Prima giornata di EuroLeague e già primi interessanti risultati e spunti di discussione. Partiamo con risultati e classifica, prima di analizzare nel dettaglio cosa è successo.

RISULTATI

Anadolu Efes Istanbul Real Madrid  74-88
CSKA Mosca AE Olimpia Milano  93-84
Brose Bamberg Maccabi Tel Aviv  71-88
Olympiakos Pireo Baskonia Vitoria  75-64
Unicaja Malaga Fenerbahce Istanbul  65-64
Khimki Moscow Region Valencia Basket  75-70
Zalgiris Kaunas Crvena Zvezda  78-76
Barcelona Panathinaikos  98-71

CLASSIFICA

Real Madrid 2 Fenerbahce 0
CSKA Mosca 2 Olimpia Milano 0
Maccabi Tel Aviv 2 Brose Bamberg 0
Olympiakos 2 Baskonia 0
Unicaja 2 Efes Istanbul 0
Khimki Moscow 2 Valencia 0
Zalgiris 2 Stella Rossa 0
 Barcelona 2 Panathinaikos 0

TALENTO – Quello offensivo che non è servito a molto al CSKA Mosca nei primi 20′ per risolvere l’enigma Olimpia. I ragazzi di Pianigiani giocano con leggerezza in attacco, si passano la palla e mandano fuori giri le rotazioni difensive di un CSKA abbastanza soft e con diversi giocatori fuori dalla partita. Un Itoudis molto nervoso deve alzare la voce negli spogliatoi così i russi, guidati da un Chacho Rodriguez già sul pezzo (20 punti, 4 assist, 4/8 da 3) ripartono dalla difesa per prendere ritmo in attacco, costruirsi un parziale di 13-2 e tenere Milano a 36 punti in 20′ (d0po averne subiti 30 nei primi 10), per vincere la prima partita della stagione. Di talento offensivo ed a vagonate, ne hanno utilizzato invece Real Madrid e Maccabi per vincere in trasferta con due prestazioni monstre di Luka Doncic e Pierre Jackson. Lo sloveno, insieme ad un ispirato Ayon (doppia-doppia da 16+10) guida il break di 12-2 ad inizio secondo quarto per fare scappare il Real e poi quello di 14-3 a metà ultimo quarto per chiudere il match, firmando con 27 punti il suo career-high in EL. Il prodotto di Baylor ritorna dopo quattro anni in EuroLeague in modo fragoroso,  illuminando la serata di Bamberg con una prestazione da 41 di valutazione, coronata da un ultimo quarto da 14 punti e 4 assist, per far scappare il Maccabi in una sfida molto equilibrata regalando due punti molto importanti su un campo difficile.

(credits canale Youtube EuroLeague Basketball)

NOT IN MY HOUSE – Non è mai facile per nessuno andare a giocare al Pireo (anche se giovedi sera si è giocato a Creta), ancora di più se giochi nel Baskonia. L’Olympiakos batte per la sesta volta consecutiva in casa i baschi, arrivando a 13 vittorie consecutive in EuroLeague contro la squadra di Vitoria. Eppure questa sembrava l’occasione giusta, con l’Olympiakos in campo senza Vassilis Spanoulis, e la partenza del Vitoria faceva ben sperare con Granger e Shengelia che aiutavano i baschi a tenere la testa del match, prima che Milutinov e Agravanis (13 punti alla fine per lui) dessero la sveglia. Trovato il vantaggio l’Oly non si è più voltato indietro andando a vincere agevolmente grazie soprattutto ai 17 di Printezis.

LA SORPRESA – Siamo certi che Obradovic ad inizio ultimo quarto abbia chiesto ai suoi giocatori di rendere più interessante un esordio che stava scivolando via in modo troppo tranquillo. Scherzi a parte i turchi, così come successo lo scorso anno contro il Bamberg, provano a scherzare di  nuovo con il fuoco ma questa volta si bruciano, perdendo da campioni all’esordio contro un Malaga che conferma le impressioni della vigilia dimostrandosi quel underdog che può fare male a chiunque. Solo Shermadini in doppia cifra, solo McCallum oltre i 25′ di utilizzo tra l’altro senza incidere, il platoon system di Plaza funziona benissimo nella seconda parte di gara lasciando 26 punti al Fenerbahce, forzando 13 palle perse e dominando nel pitturato (saranno 16 i rimbalzi offensivi alla fine). Il Fener prova a scappare via nel terzo quarto in una gara che comunque sembra avere in controllo, nonostante il vantaggio non vada mai oltre la doppia cifra, ma quando gli uomini di Plaza girano tutte le viti in difesa sembra che sul canestro di Malaga ci sia il tappo e gli spagnoli mettono assieme un parziale di 18-3 che ribalta la gara a 2′ dalla sirena finale. Sloukas è uno dei pochi, con Datome e Vesely, a dare qualcosa ad Obradovic ed il Fenerbahce ricuce lo strappo ma il suo jumper finale si spegne sul primo ferro.

