Al di là di calcoli in classifica e di obiettivi da raggiungere da una parte e dall’altra, il derby è una gara speciale e un appuntamento che fa storia a sé all’interno di un singolo campionato. Nel tradizionale appuntamento canonico delle ore 18:15, la Sidigas Avellino si appresta a sostenere il suo secondo impegno casalingo a distanza di sei giorni dal posticipo vinto al rush finale contro la Giorgio Tesi Group Pistoia per 73-69. Al PaladelMauro arriverà la Pasta Reggia Caserta “scortata” da trecento supporters al proprio seguito. La truppa allenata dal “Diablo” e profeta in patria Vincenzo Esposito si giocherà con ogni probabilità le ultime chance di permanenza in serie A. Un match da dento o fuori per i bianconeri, fanalino di coda della serie A con soli nove punti all’attivo (oltre al punto di penalizzazione inflitto a causa dei ritardi nel pagamento dell’Irpef) e distante cinque lunghezze dalla Consultinvest Pesaro che affronterà all’Adriatic Arena nell’ultimo turno. Gli ospiti, dunque, non potranno permettersi altri risultati se non quello di vincere per continuare a tener alte le speranze di permanenza nella massima competizione della palla a spicchi nazionale al fine di evitare quello che verrebbe considerato un vero e proprio “dramma” per una piazza ed una città che ha scritto pagine importanti nella storia. La Sidigas, al pari della Pasta Reggia Caserta, vuole coltivare questo sogno nei centosessanta minuti che la separano dal traguardo finale del campionato. Gli irpini vogliono confermare il ritrovato fattore “casa” sancito dai successi su Bologna e Pistoia. Coach Frates ha chiesto continuità di rendimento in un confronto significativo per tante ragioni e “con una grande storia ed è molto sentito da ambo le parti”.

CASERTA  – Bisogna vincere per restare in A’. Il coro ripetuto ogni volta dal tifo del Palamaggiò è diventato ormai un ultimatum. A quattro giornate dal termine del campionato i due punti sono necessari per la Pasta Reggia Caserta per aggrapparsi alle residue speranze di salvezza. La cabala non aiuta però i bianconeri: domani è il giorno del derby contro la Sidigas Avellino, e nella casa degli irpini è arrivata fino ad oggi soltanto una vittoria negli ultimi sette anni, datata 30 dicembre 2012. Sulla panchina biancoverde c’è Fabrizio Frates, l’uomo che regalò alla Juve la promozione del 2008 e che, per uno strano scherzo del destino ed una concatenazione di eventi, potrebbe negare la massima serie alla sua vecchia squadra nonostante faccia il tifo per la squadra di Terra di Lavoro. In casa bianconera si è provato a fare quadrato, accogliendo i tifosi a due allenamenti settimanali; coach Esposito non è stato sicuramente aiutato dagli acciacchi settimanali a Moore, Vitali ed Ivanov ma non è il momento per cercare delle giustificazioni. L’avventura col Diablo si aprì contro Avellino e la sua permanenza in massima serie rischia di interrompersi contro gli stessi avversari. Per evitarlo, bisogna andare contro gli infortuni, contro la sfortuna, contro i precedenti, contro tutto quello che è avverso. Perché come canta il Palamaggiò, bisogna vincere per restare in A.  (Alessandro Aita)