzi 34 (Burns 14); Assist: 11 (Smith 5)