(credits canale Youtube EuroLeague Basketball)

VENERDI 13 – Da dimenticare per il Panathinaikos e per Xavi Pascual, il cui ritorno al Palau Blaugrana non è dolce, contro il nuovo Barça di Sito Alonso, che corre, si passa la palla, tira da fuori e regala sprazzi di spettacolo, neanche fosse il Baskonia della passata stagione. I catalani stroncano con il loro ritmo il Pana nell’ultimo quarto dopo aver comunque condotto dalla palla a due e con una seconda parte di gara da 58-36, dominando a rimbalzo, doppiando quasi il Pana in valutazione e smazzando qualcosa come 24 assist. Protagonisti e dominatori assoluti degli anelli Seraphin (24 punti e 9 rimbalzi, 31 di valutazione) e Moerman, con una doppia doppia da 16 punti ed 11 rimbalzi, il tutto orchestrato da un Heurtel vicino alla doppi doppia con 10 punti e 9 assist. Per il Pana si salva solo  Nikos Pappas mentre per tutti gli altri una serata storta da dimenticare in fretta.

EST EST EST – Soffia forte il vento dell’Est con Khimki e Zalgiris che rispondono al CSKA e completano un filotto di tre vittorie, anche se tutte in casa. Partite complicate e molto tirate sia per i russi contro il Valencia che per gli uomini di Jasikevicius. Il Khimki parte bene ed allunga prima della pausa lunga ma subisce il ritorno del Valencia, trascinato da Green, che piazza un parziale di 18-4 per il +7 a metà terzo quarto. Ma nel momento migliore gli spagnoli finiscono la benzina, segnano 3 punti in circa 10′ e quando si svegliano sono sotto di 8, con il Khimki che allunga il break fino al 26-10 per il +9 a 2′ dalla sirena finale. Partita tiratissima a Kaunas, giocata sul filo dell’equilibrio per 40′ che alla fine lo Zalgiris porta a casa grazie alle giocate di Pangos a metà ultimo quarto che permettono ai lituani di prendere un piccolo margine che riescono a mantenere nonostante le triple finali di Bjelica ed Antic, perchè la tripla frontale di Rochestie sulla sirena è sputata fuori dal ferro.

HIGH 5 – Copertina meritata per l’uomo che quasi da solo ha trascinato il nuovo Maccabi ad un successo già importante, Pierre Jackson ritorna in EuroLeague scrivendo 27, con 5/5 da 3 e 9 alla voce assist, 7 a quella rimbalzi, con un ultimo quarto da padrone assoluto del parquet.

Lo aspettavano tutti al varco e lui ogni volta sposta l’asticella un piano più in su, Luka Doncic ormai ha smesso di stupire ed è entrato in quella dimensione a cui appartengono solo i fenomeni di questo giochino: 27 punti senza forzare (9/14 al tiro) conditi da 4 rimbalzi e altrettanti assist.

Se Rodriguez ed Higgins ci hanno messo il condimento, Will Clyburn ha portato la ciccia, leggasi rimbalzi 12 e recuperi 3, nel secondo tempo da 55-36 del CSKA Mosca.

È arrivato in Europa con anni di esperienza NBA sulle spalle, non un fenomeno dall’altra parte della pozza ma in Europa i muscoli di Seraphin (24 punti, 9 rimbalzi e 3 stoppate) possono spostare, chiedere a Gist e Singleton per conferma.

Intorno a lui cambiano allenatori e crescono piccoli grandi giocatori lituani, che poi prendono altre strade, lui invece resta lì a difendere la Terra di Mezzo senza scomporsi più di tanto e dominando come tutti i giorni a lavoro. Partita da califfo vero per Paulius Jankunas che scrive 28 alla voce valutazione tirando 6 volte dal campo.

(credits canale Youtube EuroLeague Basketball)

LOW 5 – Brutto esordio per Nick Melli che in 15′ in maglia Fener non vede mai il canestro (0/3) ed incide poco anche a rimbalzo, litigando come spesso gli succede con la gestione dei falli.

Dovrebbe essere il leader designato del Efes ma per Kruno Simon è stato un esordio da incubo, con 0/8 al tiro, 4 falli e -7 di valutazione.

Uno di quelli che Itoudis avrebbe lasciato volentieri sotto la doccia già dopo 20′, Andrey Vorontsevich gioca una di quelle partite in cui non reagirebbe neanche se preso a schiaffi, come d’altra parte Micov ha fatto nei primi due quarti.

Serataccia per Chris Singleton, lasciato solo contro Seraphin e Moerman. Lui ci prova anche ma 1/8 al tiro e 5/12 ai liberi gridano vendetta.

Il Valencia ci prova al ritorno in EuroLeague, ma senza Bojan Dubljevic (3 di valutazione, 2/7, t5 palle perse) non si può andare troppo lontano. Lui in Russia c’era ma in pochi se ne sono accorti.

(a cura di Fabrizio Quattrini e Carlo Ferrario)


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