Hrvoje Peric in palleggio (Foto: Alessandro Montanari 2013)

Hrvoje Peric in palleggio (Foto: Alessandro Montanari 2013)

Umana Reyer Venezia – Acqua Vitasnella Cantù 84-79

Mestre (VE) – E chi ha detto che il cuore non vince le partite? La compagine di Markovski, senza Rosselli e Giachetti e con 4 ragazzi under 19, gioca una gara di pura intensità, che vale una prestigiosissima vittoria contro Cantù, a cui non basta un Joe Ragland strepitoso per arginare la squadra lagunare. In una prova di squadra davvero eccellente, a spiccare su tutti è Tony Easley, che firma una gara da 16 punti, 11 rimbalzi di cui 7 offensivi (31 di valutazione) che garantiscono una valanga di seconde occasioni che tengono viva la Reyer nei momenti più difficili della partita. Tocca poi a Donell Taylor ed i suoi canestri spaccare definitivamente la partita nell’ultimo quarto, non lasciando scampo alla squadra di Sacripanti che nulla può contro gli assi dell’Umana e la difesa strepitosa vista quest’oggi, pagando sicuramente l’assenza di Marco Cusin nonché i falli di Uter che lo hanno costretto alla panchina anticipata, giustificando in parte l’impressionante 46-26 a rimbalzo.

Quintetti:

Venezia: Vitali, Akele, Taylor, Smith, Easley

Cantù: Ragland, Aradori, Jenkins, Leunen, Uter

In una cornice meravigliosa, fornita dal pubblico di casa e da quello ospite, presente numeroso in quel di Venezia, la partita viaggia a ritmi altissimi, caratterizzata dalle triple di Jenkins e dall’intesa vincente Vitali-Easley, a sfruttare al meglio le defezioni difensive di Uter che molte volte lascia libero il centro orogranata lasciandolo libero nelle molte situazioni di pick-and-roll proposte dall’attacco lagunare. Markovski sceglie senza paura di affidare Ragland alle cure di Akele, una decisione che paga perché il play canturino si ingolosisce finendo con lo sciupare più di qualche occasione. La tripla di Taylor (14-8) costringe Sacripanti al timeout, da cui però scaturiscono solo un gioco da 3 in contropiede per Ragland, mentre Venezia colpisce ancora da fuori con Smith sfruttando al meglio i rimbalzi offensivi conquistati con caparbia (19-11). Ci crediate o non ci crediate, esce Akele e la Reyer inizia a traballare, con Taylor in difficoltà nei cambi difensivi consentendo così a Cantù di accorciare. Ma Venezia, nonostante qualche veniale errore, è decisamente in partita, ed anche grazie ai 7 rimbalzi offensivi conquistati, riesce ad andare al primo mini-break in vantaggio sul 22-17.

Ma Cantù sembra avere trovato le misure, ad aiutata anche dal tecnico fischiato a Vitali, agli errori di Taylor, Cantù arriva all’aggancio a quota 25, costringendo Markovski al timeout per riorganizzare la squadra. In qualche maniera però, più di cuore che di tattica, i padroni di casa hanno un nuovo slancio grazie al quale si riportano sopra prima sul 33-27, sfruttando al meglio la valanga di seconde occasioni guadagnate, poi allungando fino al 39-32 con una difesa al limiterei commovente, che genera palle perse da cui scaturiscono prima l’alley-oop per Easley che fa esplodere il Taliercio, poi la schiacciata in contropiede di Peric che lo tira letteralmente giù. Cantù accorcia con due liberi, mandando le squadre all’intervallo con il tabellone che recita 39-34.

Joe Ragland, protagonista assoluto del terzo periodo  (Foto: Alessandro Montanari 2013)

Joe Ragland, protagonista assoluto del terzo periodo (Foto: Alessandro Montanari 2013)

Al rientro sul parquet, è Joe Ragland a prendere possesso del campo e firmare 6 punti consecutivi che portano i suoi entro il possesso di distanza, con Taylor in enorme difficoltà sia nelle vesti di playmaker sia al tiro, facendo mugugnare non poco i suoi. Il riscatto però è dietro l’angolo, e con la solita caparbietà Venezia si rialza anche grazie alla guardia ex Reggio, che con due assist propizia 4 punti che costringono Sacripanti al timeout sul 51-42. Il solito Ragland continua indisturbato a muovere il punteggio per gli ospiti, mentre l’Umana deve appoggiarsi nuovamente a rimbalzi e recuperi per restare avanti, vista la serataccia di Taylor (2/13 al tiro, 4 PP). Gentile in contropiede accorcia sul -6, portando il punteggio sul 56-50 all’ultima pausa.

Gap che arriva immediatamente a -3, grazie alla tripla ospite che gela Reyer e palazzo. Ma quando meno te lo aspetti, ecco che Donel Taylor esce dal guscio, con una tripla di capitale importanza che da il largo ad un mini-parziale di 8-2 che sposta nuovamente l’inerzia della gara in favore orogranata, prima che un antisportivo di Gentile su Smith arrotondi il distacco a 11 punti (66-55). Gentile accorcia nuovamente da 3, ma Taylor si è svegliato, per davvero, infilando due triple fotocopia dall’angolo che valgono il +12 (72-60). La partita finisce qui, perché nonostante Ragland e Jenkins la lucidità dei padroni di casa non cala, permettendo così a Venezia di conservare il vantaggio accumulato fino alla sirena. Finisce 84-79.

MVP Tony Easley: Ad ex aequo con Donell Taylor, che se giocasse come ha giocato l’ultimo quarto per 40′ sarebbe illegale. Il centro orogranata gioca posseduto, rivelandosi arma fondamentale in attacco nonché difensore energico e rimbalzista eccellente. E’ anche grazie a lui se Venezia ha avuto la valanga di seconde occasioni che hanno consentito di portare a casa la contesa.

Umana Reyer Venezia – Acqua Vitasnella Cantù 84-79 (22-17, 17-17. 17-16, 28-29)

Venezia: D. Taylor 21, A. Smith 17, T. Easley 16 Rim(46): T. Easley 11; Ast(25): L. Vitali 6

Cantù: J. Ragland 24, P. Aradori 18, M. Jenkins 11; Rim(26): A. Uter 7; Ast(19): P. Aradori 5


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