Jerome Dyson, lo scorso anno in maglia Enel Brindisi, sarà uno dei giocatori chiave di Sassari

Jerome Dyson, lo scorso anno in maglia Enel Brindisi, sarà uno dei giocatori chiave di Sassari

La gara tra Banco di Sardegna e Virtus Roma sarà il secondo atto di questa prima edizione della Supercoppa Beko in versione Final Four, un antipasto di quello che meglio vedremo a partire dalla prossima settimana, quando a scendere in campo saranno tutte le sedici squadre partecipanti al campionato di Serie A. Sassari avrà il vantaggio di giocare davanti al pubblico di casa, dato che la Supercoppa sarà ospitata sul parquet sardo e appare come la favorita di questa semifinale, con una Virtus comunque prontissima a ribaltare il pronostico e rispondere subito presente all’appello. Due squadre che possono trovare un tratto comune nei grandi movimenti estivi in entrata che le hanno caratterizzate, dichiarati e preannunciati quelli di Sassari, sperati e poi finalmente arrivati quelli di Roma, ad ulteriore prova della bontà del lavoro e della professionalità dei general manager Pasquini ed Alberani. Una Dinamo che si è mossa per tentare il definitivo salto di qualità, centrare l’anno della consacrazione e tenere gli occhi ben fissi sulla vetta della classifica, cominciando con la speranza di conquistare un primo trofeo proprio in Supercoppa, possibile preludio per una leadership in campionato. Se quindi per Sassari si è parlato di rincorsa alle prime posizioni, per la Virtus i cambiamenti sono avvenuti nel segno della ricostruzione, un roster quasi totalmente nuovo, con gli unici due reduci dalla passata stagione Bobby Jones e il capitano Lollo D’Ercole, ed un mix di acquisti che sembra avere il proprio perno nell’interscambiabilità dei ruoli e nell’adattamento alla filosofia di gioco di coach Dalmonte. Sassari per quanto possa essere definita una squadra da poco formata, con ben 8 volti nuovi nel roster e necessiti quindi di tempo per collaudarsi al meglio, ha sicuramente una maggiore esperienza rispetto a Roma, dove sono in molti ad essere alla prima esperienza con il palcoscenico della Serie A, senza sottovalutare in queste prime apparizioni  la condizione fisica come fattore chiave per l’evolversi della partita.

ROMA – La chiave di lettura della gara sarà il comportamento dei ragazzi di coach Dalmonte nella metà campo difensiva, in cui dovranno cercare di limitare il potenziale offensivo di Sassari ed imporre il proprio ritmo. In attacco i possessi chiave saranno affidati nelle mani di Kyle Gibson, guardia statunitense con 14.2 punti, 2.7 rimbalzi e 1.7 assist di media nella passata stagione, in cui ha impressionato per le ottime doti di tiro con la maglia di Pistoia. Il rookie Jordan Morgan dovrà far valere i muscoli sotto canestro, con l’aiuto di Maxime De Zeeuw che più di tutti potrà porre un freno all’atletismo e alla fisicità dei lunghi di Sassari. D’Ercole e compagni dovranno essere bravi a sfruttare le capacità del belga di giocare fuori dal pitturato, grazie ad un buon tiro dalla distanza, in modo da poter allargare il campo per i tagli a canestro. Un ulteriore supporto in fase offensiva sarà invece dato probabilmente da Melvin Ejim, esploso lo scorso anno a Iowa State e reduce da un buon precampionato, con una cabina di regia in gran parte affidata alla coppia TrichePetty, in attesa dell’inserimento di Stipcevic, ultimo colpo della dirigenza romana.

SASSARI – Partiti i cugini Dinier gli schemi del Banco di Sardegna sono destinati inevitabilmente a cambiare. A dettare i tempi del gioco Jerome Dyson, lo scorso anno protagonista con l’Enel Brindisi con una media di 17.2 punti e 3.1 assist a partita. Dyson è un giocatore completo nel suo ruolo che permette più variabili di gioco nel corso della partita, il suo impatto sul match potrebbe essere una dei punti chiave per la squadra sarda. Con i nuovi volti si è cercato di migliorare l’aspetto difensivo, senza snaturare l’inclinazione offensiva del gioco di Sacchetti, che oltre a Dyson potrà contare anche su Jeff Brooks e David Logan. Se conferma quanto fatto vedere nel precampionato la fisicità di Shane Lawal potrebbe mettere a dura prova il reparto lunghi della Virtus, in prima istanza impegnato nel limitare la potenza e l’esperienza di Marco Cusin, ufficializzato da Sassari negli ultimi giorni. Giocatori come Rakim Sanders permettono che la squadra possa avere una certa solidità in entrambe le parti del campo, cercando poi di uccidere la partita grazie all’atletismo e la grande intensità dei singoli. Vale quanto detto in precedenza,il roster è ottimo ed in grado di adattarsi a tutte le situazioni di gioco, Sassari parte favorita e si trova davanti una squadra, per quanto competitiva, probabilmente ancora in fase embrionale dal punto di vista della piena integrazione dei singoli, ma molto in questa semifinale dipenderà anche dalla condizione delle gambe e da quanto è stato fatto in questo precampionato.