Legnano Basket – Basket Ferentino 82-81

(22-20, 24-14, 14-30, 22-17)

Matteo Martini, eroe di giornata (Foto: Tania Calini)

Matteo Martini, eroe di giornata (Foto: Tania Calini)

Chi di palla persa perisce di palla persa ferisce: di solito il proverbio è al contrario, ma nel caso di Legnano è andata proprio così. Dopo la leggerezza di Mosley che, sette giorni fa, ha portato alla sconfitta di misura contro Tortona, nella seconda giornata è Ferentino a perdere un pallone chiave negli istanti finali, regalando la prima vittoria ai legnanesi.
Contro una delle favorite del campionato, coach Ferrari vuole che i suoi giocatori aggrediscano la partita fin dal primo istante e, pur costretto a schierare in quintetto il classe ’98 Luca Battilana per le assenze di Frassineti (out almeno un mese) e Sacchettini, le cose vanno come vuole lui. Legnano parte attenta in difesa ed efficace in attacco, anche se alla lunga la maggior qualità di Ferentino riporta la partita in parità. I padroni di casa però non crollano e anzi, con l’entrata di Martini, ritrovano maggior vigore, toccando anche il +14 e chiudendo il primo tempo 46-34, con Ferentino a secco di punti per quasi 5 minuti nel secondo quarto a causa dell’ottima difesa legnanese e della presenza di un Mosley dominatore nel pitturato.
È chiaro però che non può andare avanti così per molto, e infatti nella ripresa arriva la reazione ospite. Ferentino, se proprio non riesce a trovare fluidità, dall’altra parte ha il talento per ribaltare una partita affidandosi ai singoli: così, con le triple impossibili di Imbrò, Raymond e Musso in meno di 5 minuti il punteggio prima torna in parità, e poi segna +6 per gli ospiti.

Un finale complicato per Matteo Imbrò (Foto: Tania Calini)

Un finale complicato per Matteo Imbrò (Foto: Tania Calini)

Nell’ultimo quarto succede di tutto: Martini e Raivio, veri eroi legnanesi, ricuciono il divario, Mosley non fa segnare più nessuno vicino a canestro e poi, a metà del quarto, Legnano torna a +4 con una tripla a dir poco fortunata di Palermo. Ferentino torna a contatto con una tripla pazza di Carnovali in contropiede, e poi va di nuovo a +2 nell’ultimo minuto con i liberi di Gilbert, ma ancora Palermo infila la bomba del sorpasso definitivo. Con 11 secondi da giocare Ferentino ha la rimessa da metà campo per provare a ribaltare nuovamente la gara, ma qui arriva la palla persa di cui abbiamo parlato in apertura, con Palermo che ruba palla a Imbrò e vola via, verso i primi due punti in classifica.
Legnano dimostra che, almeno in questo inizio di stagione, con ancora tutte le energie in serbatoio, può giocarsela davvero con chiunque, anche a ranghi ridotti; Ferentino invece pare molto più indietro sul piano dell’amalgama, ma ha il talento per ribaltare le partite anche solo tirando da fuori.

MVP: Palermo infila due triple pazzesche dopo una partita innegabilmente negativa e Raivio ne mette 30 ergendosi a leader come suo solito. Ma è Matteo Martini l’MVP di giornata: esce dalla panchina e ribalta la partita con una prestazione da 27 punti con 9/15 al tiro, vero incubo per i pariruolo avversari, che prima non riescono a contenerlo in penetrazione e poi, quando gli danno più spazio per non concedergli il primo passo, si vedono punire con quattro triple pesantissime.

La statistica chiave: Ferentino fa piovere triple sfiorando il 50% (16/33), ma da due fa solo 12/28 (43%): il merito, per buona parte, è di William Mosley, che non solo stoppa tutto ciò che gli capita a tiro e, di conseguenza, altera le parabole di molte altre conclusioni vicino al ferro, ma che alla lunga obbliga anche gli avversari a trovare conclusioni lontane dall’area. Conclusioni che, però, Ferentino ha il talento per mandare a segno.

Pagelle

NB: le statistiche dei giocatori di Legnano potrebbero essere imprecise perché, sommando i punti a referto del foglio statistiche ufficiale, la somma dà 78 anziché 82. Mancano quindi 4 punti e… chissà chi li ha segnati!

