Macvan, Cerella e Lafayette, tra i migliori dell'Olimpia (Francesco Iasenza 2016)

Macvan, Cerella e Lafayette, tra i migliori dell’Olimpia (Francesco Iasenza 2016)

ASSAGO – Serviva una vittoria e la vittoria è arrivata. Milano non gioca bene, lo dirà anche Repesa in conferenza stampa, ma quel che contava maggiormente era tornare a Venezia sul 3-2.
Una partita strana, in cui le scarpette rosse hanno messo insieme buone giocate ed errori molto banali. È stato il più grande problema dell’Olimpia e sarà un problema ancor più grande se il trend non cambierà da qui alla fine dei playoff. Le difficoltà per Alessandro Gentile persistono, principalmente nel tiro dalla media e da oltre l’arco, ma un giocatore maturo deve capire che può rendersi utile in diversi modi, a maggior ragione se porti quel nome. Troppi riflettori puntati sul figlio di Nando e troppa foga nel cercare una svolta. Il pubblico rumoreggia spesso e volentieri, ma su questa faccenda si trova spaccato, come se si potesse parlare, alla lontana ovviamente, del paragone con Kobe Bryant. C’è chi lo ama e chi trova difficile sopportare la sua presenza in campo, ma questo ragazzo è pur sempre il capitano della squadra più illustre d’Italia. Le difficoltà devono essere superate, per dimostrare che i mezzi di cui dispone possono essere sfruttati per intero, e non solo in parte.

Kruno Simon contro Jeremy Pargo (Francesco Iasenza 2016)

Kruno Simon contro Jeremy Pargo (Francesco Iasenza 2016)

Se di fronte agli occhi di Gallinari, special guest a bordo campo, il numero 5 di Milano non ha brillato, c’è da dire che il vero trascinatore della brigata milanese è stato un giocatore che al Gallo ha fatto passare momenti non indimenticabili la scorsa estate. Mantas Kalnietis, elemento cardine di quella Lituania, è stato in grado di cambiare il volto della partita fin da subito, quando le prime difficoltà dei meneghini stavano per prendere il sopravvento. Una prova da 14 punti, tirando molto bene ed efficace nella gestione del pallone. Anche Bruno Cerella ha fornito spunti interessanti, ma la sua attenzione nell’animare il pubblico del Forum ha fatto sì che Venezia riuscisse a racimolare canestri importanti sfruttando le sue disattenzioni. Jasmin Repesa farà poi presente questo aspetto, sempre in conferenza stampa. Un giocatore della sua maturità non può concedere punti facili dopo aver creato qualcosa di buono, anche e soprattutto per le doti difensive che hanno sempre contraddistinto l’influenza dalla panchina dell’argentino.
Sanders e Batista rimandati, per il grande numero di ingenuità che ha costellato la loro partita. Contro un’avversaria più temibile della Reyer, la loro prestazione  sarebbe stata ancor più insufficiente.

Mantas Kalnietis contro Stefano Tonut (Francesco Iasenza 2016)

Mantas Kalnietis contro Stefano Tonut (Francesco Iasenza 2016)

Coach De Raffaele ha puntualizzato che questa serie potrebbe essere abbordabile per la sua squadra, ma di sicuro il livello del gioco dovrebbe subire un miglioramento di un certo tipo, affidandosi meno al tiro da fuori e creando più soluzioni dall’interno dell’area. Una Venezia che vive di conclusioni dalla lunga, ma che vicino a canestro soffre contro ogni tipo di avversaria. Se il rendimento di Batista e McLean dovesse subire un cambiamento, in positivo ovviamente, saranno guai seri per Mike Green e compagni.
Chi si è contraddistinto per una qualità di gioco notevole è stato Stefano Tonut. Molto preciso al tiro, soprattutto nella prima parte della gara, e personalità prorompente, ma controllata. Ha faticato Gentile contro di lui ed il suo minutaggio è destinato ad aumentare costantemente.

Domenica si torna al Taliercio per gara-6, quella che potrebbe chiudere la serie e spedire Milano in finale. Non ci sarà nulla di scontato, com’è giusto che sia, ma la squadra di Repesa parte avvantaggiata e con le adeguate motivazioni. Venezia è chiamata all’impresa.