Il Presidente Stefano Sardara alla presentazione della maglia Dinamo a inizio stagione (Foto Anteprima_SalvatoreMadau)

Il Presidente Stefano Sardara alla presentazione della maglia Dinamo a inizio stagione (Foto Anteprima_SalvatoreMadau)

Quando ci sono le vittorie è giusto che siano i giocatori a venire in conferenza stampa, con le sconfitte è giusto che anche la società faccia il suo resoconto. Ed il nostro è più che positivo”. Ha esordito così il Presidente Stefano Sardara nella conferenza di ieri al PalaSerradimigni “E’ giusto ricordare chi siamo, da dove veniamo e quali sono i nostri obiettivi”. Il mantra del Presidente biancoblu non è cambiato in questi mesi: la Dinamo occupa un ottimo posto in classifica ma l’obiettivo primario resta la sicurezza. E se c’è una cosa sulla quale Sardara ha lavorato duramente in questi due anni è proprio la solidità societaria, con un progetto lungimirante di costruzione a lungo termine.

Certo, non capita tutti i giorni di avere il Presidente al tavolo della conferenza ed un motivo della sua presenza c’è: anticipare di un imminente annuncio importante, quello stesso annuncio del quale si era parlato nell’intervista a DailyBasket a fine anno. “Giovedì terremo un’importante tavola rotonda al Sardegna Store di Milano dal titolo “Come costruire una squadra vincente” con interventi di Dan Peterson, Ferdinando Minucci e importanti rappresentanti di gruppi di rilievo. Io farò un mini intervento durante il quale però darò un annuncio importante”. Massima segretezza e nessun rumor in merito ma aleggia la sensazione che si tratti di un annuncio che possa determinare il futuro della Dinamo anche se “Non si tratta dello sponsor” ha aggiunto sornione il Presidente.

Qual è il bilancio societario della Dinamo?

“Come già accennato più che positivo: da Cantù siamo tornati tristi sportivamente ma felici per aver portato nel resto dell’Italia le nostre tradizioni con il Sardegna store e i mammunthones al Pianella. La nostra filosofia è di usare la visibilità che in questo momento abbiamo per far conoscere le nostre tradizioni, la nostra isola splendida che non è solo sole e mare da giugno a settembre. Intorno a questo sport ruotano oltre otto milioni di persone, quale occasione migliore per dare visibilità alla nostra isola? Delle attività collaterali quali Store, Club House siamo entusiasti: abbiamo cercato di creare più fonti di ricavo in modo da sopperire qualora una qualsiasi si fletta. Il nostro obiettivo è tenere il basket sardo a questi alti livelli senza paturnie o incertezze”.

Qual è invece l’obiettivo a questo punto della stagione?

Il nostro obiettivo resta il campionato: abbiamo degli infortunati e non vogliamo rischiare niente. Siamo sorpresi dalla nostra posizione in classifica, ne siamo lusingati, ma siamo consapevoli di quale sia il nostro punto di partenza e teniamo i piedi ben saldati a terra”.

Ci da la sua versione dei fatti sull’Affaire Mancinelli?

Chiariamo subito una cosa: ad inizio anno abbiamo messo in conto che ad un certo punto della stagione avrebbero potuto esserci dei problemi e qualche infortunio, come da legge dei grandi numeri. Per questa ragione abbiamo tenuto da parte un fondo per questa evenienza. Lo scambio di simpatie tra noi e Mancinella ha poi dato il la a questo sogno: l’intervento del Galatasaray nelle vicende del basket italiano però ha fatto il resto. Anche domenica prima della partita abbiamo scherzato con Stefano: io avrei fatto la sua stessa scelta. Per ora non ci sono candidati: restiamo alla finestra con la nostra scatola dei sogni”.

Travis Diener italiano: un sogno possibile?(AnteprimaSalvatore_Madau 2012)

Travis Diener italiano: un sogno possibile?(AnteprimaSalvatore_Madau 2012)

Un Travis Diener italiano è un sogno possibile?

E’ possibile anche se i tempi sono lunghi: per ora ci sentiamo custodi di Travis come patrimonio di Sassari e della Sardegna . Se dovesse diventare italiano e vestire la maglia della Nazionale ne sarebbe orgoglioso, e noi con lui. Quello che possiamo fare ora è di aprire la nostra famosa scatola con pochi soldi ma tanti sogni, fargli vedere Meo, il pubblico sardo e quest’isola sperando che nella sua di scatola dei sogni non ci siano troppi soldi. E che resti con noi”.

Qualcuno timidamente propone la possibilità di un cambio per Travis con cui dividersi i minuti, in vista del passaporto italiano e dell’impegno con la Nazionale: il presidente non si scompone e gli chiede sorridente “Ma glielo vai tu a dire a Travis che non gioca più 38 minuti? Perchè io non ci penso neanche, Meo meno di me…se ti vuoi prendere le sue ire..”.

Prossima fermata Final Eight.

Ci andiamo con la nostra solita serenità: ci aspetta una sfida importante contro Brindisi nella quale spero emerga la voglia di rivalsa dei ragazzi della brutta figura fatta in casa (dove la Dinamo perse di 12 punti, ndr). Chiaramente è un valore aggiunto, vediamo come va senza pensieri e proiettati verso l’obiettivo principale che è il campionato”.

In questo campionato senza padroni la Dinamo pensa un minimo allo scudetto?

Sarebbe sciocco dirvi che non ci proverei: in queste condizioni non tentare neanche lascerebbe l’amaro in bocca. Ma non intendo mettere a repentaglio l’esistenza della squadra per questo: non m’interessa vincere uno scudetto per essere costretto l’anno dopo a cedere la società. Ci proveremo si, ma nei limiti della sicurezza. Per adesso pensiamo con i piedi per terra, vediamo di finire la regular season con serenità ed in una buona posizione, magari tra le prime 4. Poi vedremo quali incastri avranno i playoff. Ma per adesso non ci pensiamo”.

Valentina Sanna

Il workshop “Come costruire una squadra vincente“, aperto ad esponenti del mondo economico, sportivo ed istituzionale, si terrà Giovedi 7 Febbraio 2013 a partire dalle ore 10 presso il “Sardegna Store” in piazza Diaz n°7 a Milano.