UPS

Udanoh e Rush (foto G.Esposto)

Ike Udanoh (Red October Cantù):  Vittoria meritata per i brianzoli nel proprio palazzetto contro una Trento ancora l’ombra di se stessa. Nella sfida di domenica ha visto cinque giocatori della Red October andare in doppia cifra; la rivincita di Frank Gaines (alla prima vittoria dopo i 15 ko nel 2014/2015) viene messa da parte dall’immensa prova del lungo ex Ferrara e Mantova. Una partita a tutto tondo per lui, chiusa a 13 punti, altrettanti rimbalzi, 8 assist, 5 recuperi e 6 falli subiti. In NBA giocatori come Kirilenko e Olajuwon ci hanno messo anni per chiudere un 5×5, lui in Italia ci riesce alla seconda presenza in massima serie.

Riccardo Moraschini (Happy Casa Brindisi): Lo abbiamo aspettato per anni, e finalmente è emerso il talento dell’esterno di Cento. Dopo un anno in A2 a Mantova, il ragazzo di scuola Virtus Bologna è tornato in massima serie con la voglia di dimostrare il motivo per cui da ragazzo era considerato uno dei giocatori da tenere d’occhio per il futuro azzurro. Nella vittoria con Pesaro Moraschini scrive la sua miglior prestazione in A, chiudendo con 16 punti (4/9 complessivo al tiro), 3 rimbalzi, 3 recuperi ed un assist. Una prestazione buona, sicuramente non eccelsa. Ma forse a Brindisi Ricky ha trovato il luogo dove poter emergere a 27 anni.

Foto Peppe Mura 2018

Mike James (Armani Exchange Milano): Si sta confermando quello che ci si aspettava: un’iraddiddio capace di produrre tanto per lui e per i compagni. Il playmaker di Pianigiani è l’elemento chiave che permette di sbancare il campo della Segafredo Bologna. I suoi strappi danno sempre qualcosa in più alle scarpette rosse: il primo tentativo di fuga nel primo quarto è da lui giostrato, mentre negli ultimi minuti è l’uomo che ammazza la partita con cinque punti consecutivi che allontanano definitivamente gli avversari. Un killer.

Tony Carr (SI.com)

Tony Carr (Fiat Torino): Prima vittoria per l’Auxilium in questa stagione, con Galbiati a tenere le redini vista l’assenza di coach Brown. In due partite è cambiato il suo utilizzo in mezzo al campo: più costruttore di gioco nella prima gara, un satanasso per spaccare la partita nella seconda. Nel successo con Trieste tira praticamente tutto quello che vede, e ha ragione: 5/9 dall’arco dei 6,75 e 20 punti in solo 18 minuti. Dall’altra parte dell’oceano quelli così li chiamano ‘microwawe’, microonde, per la grande produzione in pochi minuti. Magari Torino l’ha trovato…

DOWNS

Archie Dominique (Foto R.Caruso 2017)

Dominique Archie (Openjobmetis Varese): In una squadra ambiziosa e molto cambiata come la Varese di Caja, Archie deve essere l’uomo dalle prestazioni assicurate. Così ci ha abituato a Capo d’Orlando, quando faceva ammattire le difese e assicurava prestanza fisica dall’altra parte del campo. Niente di tutto questo è successo nel ko contro Sassari: due miseri punti in 32 minuti, con 0/5 dal campo e 5 palloni buttati. Ci son compagni che hanno steccato (Vedi Iannuzzi, nullo in 9 minuti), ma da ‘Nique ci si attende qualcosa in più.

Dolomiti Energia Trento: Manca qualcosa. Innegabile. La squadra di Buscaglia è irriconoscibile, non si vede quell’impronta che c’è sempre stata in ogni stagione grigionera. Gli infortuni non hanno aiutato (l’assenza di Gomes pesa) e gli addii degli elettrici Sutton e Shields nemmeno, ma sembra esserci una palese mancanza di cattiveria in mezzo al campo. Un dato, per capirci: nei 28 minuti in campo di Dustin Hogue, Trento è avanti su Cantù di 8 lunghezze. In una sconfitta di 12 punti alla fine, significa che nei 12 minuti senza il tuo centro hai incassato 20 punti dagli avversari. Bisogna invertire la rotta.

Alessandro Aita