Sassari-Roma, le pagelle

BANCO DI SARDEGNA SASSARI

METREVELI 6,5 – esce dalla panchina e infila 7 punti nel canestro avversario in appena 10’ di gioco, svolgendo al meglio il compito affidatogli da Sacchetti
HOSLEY 7 – IL MIGLIORE (con Datome), ormai è un punto di riferimento importante per la sua squadra. I cugini Diener costruiscono, lui rifinisce. E lo fa mostrando un talento che fa spellare le mani del pubblico del Serradimigni
TREVIS DIENER 7 – gli 11 assist che distribuisce nel corso della sua partita sono autentiche perle di un giocatore che non perde mai il controllo della situazione. E che fa girare la propria squadra come un orologio
SACCHETTI 6 – una tripla a segno su tre tentativi e 10’ trascorsi in campo in assoluta tranquillità
PLISNIC 5 – il suo voto corrisponde al numero di falli commessi negli appena 12’ trascorsi sul parquet, il bosniaco in pratica si prende una giornata di riposo
DRAKE DIENER 7 – sguazza a suo agio nei ritmi alti impressi dalla sua squadra alla partita, dimostrandosi efficace realizzatore (16 punti). Ogni volta che Roma prova a riavvicinarsi nel punteggio, è lui a ricacciare indietro gli avversari: nel sistema di gioco di coach Sacchetti, si trova a pieno agio
PINTON 7 – energia allo stato puro, scrive 10 preziosi punti a referto, a testimonianza che Sacchetti può contare a occhi chiusi sul suo playmaker di riserva
HUNTER 6,5 – a volte appare sgraziato, dimostrando di avere ancora un lungo percorso da fare per adattarsi al campionato italiano. Ma la strada è quella giusta e contro giocatori dalla stazza maggiore non paga dazio più di tanto
DE VECCHI e BINETTI senza voto
COACH SACCHETTI 6,5 – chiede ai suoi di imprimere al match ritmi forsennati, riuscendo così a punire le debolezze del cortissimo roster avversario. Quando Sassari non riesce a chiudere il match, ottiene il meglio dalla sua panchina, dimostrando di essere estremamente lucido nelle sue scelte

ACEA ROMA

MARCHETTI 6 – gettato nella mischia, il giovanissimo play risponde con personalità ed energia e porta a casa un bottino di cinque punti. Nonostante il risultato finale, un motivo di soddisfazione in casa romana
CROSARIOL 6,5 – nulla a che vedere con il giocatore devastante della scorsa settimana, ma anche in Sardegna dimostra di volersela giocare. La precisione gli difetta, la voglia di lottare sotto le plance no. E la differenza con il suo compagno di reparto Slokar è assolutamente evidente
DATOME 7 – IL MIGLIORE (assieme a Hosley), nella ‘sua’ Sardegna, chiude con ottime percentuali. Un vero peccato il passaggio a vuoto nel terzo quarto, nel quale proprio non riesce a incidere. Prima e dopo, però, dimostra di essere fondamentale per i destini della sua squadra
DEDOVIC 5 – IL PEGGIORE, quello che gli riesce meglio in questa fase della stagione è fare confusione. Si accende e si spegne come un albero di Natale, ma il 3/10 complessivo al tiro e le 5 palle perse fanno della sua partita un autentico disastro
GORDIC 5,5 – nonostante sia impiegato a lungo per via dell’assenza di Maestranzi non perde troppa lucidità, trovando un discreto feeling nel tiro dalla lunga distanza. Ma poteva e doveva far girare meglio i suoi compagni di squadra
TUCKER 5 – anche lo statunitense si lascia travolgere dall’onda sassarese, scomparendo per larghi tratti del match. Il -15 di plus/minus dimostrano che non fa molto per invertire la tendenza negativa
SLOKAR 5 – nei primi 35’ minuti bisognerebbe telefonare a ‘Chi l’ha visto?’ per avere sue notizie. Nel finale fa sentire il fisico nei confronti di avversari di stazza notevolmente inferiore alla sua, che però aveva il dovere di attaccare con maggiore efficacia durante tutto il match. Oggetto sempre più misterioso
TONOLLI (2’ in campo), STAFFIERI (4’ sul parquet) e DI GIACOMO (ne) senza voto
COACH LARDO 5,5 – un roster ridotto all’osso, scelte pressoché obbligate e l’incapacità di alcuni suoi giocatori nel leggere certe situazioni tattiche sono alibi più che validi a giustificare la seconda sconfitta consecutiva della sua squadra in trasferta. Ma ancora una volta la sua Virtus mostra evidenti limiti di personalità