Legnano

Ottima prestazione da 30 punti per Raivio (Foto: Tania Calini)

Ottima prestazione da 30 punti per Raivio (Foto: Tania Calini)

Navarini: 5. Ha vent’anni, è ancora giovane, ma se vuole rimanere a certi livelli deve perlomeno trasformarsi da giocatore in grado di tenere il campo a giocatore capace di rendersi utile. E questo passo ancora deve farlo.
Maiocco: 6. Se manca Frassineti qualcuno deve fare canestro al posto suo; stasera ci ha pensato Martini, e meno male, perché il capitano in attacco non l’avrebbe messa neanche in una vasca da bagno (0/6 da tre). Si rende però utile con altro, come al solito, facendosi sentire a rimbalzo (7), smazzando assist (5) e fungendo da elemento equilibratore in campo.
Palermo: 7. Una delle sue non rare serate storte, in cui sparacchia a salve da fuori, anche con diverse forzature. Poi però succede che nel quarto periodo, dopo aver tirato 0/7 e con la partita in equilibrio, prima infili una tripla con la complicità di ferro e tabellone, e poi, con 11 secondi sul cronometro, anche quella decisiva per la vittoria. Insomma, rivedibile sui 40 minuti, ma i suoi cojones nel finale servono sempre.
Martini: 9. La partita della vita: entra e porta subito energia, capacità di prendere falli e un paio di spettacolari canestri in penetrazione. Poi, quando capisce che i pariruolo avversari non riescono a tenerlo, non si ferma più, chiudendo il primo tempo con 17 punti e continuando anche nella ripresa allargando il range di tiro. Alla fine per lui 27 punti con 5/9 da due e 4/6 da tre, più 4 rimbalzi, per 30 di valutazione.
Ihedioha: 6. Parte fortissimo ma si ferma presto, troppo presto. Intendiamoci, fa il suo a rimbalzo e in difesa, ma in attacco sbaglia tanto, prendendosi forse troppe conclusioni da lontano. 8 punti e 4 rimbalzi il suo fatturato in 25 minuti.
Raivio: 8. L’attacco di Legnano è tutto sulle sue spalle, ma lui lo sa e lo accetta senza problemi, giocando una gran partita da 30 punti e 8 rimbalzi, con un 12/17 al tiro (di cui 5/8 da tre) che dimostra con che facilità riesca a trovare il canestro.

Mosley in una delle sue rare conclusioni a canestro (Foto: Tania Calini)

Mosley in una delle sue rare conclusioni a canestro (Foto: Tania Calini)

Mosley: 7,5. Un fattore in difesa, dove stoppa, si tuffa per terra e fa sbagliare gli avversari in un gran numero di azioni. È però un pesce fuor d’acqua in attacco, dove fa forte a rimbalzo ma non sa letteralmente cosa fare con la palla in mano, non solo lontano da canestro, ma anche sugli scarichi nel pitturato. Alla fine dei conti, però, il bilancio è comunque nettamente positivo: quello che dà in difesa è molto di più di quello che “toglie” in attacco.
Battilana: 6. In quintetto per l’emergenza infortuni, tiene bene il campo e fa vedere un ottimo recupero nelle prime azioni. È tutto ciò che gli si chiede al momento.

Ferentino

Benjamin Raymond, che giocatore! (Foto: Tania Calini)

Benjamin Raymond, che giocatore! (Foto: Tania Calini)

Musso: 6,5. Tre triple da campione ma, a parte i 4 rimbalzi e i 4 assist, si ferma lì, pur dando l’impressione di poter fare molto di più.
Gigli: 6. Per un giocatore del suo livello 8 punti e 1 rimbalzo sono sotto il minimo sindacale. I 5 assist dimostrano la caratura tecnica e tattica di un ex Serie A, che però soffre tremendamente l’atletismo di Mosley. Rimane un mistero perché non l’abbia portato più spesso lontano da canestro.
Sabbatino: 5,5. Pochi minuti per far rifiatare Imbrò, senza infamia e senza lode.
Imbrò: 7. Meriterebbe di più, fosse anche solo per il coefficiente di difficoltà delle cinque triple messe a segno. Ma abbassano il voto un paio di conclusioni forzate, e sbagliate, nel finale e la sanguinosa palla persa a pochi secondi dal termine.
Gilbert: 6,5. Fa il suo compitino, fatto di 13 punti e 8 rimbalzi silenziosi, con qualche errore di troppo al tiro (4/11) e  rimanendo sempre ai margini della partita.
Carnovali: 6. Non particolarmente brillante né in difesa, dove soffre parecchio Martini, né in attacco, dove i suoi tiri sembrano sempre forzati e fuori contesto, forse anche per le movenze un po’ sgraziate. Mette però insieme misteriosamente 9 punti e 3 assist, compresa una tripla ignorante in transizione per il pareggio a pochi minuti dalla sirena.
Benvenuti: 5,5. Molto spaesato in area contro un colosso come Mosley, sta in campo solo per una manciata di minuti.
Raymond: 8,5. Che giocatore! 198 cm per 103 kg (minimo), ci si aspetterebbe di vederlo costantemente in post basso, da buon “4” atipico e con un sedere in grado di crearsi lo spazio per andare al tiro, e invece non si avvicina a canestro nemmeno sotto minaccia armata. In compenso non sbaglia mai, ma davvero mai, da fuori, anche in situazioni di equilibrio precario o disturbo dell’avversario: 25 punti con 5/10 da due e 5/5 da tre. Letteralmente immarcabile.