Corso per oncologi a Bologna con Messina, Lamonica, Brunamonti, Yelverton e Bonaccorsi.

Ettore Messina e Giampiero Porzio (Foto di Mimmo Cusano)

Ettore Messina e Giampiero Porzio (Foto di Mimmo Cusano)

Lunedì 3 febbraio 2014, dalle ore 9 alle 15, al “Cierrebi Club” di Bologna, si svolgerà “AGAINST THE PAIN – Giocare di squadra per battere il dolore”, innovativo corso che parte del basket per spiegare agli oncologi come lottare contro il dolore, nella loro quotidiana attività medica.

Il trattamento del dolore, nei pazienti oncologici, rimane un problema della massima attualità a livello internazionale. Nonostante l’impegno delle società scientifiche e dei governi, molti pazienti non ricevono un adeguato trattamento per questo sintomo. L’obiettivo del corso di Bologna sarà quindi quello di fornire elementi in grado di consentire ai partecipanti di valutare e trattare correttamente il dolore oncologico.

L’assoluta originalità del corso è l’utilizzo del basket come metafora. Infatti, i partecipanti saranno coinvolti in una vera e propria contesa agonistica, in cui gli oncologi saranno impegnati contro il dolore.

A livello medico, il corso sarà coordinato e diretto da Giampiero Porzio e vedrà la partecipazione di Sebastiano Mercadante, fra i massimi esperti internazionali sulla terapia del dolore.

A livello cestistico, un quintetto d’eccezione supporterà il progetto. Infatti, oltre a coach Ettore Messina (guru degli allenatori italiani, attualmente allenatore del CSKA Mosca) e all’arbitro Luigi Lamonica (il direttore di gara italiano più titolato e Mister Europa della professione), tre grandi ex atleti saranno in campo: Roberto Brunamonti, Charlie Yelverton e Claudio Bonaccorsi.

Giampiero Porzio, oncologo abruzzese che ha ideato il corso e che in giovanissima età ha allenato il Roseto Basket, lo spiega così: «Spesso, alla fine di convegni medici, i partecipanti più giovani mi chiedono cosa fare, nella pratica quotidiana, per trattare efficacemente il dolore. La partecipazione a decine di eventi organizzati tradizionalmente mi ha convinto che la liturgia dei congressi con i moderatori, i relatori, le diapositive, il “se non ci sono domande, ne faccio una io per rompere il ghiaccio” ha fatto il suo tempo. È il momento di sperimentare nuovi modi di fare formazione, che vedano i giovani medici parte attiva di un processo e non semplici, spesso attoniti, spettatori. Da queste considerazioni, è nata l’idea di un corso sul dolore da fare su un campo di basket. La squadra degli oncologi contro quella del dolore. Tutto inizierà nello spogliatoio, luogo sacro, dove si costruisce il destino di una squadra. Lo staff parlerà dell’avversario, dei suoi punti deboli e dei suoi punti forti. Sul campo, esercizi e schemi facili saranno metafora di tutti gli aspetti della terapia del dolore, dalla titolazione degli oppioidi alla prevenzione degli effetti collaterali. Niente letture “magistrali”, niente “a te la parola”, bensì una palla che passa tra tante mani. Soprattutto, niente chiacchiere. Concentrazione massima per raggiungere l’obiettivo: valutare e trattare correttamente il dolore. Al posto delle diapositive, una lavagnetta e pochi tratti di pennarello. Come una squadra intorno al coach, nel momento decisivo della partita, quando mancano pochi secondi alla fine e c’è tempo per un solo tiro. Poi, ancora nello spogliatoio, per ragionare sul ben fatto e sul migliorabile».

“AGAINST THE PAIN – Giocare di squadra per battere il dolore”, è un corso accreditato Ecm e supportato dall’azienda Prostrakan.