Umana Reyer Venezia – Openjobmetis Varese 84 – 58 

Mestre (VE) – La nebbia fuori dal palazzetto persiste, quella sulla Reyer forse inizia a diradarsi. Ma il forse è uno di quelli grande come una casa, perché come 2 sconfitte in fila non fanno una crisi, una vittoria (seppur con ampio margine come questa) non deve rimettere Venezia in lista assieme alle pretendenti per il titolo. In laguna i problemi sono ancora molti, oscurati oggi dalle stellari percentuali dall’arco di cui la squadra di Recalcati sembra proprio non poter fare a meno, cercando sempre la via alternativa alla soluzione sotto canestro, come la prova di Green, decisamente opaca, o i problemi di Ortner che sembrano essere distanti dall’essere risolti. Per gli ospiti si salva davvero poco, tra cui l’orgoglio di Cavaliero abile prima a rimettere in pista i suoi dopo l’avvio 12-0 e poi nel terzo quarto, quando ha provato a tenere Varese vicina agli avversari senza trovare però fortuna. La partita è di quelle soporifere, a causa del silenzio prodotto dai 2876 presenti a segnalare un altro problema di Venezia: il pubblico. Memori degli anni in cui in assenza di grandi nomi si combatteva più col carattere che con la qualità, viene in mente come ogni domenica, l’esodo a Treviso muovesse un numero di anime che ora non potrebbero essere contenute nell’abituale casa degli orogranata, che non si riempie però dai playoff dell’anno scorso. Imborghesimento della squadra e di pubblico? Può essere, visto anche il costo dell’ingresso (€19 con fidelity, €29 ingresso normale) non sostenibile proprio da tutti. Fatto sta che l’energia e l’entusiasmo che avevano reso il Taliercio uno dei palazzetti più caldi d’Italia sembra essere andato da tempo. Tornando al basket giocato, a questa squadra manca sicuramente qualcosa, come ha detto lo stesso Recalcati, per essere competitiva, ed è evidente come la co-esistenza di Green e Goss (tra l’altro oggi in splendida forma) sia ancora lontana dall’essere sbrigliata. Il rientro di Ress è ossigeno puro, così come la ritrovata confidenza di Owens, che oggi ha messo in mostra le qualità atletiche che lo contraddistinguono. Certo è che restano da risolvere anche i problemi di Ortner e Viggiano, con il primo a faticare ad entrare in ritmo ed il secondo ad essere un punto di domanda prima di ogni palla a due. L’adattamento forzato ad interno è difficile da digerire per l’ex Siena, che fatica ad essere un fattore come lo è stato in passato.

Alla fine della fiera, forse si stava meglio quando di stava peggio, con quel play che tutto era tranne un play (si veda Stone, Julyan) a garantire quella fisicità che sembra essere uno dei talloni d’Achille più grandi al momento. Se il tiro da tre va, come oggi, tutti felici, ma siccome non è sempre Natale…

Ben venga l’atteggiamento, sottolineato anche da coach De Raffaele, che ha tenuto alta l’intensità su ambedue i fronti per tutti i 40’, ma prima di tirare le somme, meglio aspettare la partita di Pistoia. La partita ha poco da dire, con gli orogranata a scappare sul 12-0 con 10 punti di Peric, prima del temporaneo rientro di Varese propiziato da due triple di Cavaliero, che sfuma quasi immediatamente visto che nei primi 6’ del secondo parziale, la Openjobmetis riesce a mettere a referto solo 2 punti. Poco prima dell’intervallo il break che intontisce gli ospiti, stesi definitivamente al rientro in campo dalla grande difesa e dai punti di Goss, che portano l’Umana a volare attorno al venti punti di scarto. Negli ultimi 10’, oltre ai primi spettatori uscire per evitare l’imbottigliamento si vede poco altro. Finisce 84-58.

MVP Hrvoje Peric: Avvio strepitoso con 10 punti in 4 minuti, poi continua a martoriare i propri marcatori rendendosi pericoloso da ogni dove. Giocasse sempre così…    

Le statistiche: Per Venezia, 34 tiri da tre, 33 da due, con un 5/10 dall’arco nel terzo periodo che ha permesso di allungare nonostante il 10/12 (da due) di Varese dall’altra parte. Gli assist sono sempre tanti (23 su 31), mentre gli 11 rimbalzi di Josh Owens valgono la prima doppia-doppia di stagione per l’ex Trento.   

Venezia ha vinto perché ha messo in campo un’intensità che non ha lasciato scampo agli avversari, sovrastandoli sia tecnicamente che fisicamente. E perché ha trovato tanti, preziosi punti dall’arco nei momenti chiave della gara.

Chi sale:

Phil Goss: Il rientro in campo coincide con un prova diligente, condita da 5 triple pesanti (su 7 tentativi) e soprattutto senza la sensazione di vedere il capitano orogranata così affannato come altre volte. Nessuna forzatura, una sola palla persa…nella partita in cui Green ha fatto zero punti.

Josh Owens: Quando ha preso la scala per tirare giù l’alzata di Peric, anche gli addormentati al palazzetto hanno avuto un sussulto. Atleta formidabile, se lo staff sarà in grado di renderlo completo a livello tecnico-tattico, diventerebbe un’arma illegale.

Chi scende:

Muhammad Faye: Il -34 di plus/minus già rende l’idea. Non è la sua serata, in cui Owens e Peric lo scherzano ed in attacco non riesce a trovare continuità.

Mike Green: Il rientro di Goss coincide con una delle prove peggiori dell’ex di partita. Non entra mai in gara, facendo denotare ancora una volta una gestione alle volte confusa ed affannosa.

Umana Reyer Venezia – Openjobmetis Varese 84-58 (18-17, 20-12, 28-20, 18-9)

Venezia: H. Peric 21, J. Owens 16, P. Goss 15; Rim(33): J. Owens 11; Ast(23): M. Green 5

Varese: B. Davies 12, M. Wayne 10, D. Cavaliero 10, L. Campani 10; Rim(33): 3 giocatori con 5; Ast(13): R. Galloway 6

Coach Walter De Raffaele: “Abbiamo giocato una partita consistente, importante per noi che volevamo vincere per riprendere il feeling con il successo. Devo dire che siamo stati intensi e concreti per 40’, facendo tante cose buone difensivamente, provocando tante palle perse che ci hanno permesso di correre in contropiede. È un successo che ci da fiducia, fa classifica che ci proietta a Pistoia nella maniera migliore”.

Coach Paolo Moretti: “Molto difficile commentare una sconfitta così netta, anche se credo che dopo l’intervallo il divario sia stato netto e evidente. C’è grande rammarico, perché dopo un inizio in cui ci siamo riassestati rientrando in partita, abbiamo commesso errori banali al termine del primo tempo che hanno portato al parziale 9-0 che ha dato un brutto colpo al nostro morale ed al nostro equilibrio psicologico, togliendoci dalla partita. Inoltre, sia tecnicamente che fisicamente non abbiamo tenuto i nostri avversari, nel primo caso palleggiando troppo, nel secondo non essendo in grado di gestire i corpo a corpo creatisi, consentito da un metro arbitrale come quello visto oggi”.