(Fabrizio Stefanini 2013)

Hackett sempre più sotto la lente di ingrandimento degli scout NBA (Fabrizio Stefanini 2013)

Il motivo per cui Daniel Hackett è rimasto a Siena è chiaro a tutti. Al di là del legame che ha instaurato con la città e dell’amicizia che ha stretto con tante persone nella città del Palio, il suo dire di “no” a sirene che lo chiamavano verso lidi faraonici è stato soprattutto frutto della sua volontà di giocare una stagione con minutaggio molto alto, anche e soprattutto in Eurolega. Un palcoscenico, quello europeo, che ha un grande seguito soprattutto dall’altra parte dell’Oceano da cui, regolarmente, scout delle franchigie NBA arrivano per visionare quelli che ritengono essere i più interessanti prospetti europei, in vista del prossimo Draft.

Nella serata spagnola, che ha regalato la prima soddisfazione europea alla Montepaschi Siena, sulle tribune della Martin Carpena Arena erano presenti anche due persone molto interessate alle evoluzioni del figlio di Rudy. Si trattava di Kevin Wilson, Director of International Scouting dei Knicks, e Johnny Rogers, Coordinator of International Scouting dei Thunder. Kevin Wilson ha portato negli States James White la scorsa estate ma anche gente del calibro di Prigioni e Copeland, che si stanno costruendo una solida carriera NBA dimostrando che con loro Wilson ci aveva visto lungo.

Non possiamo ovviamente sapere cosa i due hanno appuntato sui loro taccuini, ma la prestazione a tutto tondo che Hackett ha riservato loro non è passata inosservata e sicuramente anche stasera il play pesarese ha dimostrato di poter essere un giocatore se non NBA-ready, molto vicino a esserlo. Probabilmente uno dei pochi giocatori europei (escludendo chi, come ad esempio Bogdanovic, un contratto ce l’ha già in tasca) ad avere al momento una serie opportunità di chiamata nella prossima estate.


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