Dall’Adriatico mare verso la piazza del Campo

Ho visto… il sole nascere e tramontare nella stessa baia (Baia Flaminia), ed ero così emozionato che ho sbagliato il nome, chiamandola Baia Domizia, reminescenza d’altra vita e altre battaglie…

Ho visto… il piacere dell’ospitalità distendersi sul volto di chi ce la offriva (Elio Giuliani), togliendoci con l’eleganza del suo fare ogni imbarazzo nell’accettarla…

Ho visto… un bigliettino entrando nella stanza d’albergo, sopra c’era scritto, semplicemente: “Bentornato a Pesaro!”, e mi sono commosso…

Ho visto… una squadra (Scavolini-Siviglia) resistere fino all’ultimo, piegata ma non spezzata dalla forza superiore degli avversari, e quasi ventimila persone in due giornate, ringraziare i propri eroi per come avevano lottato, ricordandoci che lo sport è soprattutto lealtà e passione…

Ho visto… un giovane uomo (Daniel Hackett) farsi campione, e alla fine piangere. Non per debolezza ma per coraggio…

Ho visto… l’ultimo Gran Signore del basket (Valter Scavolini), da 37 anni fedele ad un unico amore, e vorrei che non si arrendesse mai…

Ho sentito la fatica del corpo e il sollievo dello spirito…

Era quasi mattina, quando sono tornato da Pesaro…

Durante il viaggio ho avuto un “Virgilio” d’eccezione, che mi ha accompagnato spiegando e dispiegando il piccolo mondo antico del basket, che naturalmente, ahi lui, nel territorio dei vili e degli ignavi, hanno scacciato dal paradiso e confinato in purgatorio…

Soltanto dopo essere rimasto solo, la malinconia mi ha preso prigioniero, a tradimento… Pensando a tutto quello che avevo visto e sentito, pensando che tutto questo potrebbe andare disperso come le ormai proverbiali lacrime nella pioggia…

Pianigiani e Scariolo, i “Grandi Burattinai”

Tuttavia bisognava continuare il viaggio: dal mare Adriatico alla Piazza del Campo!

L’attesa è finita. La finale annunciata inizia questa sera (20.30 diretta RaiSport), teatro il PalaEstra di Siena. Montepaschi contro EA7 Emporio Armani. I grandi condottieri sono sempre sereni alla vigilia degli scontri decisivi, trasmettono forza, mai tensione. Così anche Sergio Scariolo, lo sfidante, che ha già portato 7 squadre diverse in finale (oltre Milano, Pesaro, Fortitudo, Vitoria, Malaga, Real Madrid e Khimki) e Simone Pianigiani, il detentore degli ultimi 5 scudetti consecutivi, che sono già record assoluto nell’era moderna (dei playoff), mentre va all’assalto del sesto, un grado superiore che altri anche in futuro difficilmente riusciranno scalare. Entrambi allenatori di squadre nazionali, don Sergio di quella spagnola bicampeon d’Europa, Simone evocato a risollevar le sorti di quella italiana in astinenza di talenti. Entrambi hanno vinto lo scudetto alla prima stagione in una grande squadra. Entrambi rifiutano e rifuggono il ruolo, rifugiandosi nei valori delle squadre, ma sanno di essere loro i due Grandi Burattinai (nel senso buono di coloro che manovrano i fili) della scena finale che si protrarrà per un massimo di 7 atti. Ci parlano di loro.

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