Umana Reyer Venezia – EA7 Olimpia Milano 72 – 63

Mestre (VE) – Non succede, ma se succede…

Perché poi è davvero un attimo perdersi nei fantasmi dell’anno passato, perché poi è un attimo farsi trascinare da un palazzetto degno di una bolgia dantesca, perché poi viene in mente che Sassari ha vinto l’anno scorso partendo con il seed #5, perché poi è un attimo accorgersi di quanto manchi Saunders. Alla fine ne esce una partita che potrebbe potenzialmente cambiare il corso della serie, in cui una squadra entra in campo e l’altra viene travolta dall’intensità animalesca dell’altra, che non lascia altro che le briciole ed un pizzico di speranza quando ci si rende conto che forse l’impresa è davvero ad un passo. Sulla partita c’è poco da dire oltre quello già visto in tv, perché la Reyer entra in campo e dopo aver preso le misure nei primissimi minuti ingrana la quarta e scappa via, con una transizione impeccabile frutto di una difesa che, nel corso di questi anni, è stato l’inconfondibile marchio di fabbrica degli orogranata. Poi per carità, Milano sbaglia tanto e non sempre per merito degli avversari, perché seppur pesino come un macigno le 19 – diciannove – perse (di cui 17 nei primi 30’) ci sono anche buoni tiri aperti mancati sistematicamente. Ma se si dovesse riassumere questa partita, sarebbe il capolavoro maximo di coach De Raffaele, che ha preso in mano (aveva gia?) una squadra che ha centrato i playoff praticamente per il rotto della cuffia portandola fino a condurre la semifinale playoff contro Milano, ed in gara 3 è stata capace di tenere l’Olimpia a venti punti di distanza praticamente fino al termine, quando energie e testa non ne avevano più. L’EA7 non è di certo questa, ma la rassegnazione e le parole di coach Repesa al termine della sfida e le facce dello staff la dicono lunga su quanto questa non sia nemmeno lontanamente la situazione che Milano si aspettava. Sarà una vera battaglia, con da una parte i favoritissimi che devono in tempi praticamente nulli ritrovare la testa che è mancata sia oggi che in gara 1, mentre dall’altra una squadra partita con grandi ambizioni, sprofondata nel baratro e risalita come una Cenerentola che ora ha tutto da guadagnare e nulla da perdere.

MVP Melvin Ejim: Fa a cazzotti tutta la partita, porta una fisicità mostruosa che fa davvero la differenza, si innervosisce anche troppo ma visto il carico emotivo messo in campo, si può anche sorvolare.

Le statistiche: Le 19 perse di Milano sono la chiave di volta, così come il 57% dal campo con cui Venezia chiude il terzo periodo ed il 6/25 combinato di Gentile e Kalnietis. Ma se il secondo ha provato a dare qualche scossone ai suoi, il primo è sembrato davvero fuori ritmo (e forse fuori dalla serie).

Venezia ha vinto perché ha mandato completamente fuori giri Milano, imponendo una fisicità ed un ritmo al quale l’EA7, forse con un po’ di supponenza, non ha saputo adeguarsi.

Chi sale: 

Mike Green: In totale controllo della gara. Fa letteralmente quello che vuole, alza ed abbassa i ritmi a suo piacimento, conquista tanti falli importanti e segna punti altrettanto pesanti. Vero metronomo della squadra.

Jeremy Pargo: Anche per un giocatore del suo calibro, non è facile arrivare in corsa ed inserirsi in un sistema complesso come quello veneziano. Oggi grande prova da vero fuoriclasse, con canestri allucinanti ed una facilità nell’1 vs 1 che non si è vista frequentemente al Taliercio.

Chi scende:

Alessandro Gentile: Completamente fuori giri. Non riesce a costruirsi alcun buon tiro, si ritrova sempre braccato da qualche maglia orogranata, decisamente sotto i suoi standard abituali.

Esteban Batista: Milano si appoggia a lui per cercare di restare in gara nei minuti iniziali, ma riesce solo a fare a sportelliste senza ottenere nulla.

Umana Reyer Venezia – EA7 Olimpia Milano 72 – 63

Venezia: J. Pargo 17, M. Green 14, M. Ejim 12; Rim(30): M. Ejim 7; Ast(11): M. Green 5

Milano: J. McLean 17, K. Simon 10, M. Kalnietis 9; Rim(37): M. McLean e M. Macvan 7; Ast(12): M. Kalnietis 3

Coach Walter De Raffaele: “È una vittoria importante, che ci porta avanti nella serie e ci dà più consapevolezza nei nostri mezzi. Per giocare con loro serve avere sempre un’intensità difensiva importante, poiché loro sono fortissimi ed hanno tanta qualità. Non potevamo permetterci passi falsi, in prospettiva allunghiamo la serie fino a gara 6. Siamo stati fluidi in attacco grazie alla grande difesa, ma nonostante la vittoria siamo solo 2-1, la serie è lunga, dobbiamo rimetterci subito al lavoro”.

Coach Jasmin Repesa: “Abbiamo giocato con supponenza, dobbiamo rimettere la testa a posto. Ci sono stati errori nella parte tecnica, ma non sono i tiri aperti sbagliati che ci hanno fatto male.  Non possiamo non capire cosa facciamo, credere che se giochiamo male in ogni caso vinciamo di 5. Manca spirito di squadra”.


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