Tutta la gioia di Pflueger e dei suoi compagni dopo il tap-in che ha deciso la partita

Tutta la gioia di Pflueger e dei suoi compagni dopo il tap-in che ha deciso la partita

La sfida tra #14 Stephen F. Austin e # 6 Notre Dame si presentava come un interessantissimo scontro tra due squadre con concetti del gioco indubbiamente molto differenti e nonostante i seed senza una vera favorita vista l’ampia vittoria di SFA nella sfida del primo turno con West Virginia: di certo è stata una partita di altissimo livello e con un finale degno della gara che l’ha preceduto, ma andiamo a vederla più da vicino.

La partita inizia bene per Notre Dame che riesce a non subire la difesa dei Lumbarjacks, commettendo pochissime palle perse e riuscendo a concludere con buone percentuali; anche in difesa gli Irish paiono avere inizialmente la meglio impedendo la via del ferro agli avversari che mostrano i loro limiti nell’attacco a metà campo e specialmente al tiro dalla lunga distanza. Dopo neanche una decina di minuti però Stephen F. Austin sembra tornare velenosa con la sua difesa e le sue ripartenze, non tanto frutto delle palle rubate quanto della capacità di abbassare le percentuali di Irish senza concedere seconde occasioni, e così con un parziale di 9 a 0 i ragazzi di Underwood vanno avanti 20-16 con ancora 10:54 sul cronometro del primo tempo. Nella seconda parte della prima frazione non ci sono grossi strappi da parte di nessuna delle due compagini che però alzano molto il livello di piacevolezza della partita migliorando le percentuali al tiro: SFA grazie al solito Walkup e ai rimbalzi offensivi riesce a farsi sentire anche nell’attacco a metà campo, mentre la squadra di coach Brey fa valere i propri centimetri in area e può contare su VJ Beachem che al solito regala tiri di perfetta esecuzione, compreso un gioco da quattro punti a tre minuti dalla pausa e una tripla sulla sirena che dà ai suoi il minuscolo vantaggio nel parziale che termina sul 42-41 Irish.

Nel secondo parziale la partita si apre con una difesa di SFA più aggressiva ed efficace che nei primi sei minuti causa quattro palle perse agli avversari, dopo le tre di tutto il primo tempo, ma nonostante ciò Notre Dame continua a mantenere alte le percentuali al tiro, mentre i Lumberjacks tornano ad abbassarle in parte anche per l’uscita causa terzo fallo di Thomas Walkup con 15:35 sul cronometro: a livello di risultato non cambia molto, ma indubbiamente l’attacco paga dazio risultando più sterile. Il rientro di Walkup inizialmente non sembrerebbe pesare agli Irish che toccano il massimo vantaggio sul +7 a 9:30 dalla fine, ma la differenza c’è e si sente, con l’attacco che torna a girare per i ragazzi di Underwood e Demetrious Floyd che ricopre il ruolo dell’uomo della provvidenza dato che dopo un inizio da 1 su 6 da tre con due triple consecutive guida un parziale di 11-0 che riporta avanti SFA a 6’30” dal termine.

Sul 60 pari a 3:30 dalla sirena è ancora Floyd a portare avanti i suoi con una tripla con metri di spazio gentilmente omaggiati dal penetra e scarica del solito Walkup, ma quello che fa davvero la differenza a questo punto è nuovamente la difesa di SFA: prima una stoppata di Walkup e poi la nona persa del parziale per gli Irish guidano SFA sul +5 con meno di due minuti sul cronometro.

Demetrius Jackson però si oppone a quello che sembra essere il destino della sua squadra e con due aggressive entrate in area porta a casa quattro punti e riporta i suoi a -1 con una quarantina di secondi rimasti da giocare: quando Walkup sbaglia la conclusione per il +3 è nuovamente Jackson ad attaccare per la vittoria allo scadere, con la palla che però finisce contro il lato del tabellone, tuttavia è recuperata da Auguste che però sbaglia per la prima volta e nel momento peggiore della partita, ma l’eroe di giornata è Rex Pflueger che al contrario con un tap-in a 1.6 secondi dal termine segna gli unici suoi due punti nel miglior momento possibile. A SFA, priva di timeout, non riesce il buzzer beater da metà campo e Brey e i suoi possono festeggiare l’accesso alle Sweet Sixteen per il secondo anno consecutivo.

Per Notre Dame, che ha avuto il merito di concludere 57% dal campo contro una difesa come quella di Stephen F. Austin, gli uomini in doppia cifra sono stati i già nominati Demetrius Jackson, top scorer con 18 punti, il quasi perfetto Zach Auguste autore di 16 punti con 8 su 9 dal campo da aggiungersi ai 15 rimbalzi (di cui sette offensivi) e infine VJ Beachem con 15 punti è risultato nuovamente fondamentale dopo la partita senza errori contro Michigan.

Giù il cappello però anche davanti agli sconfitti che nel secondo tempo sono tornati a far vedere di cosa è capace la loro difesa causando dieci perse agli Irish e che nonostante le brutte percentuali da tre sono stati in grado di disputare una partita offensivamente più che buona: da lodare in particolar modo il lavoro svolto da Thomas Walkup e Demetrious Floyd, autori rispettivamente di 21 e 16 punti compresi gli ultimi 22 della squadra.