Bastano 32 minuti di difesa a zona e 40 di determinazione e fiducia per permettere a Pesaro di espugnare il PalaPentassuglia e concedersi un’altra settimana di speranza. Anosike è il signore indiscusso dei rimbalzi ma risulta decisiva  l’esperienza di Pecile, Musso e Dordei che  consente loro di segnare triple fondamentali, favorite anche dal fiato corto degli esterni brindisini.

Micheal Umeh (foto Alessia Bruchi 2014)

Micheal Umeh (foto Alessia Bruchi 2014)

Enel Brindisi

James : 6. Ennesima doppia doppia della stagione prestigiosa quanto ininfluente per le sorti della sua squadra. Gioca a sprazzi alternando momenti in cui sembra ergersi anche su Anosike ad altri in cui non c’è proprio.

Todic : 4.  Contro Pesaro è stato il sesto giocatore in campo: per la VuElle! Ha smesso di giocare a febbraio e  il guaio è che Bucchi forse se ne è accorto solo adesso.

Formenti :  6=. Buono in difesa quanto impalpabile in attacco anche se con lui in campo difficilmente Pesaro avrebbe tirato 6/8 da 3 come nell’ultimo periodo.

Dyson : 6=. Ha cantato e portato la croce per tutta la stagione non si può crocifiggerlo adesso che non ne ha più anche perchè se Brindisi non ha un attacco alla zona degno di tal nome non è certamente colpa sua. Oltretutto con lui in campo l’Enel vince di 7.

Lewis : 6=. Tira bene da tre quanto male da due, la zona dei pesaresi non ha lasciato scampo nemmeno a lui, in fondo ben poco da obiettargli alla fine.

Chiotti : 6=. Il suo mancato impiego, contemporaneo agli esagerati minuti di Todic sono uno degli orrori imputabili a Bucchi. Nei pochi minuti in cui è stato in campo non ha affatto demeritato come dimostrano le sue pur non eclatanti   statistiche.

Zerini : 6. Come i punti a referto ed i rimbalzi catturati che contano comunque  meno della grinta e della tecnica  dimostrata giocando contro un mostro come Anosike.

Umeh : 6=. Senza infamia e senza lode una prestazione standard. Tutto da verificare l’equilibrio con Dyson, convince poco sia  come alternativa che come complemento a Jerome ma non si può fargliene una colpa.

Campbell : 5,5. Parte starter per l’assenza di Snaer e l’Enel perde l’unico uomo che, partendo dalla panchina, può cambiare l’inerzia del match. Non una delle sue uscite migliori ma meglio di Umeh in regia.

Coach Piero Bucchi : 5 . Arriva la primavera e  Brindisi è stracotta, proprio come lo scorso anno  ; i giocatori sono  quasi tutti cambiati e, andando oltre il diverso piazzamento finale,  l’unico sopravvissuto dello scorso anno, in fondo, è lui. Ha iniziato a far correre a mille i suoi ad agosto e come un sergente istruttore dei marines pretende  intensità sempre comunque e dovunque, in partita come in allenamento ed  il risultato è che a maggio i suoi  non ne hanno davvero più, provati fisicamente e psicologicamente da tale regime. Impossibile poi stendere veli pietosi sull’attacco alla zona dell’Enel  che si limita a circolazione esterna e tiro dall’arco e   la 2-3  di Dell’Agnello era tutt’altro che aggressiva come dimostrato dai pochi falli subiti, dalle poche palle perse e dal buon numero di  assist passati dai brindisini . Ha a disposizione Chiotti che nel gioco in post alto, spalle a canestro, è da clinic e non lo usa…..adesso è ufficiale: chi vuol battere Brindisi, senza essere Milano, Siena o Cantù,  deve giocare almeno 30′ a zona 2-3.

Vuelle Pesaro

Musso : 7,5. A parte il mostruoso 18 di +/- , bastano per la sua valutazione le cifre dell’ultimo decisivo quarto: 10 punti  con 3/3 dall’arco dei 6,75: Killer istinct!

Johnson : 6,5. Approfitta dell’assenza di un mastino come Snaer e pur senza strafare mette canestri importantissimi soprattutto ad inizio partita quando era importante rimanere attaccati a Brindisi che provava a scappare via.

Pecile : 7. Eterno “Shining ” doppia cifra per lui,   e chi vuoi che si accorga di tre palle perse quando tiri con quelle percentuali, in quei momenti, per esempio sulla sirena del terzo quarto, ed esci con +12 di +/-?

Dordei :6,5. Bravo Gigi, niente fronzoli, niente  effetti speciali,  tutta sostanza!

Trasolini : 6. Senza infamia e senza lode, ha il merito di sfruttare gli ampi spazi lasciatigli da Todic, il demerito di non averne approfittato abbastanza .

La gioia di Anosike a Brindisi(foto V.Massagli)

La gioia di Anosike a Brindisi(foto V.Massagli)

Anosike : 7,5. Il signore delle “doppie doppie”  non riesce a passare inosservato nemmeno quando, come questa volta, segna solo 8 punti. Tira giù 25 ( venticinque!) rimbalzi ed incute talmente tanta paura ai brindisini che quelle poche volte che questi  si arrischiano ad entrare in area preferiscono scoccare  il più improbabile  dei tiri piuttosto che farsi “stampare Molten sulla pelle”.

Turner : 6,5. Ordinaria amministrazione, il solito, elevato, volume di fuoco e la solita mole di punti ma sono i suoi compagni a mettere a segno i colpi vincenti.

Petty : 6=. Quando l’ultima in classifica batte fuori casa i campioni d’inverno, e fino ad allora in lotta per il secondo posto,  si glissa facilmente su prestazioni che di positivo hanno davvero poco… quando si vince l’importante è stare dalla parte giusta.

Coach Dell’Agnello: 7. Ammette candidamente di aver provato la difesa a zona per tutta la settimana, convinto, a ragione, che fosse l’unico modo di battere Brindisi. Ha avuto il merito, e le palle, di mantenere quella difesa anche sul -10.  Forse, però il suo merito più grande è stato quello di affidarsi agli italiani( 10′ Musso, 10′ Pecile, 7′ Dordei) nell’ultimo quarto e questi lo hanno ripagato alla grande con la loro esperienza e voglia di vincere.

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